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DIEGOSCUOLA

Sorrido. Mi capita spesso, quando scrivo di Giovanni Luzii.
Mi sta simpatico.
Umanamente, dico.
Perché è viscerale, vive tutto con slancio e impeto.
Ci crede.
E ci credeva, infatti, l’8 febbraio quando diffuse un comunicato nel quale, col tono di quelli che la sanno lunga, spiegava all’universo Mondo che: «…la Provincia di Teramo ha partecipato al Bando nazionale PNRR per l’edilizia scolastica, con un apposito progetto volto alla demolizione e ricostruzione di scuole non sicure sismicamente, candidando l’edificio sede del Liceo Scientifico “Einstein”…»
Demolizione e ricostruzione.
Significa buttare giù e rifare.
Nuovo.
Non sistemato o “aggiustato”.
Nuovo.
Una cosa bella, no?
Infatti, Luzii ne andava fiero, e spiegava: «… La scheda progetto prevede un ammontare complessivo di euro 7.392.000. La Provincia di Teramo risulta essere l’unica, fra le quattro abruzzesi, ad aver presentato la propria candidatura a tale bando, per cui è motivo di soddisfazione che l’Ufficio PNRR provinciale – da poco costituito – sia già operativo e pronto ad utilizzare tutti i canali di finanziamento per poter andare incontro alle esigenze del nostro territorio…».
Motivo di soddisfazione, diceva Luzii.
Soprattutto, perché con la partecipazione a quel Bando, lo stesso Luzii tacitava le opposizioni, che avevano denunciato il fatto che, per mera inerzia amministrativa, la Provincia aveva perso un finanziamento da 6.350.000, proprio per il Liceo Scientifico.
Perso, perché «… i lavori dovevano essere aggiudicati entro il 30 settembre 2021 pena la decadenza del finanziamento. Purtroppo, però, la Provincia di Teramo dall’assegnazione del finanziamento interamente a carico dello Stato, non ha prodotto nessun tipo di attività amministrativa, tant’è che l’opera non è stata mai iscritta sul Bilancio dell’Ente…».
E il Ministero s’è ripreso i soldi.
Vabbè, direte voi, abbiamo perso 6 milioni e trecentomila, ma ne prenderemo 7 e trecentomila e il liceo lo ricostruiamo, alla fine ci va alla grande.
Peccato che quel “motivo di soddisfazione” di Luzii, sia diventato motivo di insoddisfazione oggi, visto che tra i progetti finanziati dal Pnnr, il liceo di Teramo non c’è.
Non è neanche tra quelli ammessi, ma non finanziati.
Non c’è.
Nonostante “… l’ Ufficio PNRR provinciale – da poco costituito…”.
Non c’è.
E basta.
Così, sommando i 6,3 che c’erano ma li abbiamo rimandati indietro, ai 7,3 che chiedevamo ma non ci hanno dato, la conta finale dei soldi destinati allo Scientifico e che mai vedremo sfiora i 14 milioni.
Non so se Luzii ne sia fiero, io no.
Anzi: per dirvela tutta, la cosa mi indispone alquanto.
Anche perché ho scoperto che, in quanto a capacità di “non spendere” i soldi destinati alle scuole, la Provincia di Teramo è quasi considerabile un’eccellenza italiana.
Vi racconto una storia.
Avete presente la “discesa dei pompieri”?
Sì, lo so che nei registri della toponomastica si chiama via Cadorna, ma a Teramo è sempre stata “la discesa dei pompieri”.
Perché c’era la caserma dei pompieri.
Ecco, la storia che vi racconto, riguarda proprio quella caserma.
Che era della Provincia.
E quando i pompieri se ne sono andati, la Provincia ha cercato di venderla.
Nove volte.
In quattro anni
E per nove volte, in quattro anni, la gara è andata deserta.
Poi, il 27 febbraio del 2015, la svolta.
Si trovò una soluzione diversa: gli acquirenti, alcuni costruttori associati, non avrebbero versato subito i due milioni e 100 mila euro (avevano infatti offerto il 10,50% in più rispetto alla base d’asta)  ma avrebbero garantito 221 mila euro l’anno di manutenzione sulle scuole della provincia, per dieci anni.
E intanto avrebbero costruito appartamenti. E forse anche un supermercato.
Un affare, per tutti.
Sulla carta.
Io non sono bravo in matematica, me la cavicchio in italiano, ma coi numeri non vado d’accordo.
Però alle moltiplicazioni ci arrivo.
Sono passati 7 anni… avremmo già dovuto godere di più di un milione e mezzo di lavori.
Destinati alle scuole, che di manutenzione hanno sempre bisogno.
E invece, niente.
Neanche un euro.
Neanche un lavoro.
Niente di niente, in 7 anni.
E qualcuno racconta che, ormai, passata la pandemia e la crisi immobiliare, stanno per cominciare i lavori delle nuove palazzine.
Che saranno costruite su un terreno, ceduto in cambio di… “ una verifica, adesso faremo una verifica e poi chiederemo di fare quei lavori”, mi dice l’assessore Cardinale.
Resto in attesa del comunicato di Luzii.
Sono sicuro, che ne trarrà motivo di soddisfazione.

ADAMO