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palco.JPGMentre guardo crescere la ragnatela di tubi che sarà presto il "palco" di Piazza Martiri, mi capita di leggere, nelle immancabili interviste celebrative di qualche cronista dal complimento facile, sempre pronto ad esaltare il potere e nutrire il culto della personalità dell’assessore Filipponi, una definizione per il concerto di Max Pezzali che mi ha lasciato senza parole: “storico”. Il concerto dell’ex 883 (che peraltro - come tanti della mia generazione - ammiro e appludirò in piazza) sarebbe per Teramo un evento “storico”. Così come, per l’assessore Andrea Core, sarebbe “storica”, anzi: “la più importante della storia di Teramo” la mostra di Banksy.
Tutto “storico”.
Probabilmente, sfugge al cronista celebrante (eppure basterebbe chiedere) ma anche allo stesso assessore, il fatto che questa città, di concerti “storici” ne abbia vissuti altri - eccome - in passato.
Ma storici davvero.
Molto più “storici” di Pezzali nel 2022.
Cito, ma solo così a titolo di esempio, un Venditti alla Festa de l’Unità a metà Anni ‘80, con la gente che a Porta Madonna arrivava fino al Ponte.
E trovo difficoltà, lo confesso, nel considerare “storico” il concerto di Pezzali, avendo memoria personale del passaggio in città di Lou Reed e Michel Petrucciani.
Miti, oltre, ma molto oltre la storia.
Però, a ben guardare, questo Capodanno teramano qualcosa di storico ce lo lascerà.
Il costo.
Quasi un miliardo di vecchie lire.
Lo dico in lire, perché io che sono un boomer i calcoli li faccio ancora nel vecchio conio, e continuo a sconvolgermi della facilità con la quale si spendano, oggi, somme spaventose per organizzare manifestazioni di piazza, in una città nella quale la stessa amministrazione che sbandiera concertoni e concertini, non è riuscita ad avviare neanche un cantiere della ricostruzione post sisma.
Non è stata sistemata neanche la sala consiliare, quella sì “storica” che è un “vuoto” su quattro colonne, in un palazzo così pericolante… che la farmacia sotto quella sala consiliare non ha mai chiuso.
Eppure, per il solo Capodanno Teramano si spenderanno 430 mila euro.
Per la precisione: per il suo “storico” concerto, Max Pezzali prenderà 145 mila euro, mentre 45 mila andranno di cachet a “La rappresentante di Lista”, e avverto il senso di una palese sproporzione tra i due artisti, visto che nella mia considerazione personale, “La rappresentante di Lista” vale molto ma molto meno di un terzo di Pezzali.
Ma così va lo show biz,
Gli altri costi: 8 mila euro per “Capodanno di TE” (il concerto dei gruppi locali del 31), poi 145 mila euro di allestimenti, 25mila di sicurezza, 16 mila di Siae, 10 mila di service audio, 7 mila di comunicazione, 20 mila di servizi professionali e 9 mila di assicurazioni.
In totale: 430 mila euro.
Senza contare i costi per Pigro, che è sempre parte del calendario di fine anno del quale l’assessore andava orgoglioso.
Chi lo pagherà, questo quasi miliardo di vecchie lire?
180 mila euro il Comune, 30 mila la Fondazione Tercas, 50 mila la Camera di Commercio, 10 mila il Bim, 10 mila la TeAm, 3500 il MoTe, 5 mila gli sponsor privati, 9500 sono fondi dell’Acs che organizza il tutto e 132 mila verranno dallo sbigliettamento, cioè dalla vendita dei biglietti (a 25 euro) di Pezzali.
Ecco, a proposito dello sbigliettamento: qualcuno spieghi all’assessore Filipponi che non ci si può vantare di aver “offerto un grande Capodanno ai teramani” se il concerto è a pagamento. Sarebbe come se il Comune di Milano si vantasse di aver offerto i concerti a San Siro.
Venditti, era gratis.
Altra… storia. 




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