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Non riesco a prendere sonno. E’ notte fonda. 
Ho bisogno di leggere qualcosa. 
Qualcosa di palloso, di noioso.
Ecco, ho trovato: mi leggerò lo scadenziario delle elezioni, ovvero tutto l’intreccio di regole che governano una competizione elettorale.
Non è noioso.
Anzi: è interessante.
Scopro cose curiose, particolari.
E poi, è diviso per giorni.
E c’è anche oggi, nel senso proprio di oggi: 15 marzo 2023.
Leggo: “È fatto divieto a tutte le pubbliche amministrazioni di svolgere attività di propaganda di qualsivoglia genere, ancorché inerente alla loro attività istituzionale, nei trenta giorni antecedenti l’inizio della campagna elettorale e per tutta la durata della stessa”.
Dunque, da oggi niente più propaganda. Anzi: dalla mezzanotte di ieri, visto che si vota dal 14 maggio e che la campagna elettorale vera e propria comincerà il 14 aprile.
Lo rileggo piano: “È fatto divieto a tutte le pubbliche amministrazioni di svolgere attività di propaganda di qualsivoglia genere, ancorché inerente alla loro attività istituzionali…”.
Adesso, però, non dormo più davvero, perché nel confuso dormiveglia di questa notte senza sonno, mi torna in mente una mail che avevo letto nel pomeriggio: la convocazione di una conferenza stampa.
La cerco.
Eccola: “Domani, mercoledì 15 marzo alle ore 11.00, l’amministrazione comunale presenterà alla stampa il progetto del nuovo Teatro della città di Teramo. La conferenza stampa si terrà all’interno dello stesso Teatro comunale”.
Ma, il 15 marzo è oggi… e da oggi non si può fare propaganda.
Lo dice la legge, per la precisione: il sesto comma dell’articolo 29 della legge 81 del 1993, quello che leggevo prima, quello che da oggi vieta la propaganda: “…anche se inerente l’attività istituzionale…”.
Presentare il progetto del nuovo teatro, sul palco del “vecchio” teatro… è propaganda?
Me lo chiedo mentre albeggia.
Possibile che un’amministrazione come quella di D’Alberto, così “lontana” dalle passerelle mediatiche, così “distante” dall’overdose social, così “disinteressata” all’apparire… abbia fatto un errore così clamoroso, organizzando una conferenza stampa chiaramente “propagandistica” proprio nel giorno in cui comincia il divieto della propaganda… “…anche se inerente l’attività istituzionale…”?
Non ci posso credere.
Leggo e rileggo, la legge e l’invito alla conferenza stampa e alla fine, mentre sento portare dal vento leggero di quest’alba nuova l’odore dei maritozzi del forno di Villa Mosca, intuisco la verità: è solo una sfortunata coincidenza.
Non sono stati D’Alberto e la sua giunta ad organizzare l’ennesima celebrazione dell’annuncite propagandistica nel primo giorno del divieto, ma è stato il Governo a scegliere il giorno delle elezioni, solo per mettere in difficoltà la Giunta di Teramo.
Ecco, sì, deve essere andata così.
Ne sono certo.
E’ ora di fare colazione… gli Atene accoppiati scivolano felici nel caffellatte caldo…
comincia un nuovo giorno.
Il primo col divieto di propaganda… nel quale il Comune farà una conferenza propagandistica.
In fondo, non c’è niente di nuovo sotto il sole.

ADAMO