Il 3 agosto, mentre altrove si levava l’amplificante coro dei convinti esaltatori di Teramo Natura Indomita, con un rincorrersi di interviste celebrative delle multiformi iniziative dell’assessore Filipponi, su queste pagine (e solo su queste pagine), leggevate la storia di quella che io amai definire una “filipponata", ovvero l’ennesimo stanziamento di pubblico denaro destinato, ancora una volta, ad una ditta non teramana, senza gara d’appalto, per un progetto dello stesso assessore. Erano, per la precisione, 35.380 euro, ripeto trentacinquemilatrecentottanta euro, che su proposta proprio di Filipponi il Comune destinava alla “Marketing Italia srl”, una ditta di Milano, ma con sede anche a Napoli, che con quei soldi, in un anno, avrebbe dovuto realizzare un progetto che l’assessore considerava fondamentale: "Campagna Promo TERAMO 2022”.
Trentacinquemilatrecentottanta euro.
Tremila euro al mese, più o meno.
Siccome continuo ad avere il vizio - sempre più raro - di fare il giornalista, ebbi modo di esprimere tutta una serie di mie valutazioni su quel progetto e, in particolare, su quelli che Filipponi considerava gli obiettivi di quella campagna. E cioè “promuovere Teramo nel mondo”, grazie ai canali della “Marketing Italia”, che gestisce il sito «…. Visit Italy che ha 3 MILIONI+ Fan/follower totali sui canali social; più di 500.000.000 Visualizzazioni per i contenuti video; più di 100.000 Membri iscritti alle community; più di 13 MILIONI di visualizzazioni settimanali sui social Facebook ed Instagram della società…».
Numero importanti, vero?
E tutto questo, pensate, solo per tremila euro scarsi al mese.
Verrebbe da dire: che colpaccio, complimenti assesso’!
Invece, questa non è la storia di un colpaccio, ma di una figuraccia clamorosa, visto che poche ore fa il Comune si è visto costretto a revocare l’affidamento alla Marketing Italia.
Un provvedimento di autorità, adottato da un dirigente comunale “contro” l’amministrazione, notificato al Sindaco e all’assessore senza concedere loro alcuna facoltà di parola.
Si tratta di un clamoroso dietro-front, motivato da… già, motivato da cosa?
Nella determina dirigenziale, non c’è scritto, o meglio c’è scritto ma è nascosto da trentuno righe di “omissis”, ovvero di notizie secretate.
Il dirigente comunale che revoca il provvedimento della Giunta e annulla lo stanziamento, ritiene quelle informazioni così “serie” da non poterle rendere pubbliche.
Trentuno righe top secret.
Cosa c’è in quelle righe di così delicato da non poter essere divulgato?
Quale misteriosa ragione, impedirà al Comune di Teramo di vivere la meravigliosa filipponata della “Campagna Promo TERAMO 2022”?
Quale inconfessabile segreto ci priverà della trionfante passerella dell’assessore, che gongolava tra milioni di follower e mezze miliardate di visualizzazioni?
Battute a parte, quelle 31 righe secretate sono un atto di accusa formale, proprio indirizzato all’assessore.
Perché si adotti un provvedimento di revoca di questo genere, a meno di tre mesi dall’approvazione della proposta, è necessario che ci siano problemi talmente “gravi” che non è possibile risolverli.
Quali problemi?
E perché l’assessore, nel far sua la proposta e nel portarla in Giunta, facendola approvare, non li conosceva?
Come arriva a Filipponi la proposta della Marketing Italia?
E quale è stato il percorso di verifica che l’ha portato ad accettarla?
So benissimo che non risponderà.
Non a me, certo.
Troverà l’occasione per farsi intervistare da qualche foglio locale, vedrete, e ci racconterà che grazie a questo suo progetto... il Comune ha risparmiato 35.380 euro.
ADAMO