• MCDONALDS
×

Avviso

Non ci sono cétégorie

insul.jpg
La regola non scritta del galateo social (sempre che di galateo si possa parlare, quando ci si riferisce a quello che molti considerano il vomitatorio delle proprie umane miserie), vuole che a compleanno passato si faccia un post di ringraziamento.
Di solito, è più o meno questo: “Siete stati tantissimi, grazie a tutti degli auguri, avrei voluto ringraziarvi uno ad uno…”. C’è anche chi preferisce essere più confidenziale: “Grazie, avete reso questo giorno speciale, mi avete fatto sentire tutto il vostro calore…”.
Si fa.
Io, non lo farò.
E non perché non siano stati tantissimi, gli auguri che ho ricevuto l’8 giugno, anzi: sono stati più di 1600 tra messaggi, post e commenti, ma perché voglio dedicare queste righe ad un non augurio.
Quello che, con una squisita eleganza e un’evidente signorilità, mi ha dedicato un consigliere di maggioranza.
Sì, avete capito bene: un consigliere della maggioranza che governa questa città.
Un eletto.
Una persona che si è candidata, è stata votata e siede in Consiglio Comunale per rappresentare la città.
Un consigliere del quale non farò il nome, perché voglio pubblicamente sfidarlo a rivelarsi, ad assumersi la responsabilità, a metterci la faccia.
E le palle.
Sul gruppo whatsapp della maggioranza, quel consigliere, l’8 giugno, proprio mentre cominciavano a rincorrersi sul mio profilo tanti messaggi di auguri, ha voluto dedicarmi un suo pensiero.
Questo:

“Affrettatevi mancano molti di voi a fare gli auguri ad un maiale che tutti i giorni scrive contro di noi
Voi fate gli auguri
Io l'ho denunciato alla procura della repubblica
Fiero di marcare la differenza rispetto ad alcuni di voi”

Evidentemente, l’eletto, il rappresentante del popolo, non ha gradito il fatto che, tra gli auguri che ricevevo, ci fossero anche quelli di alcuni consiglieri… proprio della maggioranza.
Così, mi ha dato del maiale.
E’ curioso come, negli ultimi tempi, quelli che cercano di colpirmi, abbiano preso questa deriva zoologica. Solo negli ultimi mesi sono stato chiamato “balena” da un conduttore televisivo (pardon: attualmente ex televisivo, ma conduttore web) che non gradiva una mia opinione sulle vicende calcistiche teramane; sono stato identificato con un “orso” da un dopolavorista dell'inutile chiacchiericcio pallonaro (anche questi un ex, perché giustamente ricondotto al silenzio) con il quale la natura non è stata certo benevola, quindi intuisco perché non ami gli animali; adesso, questo consigliere di maggioranza che mi accosta al suino italico.
E, in tutti i casi, a motivare è il ricorso all’offesa è la necessità di rispondere ad una mia opinione.
I più istruiti tra voi, adesso, penseranno che, in un Paese civile, all’opinione si risponda con un’opinione, non con un’offesa.
Già.
E’ che bisogna averla, un’opinione.
E anche la capacità di esprimerla.
Darmi del “maiale”, è più facile.
Specie se quell’opinione, non è l’espressione di un mio pensiero, ma il commento su fatti documentati.
In un sano gioco democratico: la stampa segnala un problema, denuncia una magagna, sottolinea un’irregolarità, magari svela una mancanza e la politica, quella vera, si impegna per risolvere quel problema, per eliminare quella magagna, per regolarizzare quell’irregolarità o per compensare quella mancanza.
Non per insultare.
Mi conforta il fatto che il messaggio del consigliere, mi sia stato girato da tre suoi colleghi e mostrato da altri due, ma mi demoralizza - da teramano - il pensiero che il libero voto democratico di questa città abbia portato, sugli scranni del Consiglio, una persona che ha questa visione della politica.
Mi offende, da cittadino, il pensiero di essere rappresentato da un consigliere che alle parole preferisce le offese e che, addirittura, fiero di quell’insulto, rivendica il suo essere differente dagli altri della maggioranza.
Che rispettano le opinioni.
E fanno gli auguri.

ADAMO