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GIGGI.jpgVola Giggino, torna Giggetto.

Vola Giggetto, torna Giggino…

Bei ricordi. 

Giochi innocenti.

Scusate, m’ero distratto… devo tornare subito serio perché c’é una grande notizia:

Annunciazione, annunciazione.

Squilli di trombetta e battito di piedi.

Annunciazione, annunciazione.

Habemus extraprogrammos.

Dopo mesi di attesa e di mancate spiegazioni, dopo ripetuti annunci di conferenze stampa, anche alla presenza di tutte le associazioni (Melasecca dixit) è finalmente arrivato l’atteso programma invernale della manifestazione inventata da un consigliere comunale e patrocinata dal Comune, ma organizzata da un’associazione culturale privata che, passando sullo stradone, aveva visto un manifesto 6 x 3 autostampatosi e affisso gratis dal Comune.

Finalmente, abbiamo avuto la possibilità di scoprire che fine abbia fatto quella nutrita schiera di Sociologi /Antropologi / Umanisti Architetti / Artisti / Visionari / Ingegneri / Tecnici / Registi / Attori / Curatori, dettagliatamente assegnata ad ogni singolo incontro, poi saltato. 

Adesso sappiamo.

Sappiamo chi sono.

Abbiamo i loro nomi.

Possiamo finalmente nutrirci del distillare del loro sapere.

E lo faremo, partecipando ad ogni incontro.

Ma di questo avremo modo di parlare, dopo ogni evento. 

Adesso, è di altro che voglio parlarvi.

Di un mistero che, temo, mi toglierà il sonno almeno quanto me l’ha tolto la sorte di Sociologi /Antropologi / Umanisti Architetti / Artisti / Visionari / Ingegneri / Tecnici / Registi / Attori / Curatori, che non si sapeva dove fossero finiti.

Sono preoccupato.

Tanto.

Perché sulla locandina dei futuri incontri, non c’è più il logo dello sponsor, di quella Edilitaly che, grazie al mecenatismo della madre del titolare, avrebbe dovuto versare i quarantamila euro della compartecipazione privata del finanziamento pubblico.

Perché non c’è quel logo?

Uno sponsor da quarantamila euro non merita una citazione?

Eppure, il ruolo dello sponsor era stato chiaramente sottolineato in conferenza stampa, tanto che l’assessore alla Cultura l’aveva espressamente ringraziato.

E il logo c’era.

Sui volantini ufficiali.

Quelli con tanto di stemma del Comune.

Perché adesso non c’è più? 

S’erano anche innervositi, quando avevo scritto che, in realtà, il legale rappresentante di quella ditta non sapeva nulla e non aveva intenzione di saperne nulla.

"Lo sponsor c’è, eccome" - mi avevano detto -indicandomi il logo sui manifesti.

Quel logo, non c’è più. 

Perché?

Perché non c’è traccia della benefattrice Antonella Di Pancrazio, già titolare di un ristorante mai nato e di un centro di assistenza che non assiste più, che aveva così munificamente finanziato l’iniziativa?

Come può il logo di uno sponsor apparire e scomparire dalla comunicazione ufficiale di un evento compartecipato dal Comune?

E se quello sponsor non c’è più, chi metterà i 40mila euro della parte privata?

Annunciazione, annunciazione.
Squilli di trombetta e battito di piedi.

Annunciazione, annunciazione.

Abbiamo ritrovato Sociologi /Antropologi / Umanisti Architetti / Artisti / Visionari / Ingegneri / Tecnici / Registi / Attori / Curatori… ma ci siamo persi lo sponsor.

Com’era, quel gioco?

Vola Giggino, torna Giggetto…
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