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RagoniciChe ingiustizia, le elezioni. Quanto può essere amaro, l’esito delle urne. Mi piange il cuore, nel vedere quanto possa essere doloroso l’arido conteggio delle schede. E quanti siano i clamorosamente “trombati”, tra quelli che erano partiti invece carichi di speranze. A nome di tutti loro, voglio prendere un candidato, anzi: una candidata che considero l’esempio stesso dell’ingiustizia delle urne,  Nadia Ragonici. Una donna di grande qualità, impegnata nel sociale, colta, raffinata, sempre misurata nelle esternazioni, elegante nelle sue epifanie social, tra le quali vorrei citare quel suo “E ORA IATEVINNNNNN” sul quale, credo,  esista la possibilità che l’Accademia della Crusca voglia organizzare un seminario. La signora Ragonici, nel suo eloquio stiloso, addirittura nobiliare mi verrebbe da dire, e nella sua forbita prosa, offre alla platea facebook, commenti sempre di altissimo valore morale e culturale, specie quando la sua visione si incontra con quella di altri esponenti di indiscussa qualità, quali ad esempio quel Vincenzo Cipolletti, vero e proprio faro dell’intellighenzia politica aprutina, anch’egli raffinato prosatore in odor di Crusca (solo ieri scriveva testualmente: “… ho avuto dissenzi e non ne vorrei averne…”) il quale, non ricandidandosi quest’anno, ha privato la città di un impareggiabile contributo di stile. 

Ecco, scoprire che la candidata Ragonici, impegnata nella sua Frondarola nell’organizzare manifestazioni delle quali si parla addirittura fino a Travazzano (ma una volta giuro ho sentito una persona che ne parlava anche a Valle San Giovanni), sia stata così brutalmente asfaltata nel seggio paesano, mi dispiace. Scoprire che la sua lista abbia preso solo 27 voti, nel suo paese, mentre la lista di Forza Italia ne prendeva 164, davvero mi dispiace. Pensare che una signora di tale stile abbia raccolto così poco, ovvero poco più di quella che immagino sia la parentela stretta, mentre metà di tutti gli elettori del seggio 65 sceglievano convintamente la lista di Mario Cozzi, che alla fine riporterà 820 preferenze totali a fronte delle 146 della signora Ragonici, mi quasi commuove. Un risultato che accompagna Cozzi in Consiglio, mentre la stessa elegante signora di Frondarola non entrerà, nemmeno se dovessero diventare assessori tutti e tre i consiglieri eletti, visto che il suo è solo il settimo risultato di lista. A proposito di assessorati, un mio amico di Frondarola mi racconta che la signora Ragonici, secondo i ben informati, sarebbe stata in odor di assessorato, se avesse ricevuto l’agognato tributo di consensi. Invece, Teramo dovrà rinunciare ad un’assessora di così spiccate qualità. Potremo mai sopravvivere? Certo, non sarà facile: speravamo che l’ingresso della Ragonici in Consiglio potesse compensare la perdita di Cipolletti. Non sarà così. Il popolo vota. Il popolo sceglie… e questa volta ha espresso il suo “dissenzo”… e per giorni e giorni a Frondarola si udirà fortissimo uno squillo di tromba.