• MCDONALDS
×

Avviso

Non ci sono cétégorie

CIBUFILIPPIX.jpgNon ho digerito.
il Cibus, intendo, proprio non l’ho digerito.
Mi si ripropone.
Con una certa, fastidiosa frequenza.
Mi sale in gola un senso di amarognolo, sgradevole assai, che mi maldispone.
Come un rigurgito di pensieri, che si ricorrono, si fanno dubbi e poi domande.
Le domande, per un giornalista, sono un tarlo.
Perché pretendono risposte.
Specie quando, nel riproporsi rigurgitante, riaffiorano domande alle quali non ho avuto risposta.
Avevo chiesto, sono certo che ve lo ricordiate, perché il Comune avesse speso 25 mila euro per andare al Cibus, cioè per partecipare ad una Fiera di settore riservata agli operatori e non aperta al pubblico. Mi interessava, soprattutto, sapere chi avesse scelto le aziende da portare.
Non ho avuto risposta.
Non direttamente.
Ai microfoni di una collega, che evidentemente digerisce molto meglio di me, infatti, l’assessore Filipponi si è detto più che certo del ritorno turistico che, nei prossimi mesi, questa partecipazione al Cibus genererà.
Accoglieremo vagonate di turisti, pullman di gastrofili, folle di golosi richiamati proprio da quella trasferta parmigiana.
E magari, organizzeremo un’altra bella Fiera sul lungofiume.
Come quella dell’Agricoltura.
Anche quella, non l’ho digerita.
Continuo a pensare che fosse sbagliata la location e, soprattutto, l’idea base, ovvero quel richiamo ad una dimensione agricola che Teramo ha perduto.
Il Cibus… e la Fiera.
Ho provato anche con la Citrosodina, ma niente.
Non li digerisco.
Continuano a scatenarmi bruciori domandosi.
Non posso tenermeli.
Le domande hanno diritto di vita.
Ne farò solo due.
PRIMA DOMANDA. E’ vero che l’assessore Antonio Filipponi è iscritto alla Camera di Commercio con il codice degli “Agenti e rappresentanti di latte, burro e formaggi” e lavora anche per un’azienda, di proprietà di un parente, che era presente nello stand teramano al Cibus?


SECONDA DOMANDA. E’ vero che l’assessore Antonio Filipponi è amministratore e socio di un'Azienda agricola, di proprietà di un altro parente, che era presente con un proprio stand alla Fiera dell’Agricoltura di Teramo?
Voi che dite, avrò risposte?
Chissà.
Io, intanto, non digerisco.

E se non digerisco, non dormo.

E se non dormo, devo leggere.
Quindi devo leggere qualcosa.


Una cosa qualsiasi.
Ecco, mi leggo questo: “…la situazione di conflitto di interessi si configura quando le decisioni che richiedono imparzialità di giudizio siano adottate da chi gestisce un ruolo pubblico che abbia, anche solo potenzialmente, interessi privati in contrasto con l’interesse pubblico alla cui cura è preposto. L’interesse privato che potrebbe porsi in contrasto con l’interesse pubblico può essere di natura finanziaria, economica o derivante da particolari legami di parentela, affinità, convivenza o frequentazione abituale con i soggetti destinatari dell’azione amministrativa”.

Portatemi subito un maalox

ADAMO


La foglie di fico è una rubrica di satira, di politica, di satira politica e di politica satirica