Duemilioni
duecentottantottomila
novecentonovantadue.
Mi piace questo numero.
Adoro i numeri “tondi”, quelli pieni di tanti numeri pari, anche se questo, e lo scoprirete alla fine, è un numero impari.
Non dispari, ma impari.
Ve lo scrivo anche in numeri, perché mi garba proprio: 2.288.992.
Sì, è proprio bello.
A lei piace, signor Gianguidosindaco?
Immagino di sì, visto che si tratta del pilastro reggente di tutto il suo quinquennato, l’architrave portante del suo percorso amministrativo, la rappresentazione numerica dell’unica attività che a lei e alla sua Giunta è riuscita benissimo: dare contributi.
Duemilioni
duecentottantottomila
novecentonovantadue.
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infatti, sono gli euro che la sua Giunta ha concesso in quattro anni, ovvero dal primo gennaio del 2019 ad oggi. Anzi: a ieri, perché non so se, magari, tra ieri pomeriggio e stamattina è passata una delibera per un ennesimo concerto, un contributo per qualche manifestazione, un patrocinio ad una parrocchia, magari la seconda stagione di eXtramuros…. considerando che solo negli ultimi dieci giorni avete speso altri 52mila euro.
Duemilioni
duecentottantottomila
novecentonovantadue.
euro.
Approssimati per difetto, ovviamente, visto che non ho inserito il secondo semestre del 2018, ovvero il vostro primo in Comune, perché immagino che abbiate trovato qualche conto da saldare, lasciato dalla vecchia amministrazione, quindi non sarebbe stato giusto addebitarvene la responsabilità.
Visto come sono corretto?
A proposito di correttezza, prima che i suoi vomitatori si scatenino, preciso a vantaggio dei miei pochi lettori, che tutti i dati che leggeranno in questo articolo (e riferiti solo alle attività ludiche) li ho presi pari pari dal sito del Comune di Teramo. A FINE ARTICOLO UN ELENCO (parziale)
Devo ritenere siano ufficiali, giusto Sindaco?
Duemilioni
duecentottantottomila
novecentonovantadue.
euro
E siccome si trovano nella pagina dei “Contributi”, deduco che siano tutte somme concesse senza una gara d’appalto, cioè senza un confronto tra più proposte e progetti, ma solo sulla base di una richiesta arrivata al Comune, che il Comune ha fatto propria.
Erogando, appunto, il relativo contributo.
Duemilioni
duecentottantottomila
novecentonovantadue.
euro.
Sono tanti. Tantissimi.
Per me, che sono cresciuto nell'Italia della Lira e che facevo già questo mestiere, mentre lei studiava alle elementari, questa somma suona sempre 4 miliardi e 432 milioni di lire.
Torniamo agli euro.
Considerando il periodo del lockdown, e facendo un conto in soldoni (mai modo di dire fu più appropriato) fanno 1774 euro.
Al giorno.
Tutti i giorni, Signor Gianguido Sindaco.
1774 euro al giorno, dal 1 gennaio del 2019 ad oggi.
Comprese le domeniche, le Pasque, i Natali e i Ferragosti.
1774 euro al giorno.
Più dello stipendio che molti teramani riescono a portare a casa. Ma in un mese.
1774 euro al giorno, per fare cosa, Signor Gianguido Sindaco?
Per lasciare cosa?
Il ricordo della piazza piena di Pezzali?
Bellissima sì, ma dal giorno dopo eravamo la stessa Teramo, con gli stessi negozi chiusi, gli stessi asfalti devastati, la stessa ricostruzione paralizzata.
1774 euro al giorno, per fare cosa, Signor Gianguido Sindaco?
Per Teramo Natura Indomita?
Per raccontarci la favola dei sold out e del rilancio del commercio?
Dica la verità, Signor Gianguido Sindaco, lei ha mai visto in un concerto qualcuno aggirarsi con le buste degli acquisti, o magari qualcuno, prima di un aperistreet, comprare una borsa, un paio di jeans, un vestito elegante o un gioiello?
Ormai lei è a fine mandato, può dirmelo: davvero c’è stato un attimo nel quale, mentre diceva che le manifestazioni in piazza avrebbero rilanciato il Centro storico, ci credeva?
La prego, mi neghi che anche solo per un attimo, nello spendere vagonate di euro - che per inciso erano nostri - in spettacoli e mercatini, concerti e motoraduni, aperitivi e sbicchierate, lei è stato convinto che questa fosse la strada giusta per far ripartire Teramo.
E tanto che ci siamo, visto che ieri il suo assessore Filipponi pare abbia detto ai commercianti (incazzati per le ultime esternazioni di Verna e per i vostri cinque anni), che vi siete potuti permettere di spendere tutti questi soldi in spettacoli, solo perché avete avuto "fondi dedicati".
Quali fondi, signor Gianguidosindaco?
Dedicati da chi?
Ma di cosa parla Filipponi?
Potrebbe indicarmi tutte le vere fonti di finanziamento dei 2.288.992 (approssimati per difetto) che avete speso?
Suvvia, nel vostro penultimo giorno prima delle elezioni, fate un esercizio di verità...
Sto scherzando, non tema, lo so che non vi riesce
ooó
Così come non vi è riuscito di spendere gli 85 milioni di euro arrivati e, quelli sì davvero dedicati, alla Ricostruzione. Avete speso 650mila euro... su 85 milioni. Già, ma è comprensibile, i cantieri non portano like sulla pagina facebook di Filipponi, e lei, signor Gianguidosindaco, non si potrà certo fare un selfie sulle bancate di un cantiere. Non è trend, non è moderno.
Su tik tok l'operaio non tira, il cantante "giovane" sì.
Che poi, quale merito abbia avuto Filipponi me lo chiedo, se i concerti li organizzano Acs e Big Match e i soldi li mettiamo noi... de. Vabbè, resterò con il dubbio...
anzi con duemilioni
duecentottantottomila
novecentonovantadue dubbi.
Duemilioni
duecentottantottomila
novecentonovantadue.
euro
Sono una somma enorme.
Lo sarebbero anche se avessero lasciato in città una traccia, il segno di un nuovo capitolo che comincia, ma almeno ci resterebbe la speranza di un futuro diverso.
E magari migliore.
Invece, no.
Abbiamo speso 2.288.992, solo per ritrovarci oggi a far la conta del nulla.
1774 euro al giorno, per ritrovarci, da quattro anni, a vivere in una città gestita da una sorta di Maxi Proloco, che scandisce il tempo sulle feste e sulle fiere.
Già, la Fiera. Anzi: la sagra dell’Agricoltura.
E’ davvero questo, il percorso che lei immaginava, Signor Gianguido Sindaco?
Una città capoluogo, che dice di voler guardare al futuro, all’Europa, che pianifica strategie che le consentano di ridefinire in termini politici, sociali, culturali e soprattutto economici, quella baricentricità che adesso sopravvive solo per una fortuita coincidenza geografica, non può ritrovarsi con la nebbia degli arrosticini alle porte del Centro Storico.
E non mi venga a dire che “La gente vuole anche questo”… perché non è vero: la gente vuole essere stimolata e più “alto” è lo stimolo più “alta” è la risposta.
Non ricordo arrosticini, alla Notte Bianca, ma ricordo decine di migliaia di persone in città.
E ricordo i costi… un terzo dell’ultimo capodanno teramano.
Perché vede Sindaco, quella Teramo, quella che visse l’avventura iniziale di Gianni Chiodi Sindaco era diversa.
E badi, non ne faccio un discorso politico, ma solo da cronista.Da testimone.
Quella Teramo aveva una visione, aveva un’idea, un progetto.
Per la prima volta, dopo anni, essere teramani era molto più che una connotazione anagrafica, era una rincorsa verso un volo possibile. Era il sentire, nell’aria, una voglia di riscatto e di reazione. Era un progetto.
Era, mi ripeto, una visione.
Costruita non sui selfie da postare, per spostare nel virtuale una realtà che nel reale non c’è, ma sull’idea di una città diversa. Futura.
Nella “sua” Teramo, signor Gianguido Sindaco, non c’è visione.
Non c’è progetto.
Non c’è quel fermento creativo che, in quel momento storico, animò, anzi: ri-animò la città.
Il tanto vituperato “Modello Teramo” (termine che nacque con un mio articolo su La Città, anche se Paolo Albi ne rivendica la primogenitura), fu la direttrice di uno sguardo condiviso.
Che poi abbiamo perso, e mai più ritrovato.
Cinque anni fa, nel suo progetto, mi sembrò di intuire uno sguardo simile.
Ma mi sbagliavo.
Con cinque anni in più e
Duemilioni
duecentottantottomila
novecentonovantadue.
euro
in meno, posso dire che era solo fumo negli occhi.
Anzi: nebbia.
Degli arrosticini.
ADAMO
PS- tanto per farvi un'idea.. questo è uno degli elenchi, sul sito del Comune tutti i dettagli