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NevetrenoQuello che è giusto, è giusto. E stavolta, quello che dice il consigliere regionale Dino Pepe, è giusto. Ieri l’avevo citato nel mio fondo (LEGGILO QUI) sul treno verde Teramo - L’Aquila - Roma, una sorta di A24 su binari, destinata ad attraversare il parco nazionale del Gran Sasso, passando tra “boschi e Valli in fior”, per dirla citando canti montanari. Ieri, Pepe mi ha chiamato, per precisare che non si tratta di una sua idea, né di un’idea del Pd, ma di una proposta di Marsilio… bocciata dal Ministero. Raccontiamola tutta: la Regione ha proposto al finanziamento coi fondi del Pnrr, una serie di progetti di “rafforzamento dei collegamenti ferroviari tra i capoluoghi abruzzesi e le dorsali tirrenica e adriatica”. Ma il Ministero l’ha bocciata. O meglio: il potenziamento della Pescara - Roma è già da tempo un progetto approvato, ma per la Teramo - L’Aquila non c’è niente. Neanche un progetto. Anzi: neanche uno studio di fattibilità. Ecco, è esattamente questo, quello che ha chiesto Pepe con il suo emendamento alla Finanziaria Regionale: uno studio di fattibilità, per capire se si possa davvero fare, e quanto  costerebbe quella tratta ferroviaria montana. Non un progetto, dunque, ma una verifica della reale possibilità di farlo. Un emendamento - si faccia attenzione - che è passato anche coi voti della maggioranza. Insomma, il treno verde che scavalca il Gran Sasso, piace. A minoranza e maggioranza.

A me no.

Continuo a ripetere che per la nostra montagna, servano investimenti che spingano la gente a restare, a villeggiare, a fare sport, a vivere questi luoghi incredibili.

Non a guardarli dal finestrino di un treno di passaggio.

ADAMO