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BusteverdHo un debito col Comune di Teramo. Ho saltato, in passato, qualche rata della Tari e il Comune, giustamente, vuole farmele pagare.

Mi hanno scritto una cordiale lettera, in una eloquente busta verde, nella quale mi dicono che se non pago entro trenta giorni, mi barcocchiano con gli interessi. 

E c’è scritto anche, in quella letterina in busta verde, che se non pago neanche quando mi barcocchiano con gli interessi, allora sì che la cosa si complica: mi faranno gli atti per il “recupero forzoso” della somma.

Però è giusto, perché ho sbagliato io: dovevo pagare e non l’ho fatto.

Mentre leggevo la mia letterina in busta verde, mi chiedevo, con un sincero slancio di umana partecipazione, quante lettere saranno arrivate all’Acs, la società che a Teramo organizza spettacoli, eventi, stagioni teatrali, nature indomite e quei bei concertoni in piazza con corollario di immancabili selfie di D’Alberto e Filipponi, visto che ACS deve al Comune di Teramo 141.572 euro.

Poverini - ho pensato - saranno pieni di lettere, centinaia di buste verdi con tantissime minacce di barcocchiate a colpi di interessi e altrettante minacce di recuperi forzosi.

Ero preoccupato per loro. 

Ho anche temuto che, per questo debito, il Comune non gli concedesse di fare altri spettacoli, eventi, stagioni teatrali, nature indomite e quei bei concertoni in piazza… negandoci il piacere di vedere D’Alberto e Filipponi selfeggiare con qualche altro big.

Poi, per fortuna, è arrivato Osvaldo Di Teodoro, consigliere comunale uscente e candidato in appoggio alla aspirante Sindaca Maria Cristina Marroni.

Osvaldo mi ha tranquillizzato.

Lui, che studia le carte, legge gli atti e scava tra le delibere, ha infatti scoperto che il Comune non ce l’ha con l’Acs, anzi: basti pensare che solo nel 2022 lo stesso Comune ha concesso alla stessa Acs contributi per 390 mila euro.

E adesso, da qui in poi, il tono di questo articolo cambia.

Perché avete letto bene: il Comune di Teramo ha concesso contributi per 390 mila euro ad una società che ne deve proprio al Comune 141.572.

Ve la faccio un po’ più chiara: i signori che governano Teramo, hanno dato 390mila euro, di soldi nostri, ad una società che deve darci 141.572 euro. 

Eppure, non appena il consigliere Osvaldo Di Teodoro ha svelato i dettagli di questa sconcertante situazione, abbiamo sentito uno dei massimi esponenti dell’Acs smentire: “Abbiamo pagato tutto - ha detto - Di Teodoro risponderà di quello che dice”

In realtà, a rispondere è già stato il Comune di Teramo che, in una nota ufficiale del 16 febbraio 2023, motivata da un accesso agli atti dello stesso Di Teodoro (l’avevo detto che è uno che studia e si informa, no?) scrive :

“…al  31/12/2022 si registra una posizione debitoria di Acs nei confronti dell’amministrazione comunale per complessivi € 141.572 (Iva compresa)….Preme al contempo segnalare che siffatta Associazione benché morosa nei confronti del Comune già dal 2019 è risultata nella sola annualità 2022 beneficiaria in termini di patrocini con annesso riconoscimento di contributi per ben 390.000 € per attività spettacolistiche varie…”.

Avete letto? 

“Preme segnalare…” scrive il funzionario del Comune, e non è difficile intuirne l’imbarazzo. 

E non è tutto, perché c’è altro che “preme”. 

Leggiamolo insieme:

“Preme altresì evidenziare che a base del blocco dei pagamenti dovuti nei confronti dell’amministrazione viene invocata l’insufficienza e l’inadeguatezza dei benefici concessi dall’amministrazione Comunale in aggiunta a quanto già concesso a titolo di aiuti Covid da parte del Governo con i diversi decreti, ritenendo le misure adottate dall’amministrazione comunale non adatte alla specificità dell’attività svolta”.

Provo a riepilogare, prima che lo sconcerto mi frastorni: 

Acs ha debiti col Comune già dal 2019, quindi da prima del Covid, per un totale di 141.572

Non paga, perché ritiene che gli aiuti concessi dal Comune per il Covid siano inadatti.

Il Comune, come se nulla fosse, concede all’Acs contribuiti per 390mila euro solo nel 2022.

Non concluderó il racconto di questa sconcertante vicenda, ricordando come, a mio avviso, l’amministrazione D’Alberto sia la peggiore che io abbia visto nel miei 37 anni di giornalismo a Teramo, né ripeterò il giudizio negativo che ho già espresso sull‘assessore Filipponi, l’uomo degli eventi, delle nature indomite e dei concertoni, ma farò altro.

Prenderò esempio.

Domani scrivo una lettera al Comune, nella quale dico che non pagheró la mia Tari arretrata, perché considero inadatta la raccolta dei rifiuti, poi chiedo un contributo pari a quasi tre volte il mio debito e mi faccio un selfie davanti ad un cassonetto.

ADAMO