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MELOX.jpgChe ci facevano un paio di occhiali da sole, nella platea della Sala New York dello Sporting, al chiuso, alle 18 di un pomeriggio di settembre?
Si sa, una volta si pensava che l’occhiale da sole aiutasse a passare inosservati… (magari all’aperto, mai al chiuso) e poi, lo sanno tutti, c’è chi si mette “degli occhiali da sole per avere più carisma e sintomatico mistero”.
In questo caso, però, nessun tentativo di passare inosservati (semmai il contrario), ma soprattutto nessun mistero, visto che sotto quegli occhiali scuri c’era addirittura Enrico Melozzi.
E adesso voi direte: «Aridaje Adamo co’ Melozzi», e magari penserete «Mo’ ricomincia col non-vincitore di Sanremo» e non mancherà chi, ovvero quelli tra i miei lettori che mi vogliono più bene, suggerirà «Ma perché ne scrivi? Ti ha già fatto diffidare dall’avvocato…».
Tutto ciò premesso (so’ un po’ burocratico, lo so), vi annuncio che no, non parlerò del non vincitore di Sanremo (perché ormai, credo se ne sia fatta una ragione anche lui), né di tutto quello che ho già scritto, né mi lascerò influenzare dalla diffida (e anche di questo, credo se ne sia fatta una ragione anche lui)… perché stavolta parlerò di politica.
E di ideali.
Quelli veri.
Quelli profondi.
Quelli che porti nel cuore e appesi all’anima.
Perché mi incuriosisce il fatto che Melozzi, quello stesso Melozzi che nel 2014 (nel pieno della campagna elettorale per le comunali) aveva partecipato all’occupazione dell’ex Oviesse, contestando platealmente l’amministrazione guidata dal Sindaco Maurizio Brucchi, fosse seduto in quella platea allo Sporting.
Voi direte: che c’entra Brucchi?
C’entra, perché Brucchi era di Forza Italia.
Cioè il Sindaco che Melozzi contestava, era di Forza Italia.
Cioè il capo di un’amministrazione che, a detta degli occupanti dell’ex Oviesse, avrebbe addirittura vietato uno spettacolo solo perché prevedeva la presenza di Melozzi, era di Forza Italia.
Anche l’incontro dello Sporting, era di Forza Italia.
Per la precisione, era l’incontro dei candidati di Forza Italia alla Camera e al Senato coi cittadini teramani.
Tutto lecito, per carità.
Melozzi ha tutto il diritto di partecipare a tutti gli incontri politici che vuole.
Ed io, ho tutto il diritto di stupirmi di come, dall’ex Oviesse ad oggi, il suo atteggiamento nei confronti degli azzurri berlusconiani sia cambiato.
Del resto, è cambiato anche quello degli stessi berlusconiani, nei confronti di Melozzi.
Se Brucchi, all’epoca, aveva fatto suonare le sirene delle forze dell’Ordine, nel tentativo di far sgomberare l’ex Oviesse, gli azzurri di oggi preferiscono far suonare… Melozzi.
Soprattutto Lorenzo Sospiri - che, per pura coincidenza, era uno dei candidati seduti davanti la platea dello Sporting - sembra avere una vera e propria passione per il Nostro e per l’Orchestra Notturna Clandestina della quale è fondatore e direttore.
E’ il Consiglio Regionale, presieduto da Sospiri, infatti, che spende 13.200 euro nel 2020, per lo spettacolo: “Anastasio e l’Orchestra notturna clandestina”, nell’ambito del Festa della Rivoluzione.
E’ sempre lo stesso Consiglio Regionale, presieduto da Sospiri, che spende 43.000 euro (iva esclusa) per lo spettacolo “Sentimento panico – scontro sinfonico con Enrico Melozzi con la partecipazione dell’Orchestra Notturna Clandestina, Fasma e dell’attrice Giuliana De Sio, andato in scena una settimana fa, nell’ambito della IV edizione del festival Dannunziano” .
Ed è sempre Sospiri, che aveva presentato l’emendamento per finanziare con 200mila euro “La Notte dei Serpenti”, proposta dalla stessa Orchestra Notturna Clandestina (una specie di Notte della taranta all’abruzzese) attingendo alle “maggiori entrate dovute agli accertamenti da violazioni di tributi regionali” (so’ ancora burocratico, ma significa che sono i soldi di chi paga in ritardo il bollo auto, le violazioni ambientali e altro). L’emendamento è stato poi ritirato con tanti altri, visto l’ostruzionismo delle opposizioni, ma chissà che prima o poi non rispunti. 
Nel frattempo, fossi in Melozzi, io comincerei a ri-orchestrare "meno male che Silvio c'è".
E adesso, all’improvviso, in questo settembre del 2022… il ricordo vola all’agosto del 2011 quando, sul palco della Villa Suite, Melozzi ebbe modo di esprimere giudizi altamente negativi su chi faceva spettacolo, godendo dei pubblici contributi.
Si sa… il tempo cambia tutto.
Anche gli ideali. Che, in fondo, sono palpiti del cuore e aliti dell’anima. Come i...Sospiri.


ADAMO