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SummarkL’arte pretende coraggio. E soldi. Ma se il coraggio ce l’hai, i soldi li trovi. Il dramma, culturale - perché di questo si tratta - è quando hai i soldi, ma ti manca il coraggio… o magari davvero pensi che accendere un olmo, in una piazza, quando viene Natale, sia fare arte. 

Mi spiego.

A me piace. La “fanciulla” di Summa, sul lungomare di Giulianova, mi piace. E tanto. Mi piace l’idea, mi piace il colore, mi piace il senso dell’opera e il contesto delle nuova sistemazione del lungomare, nel quale andrà ad inserirsi. Mi piace, almeno quanto mi ha fatto schifo l’arrivo della ruota panoramica poco più in là, attrazione da luna park triste, pietosa imitazione di americanate mal riuscite. E poi, da un Sindaco che punta a fare di Giulianova la “Posillipo d’Abruzzo”, temevo il peggio: un murales di pulcinella, una statua di Totó, una napoletanata di quelle che solo Napoli può permettersi (e preciso, a beneficio degli immancabili commentatori seriali, che amo Napoli alla follia e che lì affondano le radici antichissime della mia famiglia). Napoli è  Napoli, Giulianova non sarà mai Posillipo (con buona pace di Jwan) ma l’opera di Summa ci sta bene. L’arte fa sempre bene.

Quarantamila euro spesi bene.

Quarantamila.

Esattamente diecimila in più, di quelli che avrebbe dovuto spendere il Comune di Teramo, per una scultura che Mark Kostabi voleva regalare alla città. 

Regalare, sì.

Nel senso che il Comune avrebbe dovuto pagare solo la fonderia, non l’artista. Non l’opera. Solo il materiale.

Giulianova ha trovato 40 mila euro per un’opera che vale 40 mila euro.

Teramo non ha trovato 30 mila euro, per un’opera che ne vale almeno 250mila.

Teramo non ha trovato neanche la voglia di discutere del Goldrake di Carmine Di Giandomenico, che era regalato (ma questa è un'altra storia... e ne riparleremo).

Giulianova, ha trovato soldi e coraggio, per l’opera di un artista scomparso due anni fa.

Teramo non ha trovato né gli uni né l’altro, per un artista vivente che, e lo aveva detto, avrebbe creato un evento intorno a quella scultura. 

Ma alla Giunta Gianguido, quel regalo non piacque. Sembrava che se ne dovesse occupare Filipponi, poi se ne occupó Mistichelli, che poi venne sostituito. 

E del regalo di Kostabi, nessuno si interessò più. Anzi: sì, se ne è interessato Terni, che una scultura gemella l’ha messa in città.

Giulianova avrà un Summa.

Teramo una summa. Di brutte figure.

ADAMO