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cinico

Voglio essere burocratico, oggi.
Ai limiti del notarile.
Visto che devo scrivere di politica, e di politica alta, mica di quella terra terra.
Quindi, cercherò di essere formale.
Il più formale possibile.
Cominciamo.

PREMESSO

che io non credo assolutamente alla possibilità che il polo “cinico” riesca a fare tre liste

 

CONSIDERATO

il glorioso passato politico recente dei tre massimi esponenti di questa folcloristica compagine elettorale

 

VISTO

pero’ che, in un mellifluo scambio di complimenti reciproci, tra il Di Sabatino Martina Alfonso detto Dodo e un cronista, sul quale io stesso posso testimoniare di aver sentito lo stesso Di Sabatino Martina Alfonso detto Dodo esprimere giudizi affatto lusinghieri, il succitato Di Sabatino Martina Alfonso detto Dodo avrebbe ribadito che sono “pronte le liste civiche”

 

RITENUTO CHE

fosse dovere del sottoscritto titolare di questa rubrica, offrire alla pubblica opinione la più completa esposizione dei fatti, con la massima accuratezza possibile

 

OFFRO

in esclusiva assoluta ai miei lettori i loghi delle tre liste del polo cinico, con brevi cenni sulle caratteristiche politico/elettorali di ogni singola lista, che si identifica in uno dei tre leaders (si noti la delicatezza della s) del poletto trombifero.

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LISTA
“SIAMO SOLO DI PASSAGGIO”
capolista VERZILLI IVAN

Oltre ad evocare il destino inevitabile di ogni vivente, con quel pizzico di retrogusto parrocchiale che sull’elettorato bizzoco fa sempre presa, il claim della lista e è in realtà un vero e proprio programma elettorale, visto che il leader ha cambiato più volte partito che gomme invernali alla macchina. Eletto nei cinque stelle con 195 voti, Verzilli è andato peregrinando tra animalisti brambilliani, Lega, gruppi misti per approdare oggi nel neocostituito gruppo “Cittadini in Comune”, per il quale bookmakers londinesi danno 10 a 1 la scomparsa entro fine estate. Da un mesetto, Verzilli è entrato nel poletto cinico, condividendo l’ambizioso progetto politico di Dodo e Francia (sì, lo so, viene da ridere anche a me mentre lo scrivo), che in sostanza si può identificare in quello che era il progetto milanese di Totò e Peppino: “Questa è la piazza, prima o poi qui devono passare”. Il poletto, infatti, non esprime una propria scelta di campo, né si avventura in vere e proprie elaborazioni programmatiche, preferendo restare in un’immaginaria cuccia politico/sociale, nell’attesa che uno dei due poli gli lanci qualche avanzo o un ossetto da rosicare.  

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LISTA 
“CHI MI BATTEZZA M’E’ COMPARE”
capolista FRANCIA CHRISTIAN IN MARRONI

Reduce da una sonora trombatura elettorale a Castelli, che al confronto la marcia trionfale dell’Aida sembra un carillon; carico di esiti giudiziari sfavorevoli grazie alle esternazioni a briglia sciolta su un sito chiuso senza popolari rimpianti (benché si vantasse di essere il blog più seguito d’Abruzzo); indimenticato e indimenticabile protagonista di un taglio di capelli a zero, celebrativo della vittoria di D’Alberto (perché la politica è una cosa seria), altrettanto indimenticato e indimenticabile autore di una lettera all’allora presidente Catarra, nella quale rivendicava riconoscimenti per l’appoggio elettorale, Francia Christian in Marroni continua a sentirsi parte di un gioco politico nel quale assume, da tempo ormai, il ruolo centrale del due di coppe con la briscola a spade. Difficilissimo è attribuirne una “posizione” politica: era nel Centrodestra per Catarra, poi nel Centrosinistra per D’Alberto, poi contemporaneamente nel Centrosinistra in Comune e nel Centrodestra in Provincia, insomma: tutto lo spettacolo d’arte varia che fa chi vive nella disperata rincorsa di una ribalta, che non gli apparterrà mai. Benché il Di Sabatino Martina Alfonso detto Dodo, consideri Francia Christian in Marroni “una risorsa per questa città”, la verità è che per la sua squinternata ostinazione ad eleggersi bastian contrario, Francia ha privato Teramo del contributo amministrativo di Cristina Marroni, che continuo a considerare una persona di sicuro valore. Apprezzabile, in questa fase, il fatto che Francia ci risparmi le sue apparizioni pubbliche, preferendo esternare attraverso gli Avatar Luzii e Di Teodoro.

 

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LISTA
“AL CENTRO ‘NDO CAPITA”
capolista DI SABATINO MARTINA ALFONSO detto DODO

E’, di tutto il poletto cinico, il personaggio più personaggio. E’ intelligente, va detto. Conosce la politica, va aggiunto. Conosce, soprattutto, la congenita debolezza elettorale dei suoi compagni di viaggio e, onde evitare una nuova figuraccia, come quella rimediata alle ultime comunali, cerca di metterci la faccia un po’ di più, minacciando addirittura la candidatura a Sindaco. Quattro anni fa, per chi non se lo ricordasse, Dodo si fece “pater” di due liste, per un totale di 64 candidati che riportarono una media di 25 voti a testa, a sostegno di un candidato Sindaco, Alberto Covelli, che prese 50 voti meno delle sue liste. Praticamente, un trionfo. Che Di Sabatino Martina Alfonso detto Dodo stavolta vuole evitare, quindi gioca d’anticipo, offrendo ai cronisti di bocca buona qualche frase ad effetto, tipo “Né Centrodestra né Centrosinistra, noi stiamo al Centro”, come dire: “chi mi vuole, mi cerchi”. Un po’ come quegli allenatori, che per un paio di stagioni sono stati famosi, e adesso cercano una panchina rivelando ai cronisti “Sto valutando una serie di proposte”, o peggio come quegli attori che non trovano più una scrittura, che dicono ai giornali di gossip “Sto valutando un copione molto interessante”. Conscio di essere, ormai, giunto ad un bivio della sua vicenda politica, nel timore che possa essere l’ultimo, prima di quello che conduce all’oblìo, Di Sabatino Martina Alfonso detto Dodo cerca visibilità, passando con naturale disinvoltura dalla seggiola di Supergol alla poltrona del presidente della fondazione dei commercialisti, spargendo pillole di un programma politico che è, in sintesi: «Se qualcuno ci si piglia, noi siamo con lui». Troverà, anche se - secondo me - non ha neanche un candidato ( a proposito, rinnovo l’invito alla divulgazione dei nomi delle tre liste, sono curiosissimo), ma nell’attesa si prepara ad un uscita manzoniana. Stile Perpetua… che diceva di aver rifiutati i pretendenti, mentre le sue amiche dicevano che "non aveva trovato nessun cane che la volesse".

  

IN CONCLUSIONE

Tanto rumore per nulla. E’ mia assoluta certezza che, quella del poletto cinico sia una delle più grandi frittate d’aria della storia politica teramana. Da sempre. Da quando si vota. Un grande bluff, il gioco obbligato di chi non ha più carte buone in mano e deve cercare di prendere il piatto con quello che ha, lucrando magari una poltrona da vicesindaco o, nel gioco incrociato dei partiti e delle cariche, una candidatura in Regione. E’ un bluff. Verzilli e Dodo esistono per loro stessi, avendo polverizzato il pur non esaltante seguito elettorale che potevano vantare, mentre Francia ha avuto il vantaggio di non aver avuto nulla da polverizzare. Sono soli. E lo sanno. Ma fingono di non saperlo, così cercano di gonfiare il petto per sembrare più grossi e più forti, nella speranza che voglia caricarseli il Centrodestra. E’ la loro unica possibilità, visto che neanche in una simulazione di fantapolitica, credo che D’Alberto valuterebbe l’ipotesi di rimettersi in coalizione Francia & c., mentre Dodo deve lavorare per contrasti, e non puoi attaccare il lavoro di un Sindaco uscente se ti candidi al suo fianco.
Certo, ci sarebbe un piccolo dettaglio non trascurabile: Dodo è di Italia Viva, il partito che ha appena dichiarato di essere in coalizione col centrosintra e all'Aquila appoggia la Pezzopane.  
Alla fine, tutto questo muoversi e apparire, è solo un impercettibile rumore di fondo.
Un fastidioso ronzìo.
Che scomparirà. 

ADAMO

 

La foglia di Fico è una rubrica di satira, di politica, di satira politica e di politica satirica