Sulle prime, credo abbiano temuto l’epidemia di acufene, nella tarda mattinata di ieri quando, all’improvviso, in Comune, s’è sparsa la notizia che due delle colonne portanti dell’amministrazione aprutina, ovvero il Sindaco Gianguido D’Alberto e l’assessore alla cultura Antonio Filipponi, avevano cominciato ad avvertire un fortissimo fischio nelle orecchie.
Un fischio fastidioso e costante, che sembrava aumentare col passare delle ore.
Un fischio noioso e irritante, quasi come lo stridìo di un gesso su una lavagna.
La cosa si è fatta più preoccupante, quando quel fischio hanno cominciato a sentirlo anche i collaboratori del Sindaco… un fischio sempre più forte, del quale piano piano si è intuita l’origine.
Veniva da un computer, ma non dall’hardware, perché in realtà usciva da una pagina aperta… e più precisamente da una pagina instagram… anzi… da una storia pubblicata su instagram…
Alla fine, l’hanno trovata.
Era la storia pubblicata dal Consigliere Regionale Sandro Mariani.
Se le orecchie di D’Alberto e Filipponi fischiavano, era proprio per colpa di quella sua storia Instagram: «Finiti i selfie ai concerti imbarazzanti e vanitosi dei colleghi con ruoli istituzionali?
Spero comincino a parlare di sanità, liste di attesa, caro carburanti e tanto altro!!!»
Così scrive Sandro Mariani.
Che non è tipo da postare “a caso” o da perdere tempo sui social, anzi: è politico di antica scuola, sa quanto conti, in politica, l’arte del “parlar con la nuora perché la suocera intenda”.
Quindi, se scrive: comunica.
Certo, non mi sfugge il secondo capoverso del suo post, quello nel quale allude a «…sanità, liste di attesa, caro carburanti e tanto altro!!!…» che assegnano al suo post una dimensione politica più alta di quella comunale.
La sanità, le liste di attesa, sono argomenti di chiarissima competenza regionale, mentre il caro carburanti è addirittura nazionale, ma conosco abbastanza Sandro Mariani per intuire, nelle pieghe del suo j’accuse, una evidente manifestazione di insofferenza per i politici “con ruoli istituzionali” che - a tutti i livelli - si fanno selfie “imbarazzanti e vanitosi” ai “concerti”.
Tutti i politici, a tutti i livelli.
La mia non vuole essere un’esegesi del Marianipensiero, mi limito solo a leggere e quello che leggo, seppure applicabile a tantissime dimensioni, a cominciare da quella dei “colleghi” di Mariani (basti pensare a Marsilio e Sospiri sul palco della Notte dei Serpenti) lo è di certo anche a quella comunale teramana.
D’Alberto e Filipponi hanno “ruoli istituzionali”.
D’Alberto e Filipponi si fanno i “selfie ai concerti”.
E sul fatto che quei selfie siano “imbarazzanti e vanitosi”… credo di essermi già espresso chiaramente, condannando l’esasperata ed esasperante sovraesposizione fotografica sui social della gianguideria, che pretende un impegno che, poi, non ho visto pareggiare nella realizzazione di opere o nella soluzione dei problemi, anzi.
E anche in questo, quel riferimento di Mariani alla sanità e alle liste di attesa è di certo, come dicevo, un argomento regionale, ma si declina facilmente nel comunale, visto che in tema di Sanità, questa è la città che deve scegliere la location del nuovo ospedale, e deve sbrigarsi a farlo; e poi sulle liste di attesa, visto il ruolo che il Comitato ristretto dei Sindaci gli assegna, D’Alberto ha sicuramente voce in capitolo.
Dirò di più: in quanto presidente dell’Anci, può anche parlare del caro carburanti.
Ma il problema, sono i selfie ai concerti.
Ovvero, questo - dispendioso - rincorrere eventi fini a sé stessi, che nulla lasciano sul territorio, se non le emozioni di una sera, l’incasso di qualche bar e ristorante e… ovviamente, una carrellata di selfie gianguideschi e filipponici con l’artista di turno.
Ma c’è di più, le elezioni regionali si avvicinano, Mariani è espressione dello stesso Centrosinistra che ha portato al Gianguidobis, e soprattutto di quell’area critica del PD, che con D’Alberto continua ad avere un conflitto irrisolto, quasi esploso nel mancato appoggio alla candidatura parlamentare della Di Padova (e che la nomina a vicesindaco ha alleggerito, ma non spento).
Il messaggio di Mariani è chiaro: basta con i selfie ai concerti, e quindi basta coi concerti, e cominciate a risolvere i problemi della gente e della città.
E le orecchie in Comune fischiano sempre di più.
ADAMO