Quando ho letto che il Sindaco, col fido cicisbeo Cavallari, avrebbe inaugurato un nuovo portale, ho pensato all’ennesima gemmazione web dell’amministrazione più inefficace della storia di Teramo.
Ho temuto che, dopo gli oltre centomila euro investiti in “Teramo città capoluogo”, anche per produrre il sito che ritengo più inutile tra tutti i siti inutili, una “grande idea” dell’assessore Filipponi, che in un anno è arrivata a raccogliere - tenetevi forte -271 follower su facebook e 226 su Instagram - il Comune volesse addirittura aprire un portale.
Mi sbagliavo.
Il portale che dovevano inaugurare, era un portale vero.
Non web, ma di cemento e mattoni.
Non virtuale, ma reale.
Anzi: cimiteriale.
Sì, avete letto bene: cimiteriale.
Ieri, il Sindaco di Teramo e il suo assessore più votato, Johnny Cavallari, hanno inaugurato la porta del cimitero.
Non il cimitero risistemato… solo la porta.
Non un camposanto finalmente ristrutturato, ma solo l’ingresso.
Solo il portale.
Confesso che, per quanta sia ormai la mia sfiducia nei confronti della percezione gianguidica del suo ruolo, non avrei mai immaginato che il Sindaco potesse arrivare ad inaugurare una porta.
Con tanto di taglio del nastro e compiaciuti discorsi.
Per una porta!
È come se l’Enel inaugurasse un traliccio e non una centrale; la TeAm un cassonetto e non un nuovo sistema di raccolta; l’Anas un guardrail e non una strada.
Come se la Fiat, al prossimo salone di Ginevra, presentasse un cerchione e non una macchina.
Come se la Costa Crociere varasse una scialuppa, e non una nuova nave.
È vero che, da sempre, sostengo che ci perdiamo nella cura del dettaglio, ma qui siamo al paradosso del dettaglio fine a sé stesso, del nulla reso tutto, del niente reso vanto, del fumo negli occhi autoreferenziale.
Della compiaciuta celebrazione del fallimento.
Contempliamo lo sconclusionato agire di una amministrazione che, pur non essendo riuscita, in cinque anni, a liberare il cimitero dai graffi del terremoto, si eccita per la sistemazione di una porta.
Dobbiamo aspettarci, a seguire, l’inaugurazione di ogni loculo, di ogni cappella, di ogni croce interrata?
Non oso immaginare che succederebbe se rifacessero i bagni, forse tre giorni di festa popolare…
Immagino che l'unico davvero felice, sia quel dipendente della TeAm che, in virtù di non si sa quale privilegio, usa parcheggiare l'auto aziendale davanti ai padiglioni storici, offrendo ai visitatori lo spettacolo di un uso improprio del camposanto... poi però il presidente diffida Certastampa... vero?
E non solo tagliano il nastro, ma se ne fanno un vanto. Leggete cosa scrive Cavallari su Facebook:
“…Con questo lavoro abbiamo definitivamente rimosso tutte le inagibilità e ponteggi del sisma che nel corso degli anni avevano reso impossibile recarsi a fare visita ai nostri cari”.
Non è vero: il portale era regolarmente attraversabile, anche coi ponteggi, sono semmai i padiglioni storici il problema, ma lì i ponteggi del sisma ci sono ancora.
Quello che non c’è - se non nella voce “entrate” della TeAm, è l’impianto di cremazione, che annunciano da anni.
Leggiamo ancora: “… la qualità dei lavori eseguiti rendono merito al cimitero del comune capoluogo che grazie ad una illuminazione a LED impreziosisce ancora di più la bellezza del portale…”.
Tralasciando il massacro grammaticale, quello che vuole dirci il Cavallari è che adesso ci sono i led sul portale.
I led?
Ma vi rendete conto, che meravigliosa novità? I led intorno al portale del cimitero. Cioè un abbellimento notturno per un posto nel quale, di notte, nessuno può entrare e, soprattutto, davanti al quale, di notte, nessuno passa.
Mai idea fu più riuscita.
Certo, coi led è tutta un’altra cosa.
Vedrete che ce la copieranno i parigini per l’Arco di Trionfo.
Bonjour Teramò
ADAMO