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Cominciamo col fissare le basi. Il bilancio di un Comune, è il conto delle entrate e delle uscite, o se preferite degli incassi e delle spese. Il bilancio consolidato di un Comune, invece, raggruppa i bilanci di tutte le società partecipate e degli enti che ruotano attorno al Comune.
Chiaro, no?
Per essere ancora più chiari: il bilancio consolidato del Comune di Teramo raggruppa i bilanci di tutte le società partecipate e degli enti che ruotano attorno al Comune di Teramo, come TeAm, Ruzzo, MoTe etc etc… tutti, ovviamente, per la quota parte del Comune di Teramo.
Chiarissimo, giusto?
Tanto chiaro, quanto difficile. Così difficile che …non ce la fanno.
In Comune, intendo, non riescono a farlo da soli, quindi hanno chiesto aiuto all’esterno.
Per la precisione, alla società “Deleganoi Srl” di Palestrina di Roma, in una sorta di assoluta sintonia con quella che sembra essere una precisa vocazione dell’amministrazione, perché nell’era D’Alberto quando si parla di “collaborazioni esterne” si parla quasi sempre di professionalità non teramane, come se a Teramo non ci fossero professionisti in grado di redigere un consolidato.
E pensare che, nell’atto di affidamento, il Comune prima precisa sia che «…per il servizio in questione non risultano convenzioni CONSIP», sia che, comunque «…il servizio in oggetto non rientra nelle categorie merceologiche in relazione alla quali il Comune è obbligato a ricorrere a Consip» e poi che fa? «…in base ad una indagine esplorativa sul Mercato Elettronico, all’interno della categoria merceologica “Servizi di contabilità” nell’ambito dei “Servizi di supporto specialistico, è stato individuato l’operatore Economico “Deleganoi Srl”…».
Come dire: non ho una convenzione, non sono obbligato a rivolgermi al mercato elettronico pubblico, ma lo faccio lo stesso, anche se potrei benissimo chiamare professionisti locali o, magari, chiedere a più professionisti locali di fare un’offerta.
In fondo, si tratta pur sempre di 9600 euro più iva, che magari non cambiano le sorti di uno studio di commercalisti, ma mi farebbe più piacere sapere che i soldi dei teramani vengono spesi a Teramo, almeno quando si può.
Anche se, dopo le filipponate romane e torinesi, non mi stupisco più.
Mi stupisce, invece, il motivo per il quale, credo per la prima volta nella sua storia, il Comune di Teramo ha affidato all’esterno il bilancio consolidato.
Copio fedelmente dalla determina: « Considerato che la complessità della materia e i carichi di lavoro attualmente in essere richiedono la necessità di avvalersi di competenze specialistiche mediante supporto esterno…».
La “complessità della materia”.
E i “carichi di lavoro”.
Cioè, significa che al Comune di Teramo, tra dirigenti molto ben pagati e funzionari esperti, non si riesce a redigere il bilancio consolidato?
E significa anche che, dopo quattro anni di gestione D’Alberto, il Comune non è riuscito a strutturare gli uffici, in modo da non andare in crisi per “carichi di lavoro” anche per la redazione di un bilancio consolidato?
E ancora: visto che l’affidamento esterno riguarda gli anni 2021, 2022 e 2023, significa non solo che in Comune non sono riusciti a redigere il consolidato dell’anno scorso e di quest’anno, ma anche che sanno già di non riuscirci l’anno prossimo?
Spiegatemelo, vi prego.
Conoscono già i “carichi di lavoro” del 2023?
Io non so, quali saranno i risultati del “consolidato”, ma dal punto di vista della gestione politica del Comune, il bilancio mi pare più che evidente: è disastroso.
Anche in questo caso, lo dice un esterno. Io.

ADAMO