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 Screenshot_2023-05-28_alle_10.15.02.pngMentre la città si avvia a vivere l’emozione serale della grande festa del ringraziamento, che il rieletto Sindaco ha organizzato per questa sera (che sia un preludio di Teramo Natura Indomita? Chissà...), la monotonia delle lente ore domenicali del paesone un tempo città capoluogo (oggi lo è solo su un sito pagato 120 mila euro da noi), si frange alla lettura di un interessante articolo pubblicato da Il Centro.
La prima riga è una rivelazione della gianguidità: «C’è un primo via libera al recupero della sede municipale in piazza Orsini».

Un “primo” via libera?

Dopo cinque anni?

Siamo al “primo” via libera?
E quando c’è stato, questo “primo” via libera?

«Quattro giorni prima delle elezioni»:
Quindi, l’avvio della ricostruzione del Municipio di Teramo, chiuso dal 2017, ha mosso i primi passi solo quattro giorni prima delle elezioni.

Cinque anni di nulla e poi, in pienissima campagna elettorale… il “primo” via libera.

Solo che quei cinque anni non sono passati invano, e infatti si scopre che i quasi sette milioni che la Giunta del D’Alberto Primo non è riuscita a spendere, pur avendoli nel cassetto da sempre, adesso non bastano più.

Perché i costi dei materiali sono aumentati e adesso, spiega il quotidiano pescarese, servono quasi dieci milioni.

Quindi, la terrificante lentezza operativa dell’amministrazione gianguidica ci costerà, solo per il Municipio, tre milioni in più su sei, ovvero un aumento che sfiora il 50%.

Eppure, negli stessi cinque anni, a Torricella Sicura sono riusciti ad abbattere il vecchio Municipio e a ricostruirlo, mentre a Teramo si preferiva investire milioni in concerti e sagre, scelta poi rivelatasi elettoralmente vincente, visto il risultato delle urne.
Evidentemente, 5,4 teramani su dieci hanno gradito musica e arrosticini, e poco conta che se tutt’intorno al palco c’è una città mai ricostruita.
Questione di gusti... solo che se un tempo eravamo la città che rivaleggiava con Ascoli e "puntava" L'Aquila, oggi forse preoccupiamo Torano e la sua antica sagra..
Ma i miei sono solo cattivi pensieri da vecchio cronista.
Teramo ora può e adesso, vedrete, cambierà tutto: c’è già il “primo” via libera alla ricostruzione del Municipio!
Sui tempi, però, a Palazzo sono cauti: ci dovrà essere una valutazione del Commissario Guido Castelli, poi dovrà essere verificata la congruità dei costi da parte dell’Usr di Vincenzo Rivera, poi la Soprintendenza dovrà analizzare tutta la sistemazione degli elementi di pregio (ci sono anche opere d’arte da tutelare), quindi si procederà alla progettazione definitiva, poi alla gara d’appalto, all’affidamento dei lavori… insomma, ci vorranno anni.

Quanti? In campagna elettorale il vecchio/nuovo Sindaco ha annunciato la riapertura entro il 2025.

Nell’attesa, continueremo a pagare 10mila euro al mese per l’affitto dell’ex Banca d’Italia.
Tanto ora Teramo può..

ADAMO