Quando la pezza è peggio della magagna. Dopo la figuraccia nazionale, amplificata dalla prima pagina de Il Fatto Quotidiano e poi ripresa da numerose testate, tra le quali anche Open, la fortunata esperienza giornalistica lanciata da Enrico Mentana, ecco che sulla lapide sbagliata, che eterna la memoria di una martire vivente, è comparsa una “pezza”.
Marmorea.
Un nome, questo davvero simil lapide funeraria, incollato in rilievo sulla stele, a correggere il marchiano errore, evidentemente sfuggito all’Anpi e al Comune, forse a causa della foga pre-elettorale.
Sembra quasi la targhetta di un citofono.
Così, adesso Paolo è diventato Paola, la verità storica è stata ripristinata, ma resta la martirizzazione di una partigiana in vita.
Forse arriverà anche una “pezza” anche dalla Prefettura, che consentirà di celebrare in vita la memoria di una donna che ha scritto la nostra storia, anche prima dei canonici dieci anni post mortem.
Vedremo.
Di certo, questi errori si potevano evitare, ragionandoci meglio prima, perché si sa… ragionato è meglio.
ADAMO
PS. Per il faccione di Pannella, invece, caduto sette mesi fa… quanto c’è da aspettare?