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Non ci sono cétégorie

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Credevo, sulle prime, che fosse un errore di stampa.
Quello sulla delibera comunale che “ridetermina” le indennità di Sindaco, vicesindaco e assessori.
Sì, perché dal 1 gennaio del 2023, quelle indennità, che poi sarebbero gli stipendi che noi cittadini, con le nostre tasse, paghiamo a chi ci amministra, sono aumentate.
E non di poco. 

Nel leggerle, però, credevo di essermi sbagliato, perché tutti gli assessori prendono uno stipendio di 4265 euro e 89 centesimi, tranne uno, Filipponi.

Perché Filipponi, prende di più.

Prende 4536 euro e 41 centesimi.

Ovvero 270 euro e 52 centesimi più dei suoi colleghi.

Opperbacco, ho pensato.

Perdindirindina, ho esclamato.
Qual misterioso merito paghiamo, noi cittadini, con quei quasi trecento euro in più?
Mi sono chiesto.
Mi è sorto il dubbio che l’assessore che ha inventato la sagra dell’agricoltura al Parco Fluviale, che ci ha fatto spendere 15 mila euro per promuovere Teramo in un salone non aperto al pubblico, che ha investito 73mila euro per servirci le “Virtù estive” e che ha voluto destinare 120mila euro alla fantastica inziativa di “Teramocittacapoluogo” (andatevi a vedere il sito), meritasse una indennità aggiuntiva speciale, proprio per queste sue grandi trovate.

Così, ho deciso di saperne di più.

E quello che ho scoperto, mi ha lasciato di stucco.

«E’ stata una sua scelta» ha rivelato un altro assessore.
Una sua scelta?
Opperbacco, ho pensato.

Perdindirindina, ho esclamato.
Ma in che senso?

Forse in Comune, adesso, il “quantum” dello stipendio lo si decide da soli?
Non ci potevo credere.

E soprattutto non potevo credere al fatto che l'avesse fatto proprio lui, Filipponi, quello che, in occasione di una intricata vicenda relativa ad un incidente stradale, che aveva poi generato un costo per il Comune, scriveva: «Non volendo gravare per questo spiacevole inconveniente, sulle casse dell'Ente ho subito provveduto a effettuare un bonifico di € 300 con una destinazione vincolata alle necessità dei cittadini e delle cittadine che sono più nel bisogno».

Ma dai, su: ce lo vedete uno che “per non gravare sulle casse del Comune”, decide di restituire “300 euro” perché vengano donati “ai cittadini e alle cittadine che sono più nel bisogno”, che poi si assegna uno stipendio di 270 euro più alto dei colleghi?

Io non ci credo.

Non ci voglio credere…
E faccio male, perché invece è andata esattamente così.

All’atto dell’entrata in carica, Sindaco e assessori hanno deciso di tagliare le loro indennità del 20%.
Tutti, tranne Filipponi, che ha scelto di tagliarsela del 10%.

Sia chiaro, il taglio non è un obbligo, e non sarebbe certo un reato decidere di prendere un’indennità piena, ma nelle logiche di una “squadra” di governo, se taglio deve essere… deve essere identico.

E invece no.

Filipponi taglia solo del 10%.

Intanto, però, gli anni passano e le cose cambiano, anzi: le indennità aumentano.
Costantemente.
Fino quasi a radoppiare dal 1 gennaio scorso.

Tanto che si presenta più volte l’esigenza di riconfermare quei tagli. 

Succede il 19 febbraio del 2020.
Succede anche il 27 giugno del 2022.
Succede ancora il 31 gennaio del 2023.

Tutti confermano il 20%.
Filipponi conferma il 10%.
Com’è che aveva scritto? “…non volendo gravare sulle casse del Comune…”.

ADAMO

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Questa è la tabella ufficiale delle retribuzioni: Cavallari e Melarangelo, avendo mantenuto il loro lavoro esterno, non andando in aspettativa, prendono il 50% dell'indennità.
Avviso ai WEBETI: si tratta ovviamente del lordo della retribuzione, ma è quel lordo è esattamente quello che paghiamo noi cittadini.