In principio, era stato un curioso comunicato stampa condominiale, che per pura coincidenza risultava firmato dalla madre di una delle collaboratrici del Sindaco.
E che ringraziava il Sindaco.
Poi, aveva parlato il Sindaco, proprio lui in persona personalmente, e siccome eravamo ad una settimana dalle elezioni, di certo ha detto la verità.
Poi, anche l’amministratore dello stesso condominio del comunicato curioso, aveva detto che il Sindaco s’era dato molto da fare.
Tutto molto bello.
Tutti molto felici.
E allora: perché ancora non cominciamo i lavori su Palazzo Pompetti?
“Inizieranno a giorni” aveva detto Gianguidobis.
Sono passati 73 giorni, ma del cantiere neanche l’ombra.
Perché?
Era tutto pronto, ma niente cantiere.
I soldi ci sono, ma niente cantiere.
Avevano anche scelto la ditta, ma niente cantiere.
Hanno anche ringraziato il Sindaco, ma niente cantiere.
Perché?
In attesa di una versione ufficiale, con rinnovati ringraziamenti al Sindaco, vi racconto una storia.
Me l’ha raccontata un uccellino e, si sa, gli uccellini sono sempre informatissimi, specie quelli che vivono sul tetto di Palazzo Pompetti.
La storia è curiosa assai.
Ve la racconto.
Cominciando dall’inizio: Palazzo Pompetti è al 51% proprietà dei privati e al 49% proprietà del Comune.
È un dettaglio fondamentale in questa vicenda, perché se il privato ha la maggioranza, si seguono le regole dei privati (per esempio, il condominio sceglie l’impresa); se invece la maggioranza è pubblica, si seguono le regole del pubblico (per esempio, per scegliere l’impresa ci vuole una gara d’appalto europea).
Chiaro no?
L’uccellino però, mi racconta che 114 millesimi dei privati sono quelli del Circolo Teramano… e 114 millesimi sono l’11,4 per cento, quindi fanno la differenza in un gioco di 51 e 49.
Sempre l’uccellino sostiene, pensate un po’, che quando sono stati votati i lavori… il rappresentante del Circolo non aveva tutte le deleghe, ma solo quelle di un 2%.
Non ve la faccio lunga, ma se così stanno le cose, c’è il rischio che il pubblico sia maggioritario, e che quindi si debba rifare tutto, con gara europea e tempi allungati.
Ma dai!
Non può essere.
Il Sindaco ha detto che i lavori sarebbero cominciati presto, e anche se sono passati 73 giorni, cominceranno di sicuro.
Hanno anche rifatto il conteggio delle rendite catastali.. e quella del Comune è passata da 17mila a 10 mila euro… e non ho capito perché.
Ma se il Sindaco dice che va tutto bene, vuol dire che va tutto bene.
E se il cantiere annunciato ancora non c’è, ci sarà presto: l’ha detto Gianguidobis 73 giorni fa.
L’uccellino, però, mi invita a leggere l’ordinanza 133 del commissario Castelli che, nel ridefinite alcune prassi della ricostruzione privata, specie nel calcolo delle superfici (e quindi delle maggioranze) di fatto trasforma Palazzo Pompetti in palazzo a maggioranza pubblica.
Io, però queste cose non le capisco.
Non sono un uccellino.
Sono solo un giornalista.
E capisco solo che a 73 giorni dai comunicati gioiosi, condominiali e comunali, di quel cantiere non c’è traccia.
ADAMO