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Schermata_2023-08-17_alle_07.59.55.pngNuova Giunta… nuovi stipendi.
Nel pieno del solleone ferragostano, mentre gli italiani cercavano di dare un senso alla festa di metà agosto trovando una soluzione al mostruoso rincaro di ogni cosa, nelle rinfrescate stanze di Palazzo di Città veniva iscritto al registro generale l’atto numero 1733, che reca la data del 14 agosto.
Perché alla vigilia di Ferragosto, è cosa nota, in Comune si lavora senza sosta, se c’è un qualcosa di importante da realizzare per il bene dei cittadini.
E in questo caso, importante era davvero, soprattutto per il bene di undici cittadini teramani, ovvero Sindaco, assessori e Presidente del Consiglio Comunale, visto che l’atto 1733 si intitola: “determinazione dell’indennità di funzione”, cioè: “quanto prenderanno di stipendio Sindaco, Assessori e Presidente del Consiglio”.

Va detto, per dovere di verità, che si tratta dell’applicazione di una legge dello Stato, che consente di riparametrare gli stipendi degli amministratori sulla base di un rapporto con lo stipendio dei Presidenti delle Regioni.
Consente… non obbliga.

La legge non dice: “E’ fatto obbligo di percepire questi stipendi…”, ma consente di adottare, quali tetti massimi, quegli importi.

In molti Comuni, si sceglie per un taglio volontario… anche in quello di Teramo, in effetti, nella precedente consiliatura, Sindaco e assessori avevano deciso per un taglio del 20% (tranne Filipponi che aveva chiesto un taglio del 10%), ma stavolta non leggo tra le righe dell’atto pubblicato alla vigilia di Ferragosto, una indicazione di tagli.

Stipendio pieno dunque… fino a Capodanno, però, perché dal 1 gennaio si cambia.
Sotto l’albero di Natale, infatti, Sindaco e Assessori troveranno un “regalo”, un aumento di 1600 euro per il Sindaco, 1200 per il vice, quasi mille per gli assessori… esattamente come accade con tutti gli altri italiani, giusto?

Nel dettaglio, Gianguido D’Alberto, che adesso prende 8.011 euro al mese, passerà a 9.660; la vicesindaca Stefania Di Padova da 6.008 a 7.245, per gli assessori invece il discorso è diverso, dipende dal fatto che abbiano o meno un altro lavoro e non lo abbiano lasciato, perché in quel caso prendono metà dello stipendio comunale.
E’ il caso di Giovanni Cavallari, Alessandra Ferri e del Presidente del Consiglio Alberto Malerangelo, che prendono attualmente 2.403 euro e passeranno a gennaio a 2.898.

Prendono invece 4.806 euro gli assessori: Pina Ciammariconi, Graziano Ciapanna, Valdo Di Bonaventura, Ilaria De Sanctis, Antonio Filipponi e Mimmo Sbraccia, ma tutti loro si ritroveranno in busta paga, dal 1 gennaio, 5.796 euro.

Si tratta, ovviamente, di cifre “al lordo” di tutte le ritenute fiscali, ma anche al netto si tratta comunque di retribuzioni corpose.

A proposito di retribuzioni, siccome mi sono un po’ perso nei vari cambiamenti pentastellatici, volevo chiedere all’assessora Ciammariconi (dalla quale sono sempre in attesa di conoscere i dettagli dell’annunciata campagna anti abbandono dei pelosetti) se vale sempre, per gli eletti dei Cinque stelle, la regola della restituzione di una parte degli stipendi.

Chiedo, per curiosità…

ADAMO

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