La notizia, letta così, sul titolo, è di quelle che arrivano ai cittadini accompagnate dall’inevitabile corollario di luoghi comuni, sugli sprechi, il disinteresse, la casta, etc etc. Perché il titolo, diciamocelo pure, inquieta: “Per l’acquisto dei farmaci, l’Italia ha sforato il tetto annuale di oltre due miliardi”.
Due miliardi?
Duemila milioni di euro?
Cioè 5 milioni e mezzo al giorno oltre la spesa prevista?
No, prima che vi vengano pensieri facili, i vaccini per il Covid non c’entrano niente.
Quelli, stanno su un capitolo a parte.
I due miliardi, li abbiamo “sforati” sulle medicine.
E subito, nel commento incontrollato (e un po’ becero) del popolo social, non è mancato chi si è lanciato contro la lobby delle farmacie, con il prevedibile contorno di dietrologie un tanto al chilo e di complottismi sempre di moda.
Un attacco a Big pharma, non può mai mancare.
Eppure, stavolta la storia è diversa.
Stavolta, il problema non è delle consorterie truffaldesche che insidiano i bilanci statali.
No.
Stavolta il problema è un altro.
Ed è un problema antico e nuovo: l’incapacità dello Stato di controllare… lo Stato.
Spieghiamolo.
La spesa farmaceutica nazionale, si distingue in due grandi categorie : la convenzionata (cioè le farmacie convenzionate) e la diretta (cioè quella gestita dalle Regioni, e quindi dagli ospedali, sia per gli “usi interni”, sia per tutti i pazienti che si devono rivolgere alle farmacie ospedaliere).
Quello che raccontano i numeri, è che la spesa convenzionata, nel 2021, è rimasta “sotto il tetto massimo” di 561,4 milioni, mentre quella diretta è andata oltre il tetto di spesa di 1.968,6 milioni.
Chiaro no?
Così come è chiaro il fatto che, la spesa convenzionata delle Farmacie Territoriali Pubbliche e private, è sottoposta ogni giorno ad un controllo, farmaco per farmaco, tanto che il Ministero è in grado di sapere chi ha prescritto, cosa, a chi e in che data.
Al contrario, quella che sballa di due miliardi è la spesa Ospedaliera, dove il tracciamento, nella sua fase finale è molto, ma molto, ma molto meno performante.
Tanto che siamo arrivati, l’anno scorso, secondo l’Aifa, a sforare 2 miliardi su 19 totali.
Una vera esagerazione.
Tanto più che spendiamo sette miliardi nelle farmacie e dodici negli ospedali, due dei quali “sforati”.
Bisogna trovare una soluzione.
E la soluzione c’è.
Fino al 2021, la spesa farmaceutica generale nazionale prevedeva un tetto di spesa del 7% per la spesa in farmacia e del 7,65% per quella ospedaliera, ma visto che non ha funzionato… da quest’anno si cambia: la convenzionata resta al 7%, quella diretta passa… all’8%, poi all’8,15% nel 2023 e all’8,30% nel 2024.
Visto? Trovata la soluzione…
ADAMO