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Come sempre accade in questa città, ogni volta che si parla di “pallone” succede sempre che, alla fine, non si riesca più a capire che cosa accada, chi dica cosa e, soprattutto, chi abbia ragione. Ora, finché si discute di fatti sportivi, ovvero del calcio giocato, ci sta che su tutto regni la polemica, perché fa parte della passione, del tifo, e in fondo siamo un Paese di cinquanta milioni di allenatori, no? 

Diversa, però, è la questione delle regole, quelle scritte, quelle vere.
Quelle che non possono essere soggette alla chiacchiera e alla polemica.

Perché le regole sono le colonne sulle quali si regge tutto un sistema, fosse anche un sistema sportivo.

Fatta questa premessa, arriviamo al caso di oggi: lo Stadio… il Bonolis.

Nelle ultime ore, infatti, si è nuovamente ingarbugliata la già complessa vicenda dell’uso dello Stadio di Piano d’Accio, con un rincorrersi di chiacchiere e articoli, pec e telefonate, con qualche litigata segreta e qualche pubblico silenzio.
Ma andiamo per ordine.

Cominciando dal riepilogo dei fatti e delle posizioni.
Fatto n.1) Lo Stadio è del Comune, ma è gestito da un privato.
Fatto n.2) Tra Comune e privato c’è una concessione, con un Pef (piano economico finanziario) del 2006
Fatto n.3) La convenzione prevede che in quello Stadio giochi “prioritariamente” la più importante squadra del Comune.
Fatto n.4) La convenzione del 2006 prevede che la squadra più importante del Comune paghi 51mila euro per giocare.
Fatto n.5) L’attuale gestore chiede 120mila euro.
Fatto n.6) L’attuale gestore ha inviato all’attuale presidente della squadra più importante, una proposta che prevede una sponsorizzazione pari al 40% della somma, quindi il Teramo per giocare pagherebbe 78mila euro l’anno.
Fatto n,7) Il Comune di Teramo ha inviato una pec al gestore, chiedendo di applicare la tariffa del 2006, ovvero 51mila euro.

Questi i fatti. 
O quasi.
Perché, in tutta questa vicenda, nel gioco confuso dello scaricabarile, c’è qualcosa che tutti quelli che si ergono a “paladini del calcio” sembrano dimenticare.
Le regole.
Quelle che dicevo all’inizio.
Perché le regole sono fondamentali. 
E la regola, in questo caso, è la convenzione.

«E la convenzione è molto chiara - spiega il gestore dello stadio Franco Iachini a certastampa - non solo quelli sono prezzi “indicativi” e non obbligatori, ma stessa la convenzione non prevede che le cifre restino quelle del Pef del 2006, perché è ovvio che in 17 anni molto è cambiato… anche per i costi della gestione, che risentono delle manutenzioni, dell’inflazione… e che oggi sfiorano i 500mila euro l’anno…».




E come si arriva a 120mila euro per il Teramo?

«Ci si arriva proprio in virtù della convezione, e credo sia anche doveroso sottolineare che quelli che applichiamo noi, oggi, sono gli stessi costi che l’allora gestore Cantagalli applicava al Teramo di Campitelli… gli stessi… non un euro in più»

 

Mentre mi chiedo dove fosse all’epoca l’Ufficio tecnico del Comune, che non chiese a Cantagalli di applicare la tariffa 2006 da 51mila euro, ma è una domanda alla quale non avrò risposta (come sempre quando chiedo qualcosa al Comune), chiedo invece all’ingegner Iachini il dettaglio della convenzione:

«E’ tutto molto chiaro, nella Tavola I del disciplinare tecnico di gestione, protocollato dal Comune il 17 febbraio del 2006, che recita non solo che le tariffe, come quella dei 51mila euro, “saranno suscettibili di revisione triennale”, ma anche che “…le tariffe per l’accesso ai servizi sportivi ricreativi, per le manifestazioni sportive, espositive, musicali, saranno liberamente determinate dal Concessionario tenendo in considerazione i valori medi di mercato, e potranno essere adeguate dal Concessionario nei tempi e nei modi che riterrà più opportuni”… e se vogliamo parlare di valori medi di mercato, ricordo che il Monterosi a Viterbo pagava 240mila euro l’anno…».





A proposito del Monterosi, è vero che al Bonolis pagherà 100 mila euro e non 120?



«No, pagherà più di 120mila, ma 100 mila sono da contratto e altri 30mila di sponsorizzazione pubblicitaria, so che la cosa, che rientra nella normalissima gestione di accordi tra privati, ha scatenato l’interesse di qualcuno, ma ricordo che per il Teramo, con la mia sponsorizzazione del 40%, la richiesta è di 78mila… e se passasse il nuovo Pef».





Già, il nuovo Pef… se passa che succede?



«Abbiamo previsto una rimodulazione dei costi, che porterebbe, sempre con la mia sponsorizzazione, il Teramo a spendere 48mila euro l’anno… quindi meno dei 51mila previsti nel 2006, ma il Pef come sapete…»


E’ sempre arenato tra uffici comunali e silenzi politici, lo sappiamo… ma restando allo Stadio, il presidente Di Antonio, l’altro giorno, in conferenza stampa fece accenno anche ad un interesse per gli allenamenti…



«Il Bonolis è un campo in sintetico, più si usa… più si usura, è nella logica delle cose, l’uso per gli allenamenti avrebbe necessariamente un costo a parte, ma io credo che il Teramo, come moltissime altre squadre, debba trovare soluzioni alternative… anche il Pescara non si allena nello stadio di Pescara, tanto per dire di altre squadre…»


Ecco, a proposito di altre squadre, il Pineto giocherà al Bonolis?



«Non abbiamo firmato alcun accordo, c’era stato un interessamento, ma poi non si è concretizzato… ecco, loro per esempio a Pescara pagano 11 mila euro a partita, in totale molto di più di quei 78mila euro che costerebbe il Bonolis al Teramo…»


Adesso che succederà?



«Succederà che i miei avvocati dovranno preparare, nei prossimi giorni, una riposta alla Pec del Comune, ricordando i termini della convenzione e come quelli attuali siano gli stessi costi pagati da Campitelli a Cantagalli…».





E col Teramo?



«Il Presidente Di Antonio ha da giorni il contratto, i costi li conosce, anzi: la società li conosce da tempo, così come conosce la quota della mia sponsorizzazione, deve solo firmare…»



E mi chiedo se lo stesso Presidente Di Antonio (che pure ricordo “sensibile” al rispetto delle regole, in un’indimenticabile “esibizione televisiva”, condita da gestacci davanti una telecamera di Rete 8…) abbia letto quel passaggio della stessa Tavola I della convenzione che recita: «… Il pagamento delle tariffe relative all'uso dell'impianto dovrà essere versato in anticipo ed è condizione pregiudiziale all'utilizzazione stessa…», lo chiedo perché, in segno di novità, mi piacerebbe che il presidente del nuovo Teramo dicesse alla città, e soprattutto ai tifosi, che i soldi per affrontare un campionato ci sono e che non ci ritroveremo, di qui a qualche mese, con la minaccia di restituire la squadra al Sindaco e con la solita angoscia scaricata sui tifosi.

Un’ultima nota, ma importante: non la pubblichiamo perché si tratta di atto riservato, ma certastampa è il possesso della Tavola I della convenzione, e può testimoniare che quella riferita è esattamente la previsione sottoscritta.

Anzi: visto che c’è qualcuno che ha il potere di divulgarla, invito il Comune a farlo: la diffonda, chiarisca.
E spieghi perché oggi, e solo oggi, parte quella Pec dall’Ufficio Tecnico…



ADAMO