L’avevo detto, vero?, che sulla vicenda di Extramuros le risposte me le sarei cercate da solo? Ecco, la prima l’ho trovata.
Con una “Istanza di accesso formale agli atti amministrativi”, ho chiesto al Comune di Teramo di conoscere la storia dei manifesti, ovvero di quei “preveggenti” cartelloni che, quattro mesi prima che l’associazione Blowart presentasse al Comune la proposta della manifestazione, già la pubblicizzavano.
Mi aveva incuriosito proprio quello: il fatto che si promuovesse una manifestazione che ancora non esisteva. Anzi: il fatto che si promuovesse una manifestazione che ancora non esisteva, utilizzando lo stemma del Comune in virtù di un patrocinio che il Comune ha concesso solo quattro mesi dopo.
Praticamente, un “X file”.
Un mistero, che la risposta del Comune non svela, anzi: per quanto possibile lo rende ancora più… misterioso.
Andiamo per ordine.
La risposta ufficiale del Comune è questa: «La richiesta di affissione, inoltrata dall'Ufficio di Gabinetto del Sindaco, è pervenuta al Concessionario del servizio di accertamento e riscossione dell'Imposta comunale sulla pubblicità e del diritto sulle pubbliche affissioni tramite e-mail del 9 marzo 2022. Nella richiesta veniva chiesta l'affissione, negli spazi riservati all'Ente, di n. 3 manifesti formato 6X3, per tre uscite consecutive da affiggere a cadenza di 15 giorni l'uno dall'altro, e di n. 50 manifesti 70x100 per tre uscite consecutive, da affiggere a cadenza di 15 giorni l'uno dall’altro».
Chiaro, no?
Chiarissimo… quasi.
Perché, adesso, le domande cambiano destinatario, e a rispondere non dovrà essere l’organizzazione di Extramuros, ma il Gabinetto del Sindaco.
Perché la cosa, davvero, è curiosa assai.
Vi faccio uno specchietto.
Extramuros è una manifestazione culturale, organizzata dall’associazione culturale PRIVATA Blowart, proposta al Comune l’8 luglio del 2022.
Il Comune l’approva, con concessione di patrocinio e contributo di 40mila euro, l’8 agosto 2022.
Questi sono i fatti certi.
Eppure, quattro mesi prima di conoscerne l’esistenza, il Comune di Teramo stampa e affigge 50 manifesti “settanta cento” (quelli classici verticali) e 3 “sei per tre” (quelli grandi su via Po), con tanto di stemma comunale e logo di una manifestazione inventata da un privato, ma che ancora non esiste.
E lo fa su precisa richiesta dello staff del Sindaco nel quale, tra le decine di persone arrivate e partite, deve essermi sfuggita la presenza del DIvino Otelma, o magari di qualche seguace del culto di Pdor figlio di Kmer, vista la capacità di predire il futuro.
Ma la domanda è: perché?
Perché il Comune, oltre ai 40 mila euro di contributo e all’uso gratuito dell’Arca dal 3 maggio al 20 giugno 2023, regala alla Blowart quei cinquanta più tre manifesti, prima ancora che la stessa Blowart presentasse il progetto?
Apro parentesi (a proposito di spazi gratuiti, ieri sera, causa pioggia, Extramuros s’è spostata al Teatro Comunale… gratis anche quello?) chiudo parentesi.
Quale misteriosa alchimia profetica, ha spinto il gabinetto del Sindaco a dedicare, all’improvviso, sul far della Primavera, il proprio impegno e i nostri soldi alla promozione di un evento ancora non inventato e che, quattro mesi dopo, sarebbe stato inventato da un privato?
Leggo ancora nella pec del Comune di risposta al mio accesso agli atti: «Si precisa che su detti manifesti non erano presenti loghi di nessun genere, ma compariva solo lo stemma del Comune di Teramo» e qui, mi dispiace, ma la smentita è d’obbligo, perché su quei manifesti c’era sì lo stemma del Comune (a proposito: autorizzato da chi?), ma c’era anche il logo della manifestazione Extramuros, con la stessa grafica che sarebbe nata solo quattro mesi dopo.
E qui torniamo alla domanda delle domande, quella che continuo a porre da giorni, ma senza avere risposte: com’è possibile che una manifestazione, pensata per oltre tre anni da un consigliere comunale (Pilotti, l’ha detto lui), appoggiata dal Comune che aveva subito creduto nell’idea (l’assessore Core, l’ha detto lui), pubblicizzata dal Comune con tutti i crismi di una manifestazione “comunale”, sia poi diventata il progetto di un’associazione PRIVATA finanziata dal Comune di Teramo con 40mila euro?
Si dice che un Sindaco debba amministrare con l’occhio del buon padre di famiglia, no?
Allora pongo un quesito a tutti i padri di famiglia che mi leggono:
Vostro figlio viene a raccontarvi di aver avuto una bella idea. L’idea vi piace e voi, per aiutare vostro figlio, decidete di spendere qualche soldo per promuoverla. Quattro mesi dopo, però, si presenta uno sconosciuto, che vi propone la stessa idea e dice di averla avuta lui.
Voi che fate?
Vi incazzate?
Gli dite che l’idea è di vostro figlio?
No …gli date 40 mila euro, gli mettete a disposizione gratis un appartamento e lo ringraziate anche per aver avuto questa fantastica idea…
Sia a lode Pdor, Signore del Deserto, figlio di Kmer, della tribù di Istar della terra desolata del Kfnir, uno degli ultimi sette saggi: Bvuur, Ghaner, Asta-paring, Divin, Ganhir, Chunchur e Tarahr, colui che era, colui che stato e colui che sempre sarà, ciuccia qui e ciuccia là...
ADAMO