Mugugna oggi, mugugna domani, prima o poi qualcosa affiora.
E quando affiora squarcia il quadretto da Mulino Bianco che la gianguideria cerca di raccontare, anche con l’inefficace supporto di qualche maggiordomo corso in soccorso dei vincitori e che, più realista del re, cerca di vendere la falsa verità di una Giunta già pronta, ma pronta da giorni, ma non ancora presentata un po’ perché né di venere né di marte, un po’ perché piove, un po’ perché c’era la Fiorentina in finale, un po’ perché il Papa sta male, un po’ perché c’era la sagra degli arrosticini a Ferrara, un po’ perché è uscita la seconda stagione dei Ferragnez… ma è pronta, tranquilli che è pronta.
E sarà bella, grande, perfetta ed efficace almeno quanto quella precedente.
Gioite!
Tra i raggi della ruota del Mulino Bianco, però, si intravedono le ombre agitate della verità, e s’intuisce l’inconfondibile volteggiare degli stracci che volano.
Volano quelli di tutti gli eletti contro l’assessore esterno, o meglio: l’assessora, cioè la preside alla quale il Sindaco si dice pensasse, ma che poi ha dovuto accantonare per evitare di ritrovarsi senza maggioranza.
Volano quelli di Bartolini, che rivendica la poltrona da presidente del Consiglio e che ritiene di avere più diritto, ma molto più diritto di Melarangelo, che sembra un predestinato, benché abbia preso meno preferenze del primo degli eletti del PD, Marco Di Marcantonio, al quale quella poltrona da presidente dell’assise non dispiacerebbe, e al Sindaco l’ha spiegato con grande chiarezza. Anche perché… se tocca un posto a tutti i primi degli eletti, perché il PD dovrebbe fare eccezione?
E questa del rapporto tra preferenze e ruoli, è una domanda che, nel Mulino Bianco, si pongono in tanti, al punto che uno degli stracci è volato fuori dalla casetta fatata, ed è finito sulla bacheca facebook di Lanfranco Lancione, consigliere rieletto di Insieme Possiamo, la lista del Sindaco, che, dopo aver spiegato tutto il meccanismo elettorale, scrive: «…ci sono dieci “poltrone” da assegnare fra i venti consiglieri eletti. Ci sarebbe anche la possibilità, da parte del sindaco, di nominare degli assessori esterni al consiglio, quindi non eletti, ma questa è una roba da fantapolitica. La nomina di un assessore per le sua qualità o per le sue conoscenze specifiche sembrerebbe un oltraggio a chi ci ha “messo la faccia” candidandosi e magari raccogliendo una montagna di voti di preferenza. Il criterio secondo il quale chi ha più voti di preferenza fa l'assessore è un sistema sinceramente aberrante. Per altro non sempre viene applicato...... tanto per fare un esempio si potrebbe dire che il Sindaco di oggi cinque anni fa quando nominò la sua prima giunta, applicò questo sistema soltanto a tre delle quattro liste che lo appoggiavano.....il primo degli eletti di Insieme Possiamo ( anfranco Lancione SIG!!!!!) non fu preso in considerazione. Comunque al momento la situazione è questa… domani dovremmo avere i nomi degli assessori e poi ne riparliamo con più calma e maggiore conoscenza dei fatti».
Con chi ce l’ha, Lancione?
Gioca in difesa del Sindaco, per attaccare chi pretende un posto solo in virtù delle preferenze?
Oppure gioca in attacco, parlando con nuora perché suocera intenda?
Qualcuno, dalla finestra del Mulino Bianco, racconta di un Lancione incazzato, prima perché avrebbe chiesto un posto per la Falini (togliendolo alla De Sanctis, che sarebbe la seconda “dalmata”), poi perché l’avrebbe chiesto per sé stesso, anche in virtù dell’esclusione di cinque anni fa. Intanto, Jhonny Cavallari, che mi raccontano sempre generoso di “complimenti” sul nostro sito, cerca di portare a casa il risultato del doppio assessore con tre consiglieri eletti. Più del PD che ne ha quattro e che, con la Roncone, sta gestendo malissimo le “consultazioni”. Ma ormai, siamo agli sgoccioli, Lancione scrive che domani conosceremo i nomi.
Anche perché la Giunta è pronta da giorni, no?
ADAMO