Non sono bravo in matematica.
L’ho già scritto più volte: me la cavo un po’ con le lettere, ma con i numeri proprio non ho feeling.
Quindi, chiedo a voi: se io vi concedo un contributo da 1500 euro e voi poi, con quei soldi, comprate un oggetto da 800 euro e me lo portate … è considerabile “regalo” o me lo sono pagato da solo?
E’ una domanda che, davvero, riempie le mie ore e alla quale proprio non riesco a dare una risposta.
Perché sono una persona educata e, se qualcuno mi fa un regalo, voglio ringraziarlo.
Ma se me lo pago da solo, e i soldi che gli ho dato sono quasi il doppio di quelli che ha speso, allora oltre al regalo mi deve ringraziare lui.
O no?
Ci pensavo, leggendo la delibera di Giunta intitolata “LAPIDE IN ONORE DELLE PARTIGIANE ITALIANE INSIGNITE DI MEDAGLIA D’ORO. ACCETTAZIONE DONAZIONE E ACQUISIZIONE AL PATRIMONIO DELL’ENTE”, con la quale il Comune accetta la donazione della lapide, quella della figuraccia nazionale per il partigiano uomo che è una donna e per la celebrazione della memoria del martire… vivente, esposta a pochi passi dal Municipio vecchio, quello che la rieletta amministrazione non ha riaperto in cinque anni, con 6 milioni di euro a disposizione e adesso ha scoperto che ce ne vorranno 10.
Quella lapide.
Ecco, all’associazione che ha organizzato la “lapidata”, ovvero “Il Ponte e la Torre” di Val Vomano, il Comune di Teramo ha concesso il Patrocinio e un contributo economico di 1.500 euro. Poi la lapide è stata esposta e, come si conviene, il Comune ha dovuto accoglierne la donazione. E infatti, scrive: «..l’Associazione culturale “Il Ponte e la Torre” dona al Comune di Teramo ... n.1 lapide in marmo, di dimensioni cm 70x120 con inciso i nomi delle 19 donne partigiane insignite di medaglia d’oro al valor militare. L’opera, posta in piazza Orsini, è già nella disponibilità dell’ Amministrazione e ha un valore stimato di euro 800…».
Vabbè, voi direte, a caval donato non si guarda in bocca, se è un regalo lo si accetta, nonostante il valore.
Ed è giusto.
Però… c’è una cosa che non capisco.
Sempre per il fatto che coi numeri non ho dimestichezza, ovviamente.
Quando, il 27 marzo, il Comune recepisce la proposta di patrocinio, nel preventivo allegato quella lapide costa 1500 euro, su una spesa totale di 4500, delle quali 2000 impegnate in ricerche storiche e 1000 destinate alla stessa associazione.
E allora, perché alla fine quella lapide è costata la metà?
Cosa ne ha dimezzato il valore in meno di due mesi?
Domande, alle quali, ovviamente non avremo risposta, ma non fa nulla: la migliore delle risposte è quella lapide con la “pezza” di marmo, ad imperituro ricordo delle gesta eroiche di 19 donne che si sono battute per la nostra libertà… e di una figuraccia.
ADAMO