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ElexioÈ un po’ come per il campionato di calcio: appena finisce, tutti già pensano al successivo. 

Così è per le elezioni, non si fa in tempo a finire uno spoglio, che già si guarda alle urne successive. 

Infatti, mentre a Teramo i nuovi assessori hanno appena finito di mettere a posto le scrivanie, nelle segreterie politiche e nel dibattito cittadino si comincia a guardare alla prossima scadenza elettorale, che sarà quella delle Regionali.  Si vota a marzo, ma la campagna elettorale è già avviata, anche perché i Sindaci che volessero candidarsi hanno appena cominciato la loro ultima estate da primi cittadini, visto che entro i primi di ottobre dovranno dimettersi per correre, appunto, per l’Emiciclo.

Tra questi, ovviamente, non ci sarà Gianguido D’Alberto, che solo quattro anni fa, ovvero al suo primo giro di boa, quando non si aveva ancora la percezione della reale portata della sua gestione, era addirittura dato per possibile candidato presidente della Regione proprio nel 2024. Poi, però, l’evidenza di una gestione fatta di promesse e annunci, di sagre e concerti, ha stravolto quel progetto e, a cominciare dal maggior sponsor di D’Alberto, ovvero Legnini, la possibilità di quella candidatura “presidenziale” si è dissolta. A livello regionale non funziona (e non funzionerà) la propaganda gianguidica, neanche quella del “laboratorio” con gli ormai estinti grillini, tanto che la strada politica del Nostro, adesso, punta verso una eventuale  candidatura parlamentare, ma se ne parlerà tra quattro anni, quando ormai D’Alberto sarà prossimo alla fine del suo secondo (e ultimo) mandato.

Ma adesso parliamo dei candidati, di quelli che ci saranno, di quelli che non ci saranno e di quelli che vorrebbero esserci. 

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Cominciando dai Sindaci che, come dicevo, dovranno dimettersi, quelli già “ufficializzati” saranno due, uno per parte: Costantini e Verrocchio. Da Giulianova e Pineto parte una corsa che, già in passato (con Gerardini e Monticelli) fu corsa vincente. Il primo cittadino giuliese correrà per la Lega, partito che vedrà in corsa anche l’attuale assessore Pietro Quaresimale, mentre Verrocchio sarà candidato nel Pd, in una lista che vedrà anche gli uscenti Sandro Mariani e Dino Pepe, con qualche rumors che darebbe l’ex sindaco di Giulianova Francesco Mastromauro e l’ex assessore teramano Giorgio D’Ignazio pronti a correre come quarto uomo, nella lista dei sette aspiranti consiglieri regionali, che sul fronte donne ha già un nome sicurissimo, quello di Manola Di Pasquale. 

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Decisiva sarà, ovviamente, la composizione della coalizione, e il nome del candidato presidente. Se il Centrodestra non ha dubbi su Marsilio, il Centrosinistra non ha infatti ancora sciolto la prognosi, e il pur ottimo Silvio Paolucci rischia di essere sacrificato sugli altari degli accordi romani. 

Sempre a sinistra, sembra pronto a candidarsi il già citato Monticelli per Italia Viva, mentre l’ex sindaco di Crognaleto Giuseppe D’Alonzo dovrebbe correre per Azione (partito che ventila la possibilità di una corsa “singola” con Carlo Costantini ri-candidato presidente). Non ho citato, l’avrete notato, Giovanni Cavallari, il più votato a Teramo e non l’ho fatto perché non credo che si voglia davvero candidare, anche se per lui sarebbe un’ottima scusa per non dover giustificare - tra cinque anni -la mancata realizzazione di gran parte delle migliaia di opere promesse. 

Sulle candidature teramane del Centrodestra, invece, si è già aperta una partita che, ufficialmente, ancora non si sta giocando, ma della quale parlano tutti. È quella che ruota sulla figura dell’ex assessore regionale Paolo Gatti. 

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Si candida o non si candida? 

Alla cena post elettorale della sua lista, Futuro In, che celebrava il risultato notevolissimo degli oltre quattromila voti, è emersa forte e unanime la richiesta di una candidatura regionale. Lui non ha detto no, anzi: è apparso possibilista. 

Già, ma se si candida.. con chi?

I più vicini danno per molto probabile Fratelli d’Italia, visti anche i buoni rapporti con il coordinatore provinciale Marilena Rossi e quello regionale Etelwardo Sigismondi, ma non sono sconosciute le lusinghe da parte di Forza Italia. 

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Una cosa è certa: Gatti non è un candidato qualsiasi, e la scelta della lista non mancherà di generare fibrillazioni, tanto tra tra gli aspiranti, quanto - e forse soprattutto - tra gli uscenti.

E a proposito di uscenti, nel Centrodestra si ricandidano Umberto D’Annuntiis, Emiliano Di Matteo e l’ex cinquestelle Marco Cipolletti, ma correrà anche l’ex sindaco di Atri Gabriele Astolfi, che sfioró l’elezione cinque anni fa, come l’ex assessore comunale Raimondo Micheli, che  sarà alla sua seconda  avventura. 

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Tra le donne, potrebbero  correre l’azzurra Francesca Persia, la leghista Maria Di Domenico, Marilena Rossi per FdI e - ma non si sa in quale lista - Micaela Savini, consigliera di Notaresco, che vorrebbe ereditare i voti che furono dell’oggi Sindaco Tony Di Gianvittorio, ma sono gli stessi che vorrebbe anche l’ex presidente della Provincia Diego Di Bonaventura. La faida notareschina continua.

Mi fermo qui.

Questo è, ad oggi, lo stato dell’arte, ma siamo solo all’inizio.

Le elezioni sono ancora lontane, quindi … vicinissime.

ADAMO