Come se non bastasse il palese insuccesso di Extramuros che, per quanti sforzi “social” abbiano fatto i curatori, è stata manifestazione per pochi intimi, sublimata dalla tristissima “processione laica” di una decina di figuranti, per non parlare degli animali “usati” a scopo artistico e della carnevalata degli “artisti” vestiti di bottiglie di plastica (Stampone le usó più di vent’anni fa in piazza Martiri)… evento del quale siamo in ansiosa attesa di conoscere il rendiconto, la curatrice Melasecca, benché - come ama ricordare di continuo - pienissima di eventi ovunque, ha deciso di donarci altre perle della sua creatività.
E lo fa, in una sorta di “continuità” nella partecipazione popolare, scegliendo il museo meno visitato dalla storia: il Museo del Gatto. Non ci ripeteremo su quella che giudichiamo inutilità culturale di un’esposizione che accoglie una collezione di statue e immagini feline, in un palazzo storico teramano che meriterebbe ben altro uso, visto anche il lungo e costoso restauro.
La Melasecca, alla guida di un - a noi sconosciuto - “Comitato Museo del Gatto”, lancia una “Call aperta”
Una “call” sarebbe un invito, ma dirlo in inglese è più “artistico”.
Già, ma un invito per fare cosa? “…al fine di realizzare una mostra fotografica, dal titolo Tutti Gatti, che sarà allestita negli spazi della piazza”, e quando? “All’interno dell’evento Museo del Gatto - Immagini in mostra che si svolgerà il 29 e 30 luglio 2023 tra il Museo del Gatto e Piazzetta del Sole”.
Una mostra di immagini di gatti?
Un extragattos?
Già mi sale l’emozione, per un evento culturale di questa portata, destinato a far impallidire tutte le iniziative precedenti, dall’indimenticabile Exempla alla “più importante della storia” (assessore Core dixit) quella delle stampe di Banksy.
E come si potrà rispondere alla melasecchiana call? “…mediante una fotografia che rappresenti l’immagine del proprio gatto o in generale di gatti fotografati nelle situazioni più disparate”.
Ma perché questa grandiosa iniziativa? “Il progetto Museo del Gatto - Immagini in mostra si pone l’obiettivo di rivitalizzare un luogo dichiarato come uno dei Luoghi del Cuore del FAI, al quinto posto nella classifica regionale.”.
In realtà, il Fai non ha “dichiarato” nulla, quella dei luoghi del cuore era una votazione on line, poco più di un sondaggio web. Solo questo, solo un sondaggio, nessun riconoscimento. Sul sito del Fai, nella scheda del museo si legge “…i contenuti di questa scheda sono generati dagli utenti e non riflettono un giudizio del FAI sul luogo.”. Appunto.
Ma quella che più mi incuriosisce, è la rivendicazione del fatto che si tratta “…dell’unico esistente in Italia…”.
L’unico.
Facciamocela una domanda.
ADAMO