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Marciapiedi a incastro, pezze d’asfalto, parcheggi a tetris, annunci & progetti, altri progetti & altri annunci: in campagna elettorale tutto fa brodo, pardon tutto fa voto.
Potevano mai mancare i cani?
Certo che no.
E infatti: il 7 aprile, eccoti il nuovo canile.

Cioè, eccoti l’approvazione del verbale della commissione, chiamata a giudicare le due proposte di project sul Canile di Carapollo.
E qui, facciamo un passo indietro: il Comune di Teramo ha ricevuto due proposte di “rifondazione” del Canile, da due ditte private.
Mi interessa, in particolare, quella dell’ “Asilo Albergo per cani s.a.s.” di M. Di Francescantonio & C, perché è quella che il Comune ha scelto.

E l’ha scelta, come si legge nella determina comunale: «…perché dalle risultanze del verbale si evince che la proposta può essere valutata positivamente sotto il profilo tecnico, economico finanziario e della tutela e benessere animale».

Siccome si evince, anche io vorrei evincere.

Così, sono andato a leggere il “Verbale conclusivo della commissione giudicatrice” del 2 dicembre 2022. 

Leggiamolo insieme, così potremo evincere insieme: «Il contenuto e le caratteristiche del progetto, andrebbero esplicitate in un business plan maggiormente dettagliato, in grado di fornire dati di natura economico aziendale, sui quali tracciare le linee principali per la sostenibilità del progetto. In particolare, le entrate stimate non sono adeguatamente sviluppate, così come la tariffa da porre a carico del Comune».

E questa, immagino, è la parte dalla quale si evince una “valutazione positiva sotto il profilo tecnico, economico finanziario”.

Giusto?

Evincete anche voi?

Per quello che riguarda “tutela e benessere animale”, invece, la valutazione positiva è questa: «… i costi per gli alimenti appaiono sottostimati rispetto ad un valore, da ritenersi attendibile, in circa 90 centesimi/ 1 euro a cane giornaliero; il piano, infatti, stima un costo di 70 mila euro annui, che si traduce in 64 centesimi a cane al giorno».
Inoltre «Il costo della profilassi diretta parassitaria ed infettiva sembrerebbe sottostimata, così come per i previsti farmaci da armadietto». E ancora: «Non è menzionata alcuna spesa forfettaria per visite specialistiche».
Da tutto questo, il Comune “evince” una valutazione positiva del progetto.

Lo stesso Comune che, nel programma elettorale di D’Alberto Sindaco, prevedeva: «Potenziamento del pronto soccorso veterinario con personale qualificato; Implementazione e ampliamento della struttura del canile comunale nel rispetto della normativa vigente; Incentivazione all’adozione dei cani con siti internet e fruizione del canile al pubblico; Incentivazione, anche mediante convenzioni con liberi professionisti, ASL, IZS e UniTE, delle azioni per il controllo del randagismo e le corrette pratiche per la cura ed il benessere degli animali; Individuazione di un’area per la realizzazione di un cimitero per gli animali da compagnia, mediante l’utilizzo dei finanziamenti a ciò deputati; Realizzazione di aree dedicate alla socializzazione dei cani, dove possano muoversi senza guinzaglio; Distribuzione di sacchetti per le deiezioni degli animali nei giardini e nei parchi».

Quello che è stato realizzato, lo sapete già.


NIENTE (lo scrivo in maiuscolo, per offrire materiale di commento agli haters, ai politici disagiati che confondono social e realtà e agli osservatori che, per un posto in un ente, salivano sul deretano dei potenti).
Da tutto questo cosa si evince?

Ve lo dico io: che i cani non votano.
E che un annuncio in campagna elettorale, vale molto più di un pelosetto abbandonato.

ADAMO