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Sono molto preoccupato.
Davvero.
Non so che fine abbia fatto Extramuros.
Sono due notti che non dormo, angosciato dal tarlo di un pensiero che non mi abbandona.
Che fine avrà fatto mai Extramuros?
Che ne è stato della manifestazione pubblicizzata prima di essere proposta, pensata da un personaggio pubblico ma organizzata da un privato, finanziata dal Comune con quarantamila euro di soldi nostri, giustificati da altri quarantamila offerti da uno sponsor che sponsor non era, poi divenuti la donazione di una benefattrice, che risulta anche titolare di un ristorante che non esiste e di un centro di ascolto e assistenza che non ascolta e non assiste più?
Me lo chiedo (è inutile che lo chieda agli organizzatori, perché loro non rispondono), visto che il programma presentato dall’associazione Blowart e approvato dalla Giunta che governa il Comune di Teramo prevede:
«7 ottobre 2022 “Un Paese ci serve. Costruire la comunità”, con l’intervento di Sociologi/Antropologi/Umanisti»
Il 7 ottobre è oggi.
Dov’è la manifestazione?
Dove devo venire, ad ascoltare l’intervento di Sociologi/Antropologi/Umanisti?
Placate, vi prego, la mia ansia, nutrite la mia fame di sapere, concedetemi la possibilità di arricchire il mio misero bagaglio culturale, con il nettare di saggezza che distillerà dalle parole di questi Sociologi/Antropologi/Umanisti che, immagino, siano tutti extramuros, e che verranno a donare a noi intra-cives (passatemi la “colta” citazione rubata al palco delle prime serate) una testimonianza del loro vissuto.
Dove si fa?
Dove ci si vede?
A che ora?
E chi c’è?
E’ impossibile che un’organizzazione in grado di pubblicizzare un evento cinque mesi prima di inventarlo, “canni” clamorosamente una data.
Eppure, non ho letto nulla.
Nessun comunicato.
Nessuna spammata su whatsapp.
Nessuna conferenza stampa con gli anacronistici pistolotti della Manente e gli improbabili outfit di Pilotti.
Niente.
Neanche sulla pagina facebook di Extramuros.
Io non so se “Un Paese ci serve”, ma di certo ci serve qualcuno che ci spieghi perché una manifestazione, che stiamo finanziando con quarantamila euro di soldi nostri, erogati sulla base di un dettagliato progetto deliberato in giunta, poi abbia cancellato un attesissimo appuntamento, senza dire una parola.
Cos’è successo?
Dove sono gli annunciati Sociologi/Antropologi/Umanisti chiamati al loro ritorno intramuros?
Dio, che ansia!
Quale insopportabile angoscia!
Eppure, avevo atteso questo ritorno di Extramuros contando le ore.
Ho addirittura cercato di saziare la mia bramosia, interagendo con i protagonisti dell’evento dell’anno. Ho chiesto a Roberta Melasecca, titolare dell’associazione culturale che ha proposto al Comune questa “Extramuros”, e che l’organizza anche grazie ai quarantamila euro di soldi nostri, di poter avere una copia del piano economico, cosa per la quale si era pubblicamente dichiarata disponibile, ma dall’8 settembre non la sento più. L’aspettavo per la settimana successiva. 
Così come dal 6 settembre, attendo copia delle prove legali (così le ha definite) in possesso dell’addetto stampa della Provincia, che in Extramuros funge da collaboratrice della già citata Melasecca, che dimostrino il fatto che io abbia scritto “falsità” in occasione di inchieste giornalistiche del passato, giudicate “veritiere e corrette” da un magistrato.
Chissà, forse non mi rispondono perché sono andate a cercare Sociologi/Antropologi/Umanisti che si sono persi extramuros.
Sono molto preoccupato.
Davvero.


ADAMO