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scontos.jpgGingolbel gingolbel

gingol ol de ueis

o
uat fan iz tu raid
In e uanors open sleig

Sono felice.

Avevo scritto la mia bella letterina a Babbo Natale, come faccio ogni anno, chiedendogli di portarmi una sorpresa.

E l’ha fatto!
Poche ore fa, sotto il mio albero, ho trovato un pacchetto di carta rossa, infiocchettato di nastri dorati, con un bigliettino d’antica grafia: “per Adamo”.

L’ho aperto con il cuore a mille, l’emozione a filo d’anima e le mani tremanti.

Cosa potrà mai essere? Mi chiedevo… ansioso.

La cancellazione dell’assessorato della Ciammariconi?
No quello arriverà a Pasqua…

Un incarico da 15mila euro alla TeAm?

No, quello Babbo Natale l’ha portato in viale Crispi…

Una nomina nello staff del Sindaco?
No, ormai ci sono solo posti in piedi e io voglio stare comodo…

Quale sorpresona, allora, mi avrà mai riservato Babbo Natale?
…poi, l’ho vista… era lei…
la delibera 470 della Giunta comunale…
EXTRAMUROS…

Gingolbel gingolbel

gingol ol de ueis

o uat fan iz tu raid
In e uanors open sleig…
Gioia in me, felicità nel cuore, mai avrei immaginato un regalo come questo: proprio mentre ormai m’ero rassegnato a non sapere più nulla della a manifestazione inventata dal consigliere comunale Luca Pilotti ma organizzata da un privato, pubblicizzata prima ancora di essere proposta, sponsorizzata da uno sponsor che non sponsorizza, finanziata da una benefattrice proprietaria di ristoranti mai nati e di centri di assistenza che non assistono più e, soprattutto, patrocinata dal Comune di Teramo che l’ha finanziata con 40mila euro, ecco che arriva il regalo di Natale.

Ed è regalo vero.
Soprattutto per le casse del Comune, visto che - udite udite - gli ottimi organizzatori di quella che io, nella mia personalissima valutazione, considero la peggio riuscita tra tutte le manifestazioni culturali che abbia mai visto in città, ci hanno fatto uno sconto.

Un saldo di fine stagione… culturale.
Un extrascontos che vale più della metà del contributo richiesto.
Leggiamo insieme: «…l’Associazione Culturale Blowart, nel trasmettere la documentazione relativa al rendiconto dell’iniziativa di che trattasi, ha chiesto il rimborso delle spese sostenute nella misura di €.18.163,50, anziché di €.40.000,00, per una rimodulazione del preventivo, passato da €.80.000,00 a €.37.400,00 e del programma iniziale…».

Da ottantamila e trentasettesima e quattrocento?
Opperdindirindina…
Che scontone!
 Ma la cosa che stupisce, non è lo sconto, è il presupposto narrativo che lo sostanzia: «…il progetto non solo ha mantenuto il programma previsto ma lo ha ampliato nella sua ultima fase all’interno di eXtralap…».

Sì, avete letto bene.

Ma ve lo ripeto, per chiarezza: «…il progetto non solo ha mantenuto il programma previsto ma lo ha ampliato…».

Il che significa, ma correggetemi se sbaglio (la matematica, si sa, non è il mio forte), che gli organizzatori di Extramuros hanno presentato un preventivo da 80mila euro, che prevedeva una serie di iniziative, le hanno realizzate tutte… anzi: hanno fatto anche di più… e hanno speso meno della metà.
Opperdindirindina…bis.

Questa, davvero, non l’avevo mai vista.

Ci sta che un preventivo non collimi con il rendiconto, ma si tratta sempre di aggiustamenti minimi, di scostamenti limitati… mai di più della metà.

Perché, altrimenti, verrebbe da chiedersi chi abbia fatto quel preventivo da 80mila euro, per una manifestazione che poi, tutta realizzata, anzi: più grande, è costata solo 37mila e quattrocento euro.
Leggo e rileggo il preventivo… e mi chiedo dove e come abbiano potuto risparmiare quei quarantaduemila e seicento euro.

Non certo dai 7mila dell’ospitalità, visto che gli artisti «…sono venuti tutti, anzi: di più…». 

Non certo dai 36.600 della logistica, visto che gli eventi «…li abbiamo fatti tutti, anzi: di più…»

Non certo dagli 8 mila della segreteria organizzativa, visto che il programma «…l’abbiamo realizzato tutto, anzi: di più…»

Non certo dai 28400 della comunicazione, visto che «…abbiamo comunicato tutto, anzi: di più…».

A proposito, potrei avere una copia del catalogo pagato 8500 euro compreso il grafic design,i testi critici, il coordinamento editoriale?

E anche delle pubblicità acquistate a 2500 euro sulle riviste di settore?
E qualche foto della «Guida intergalattica fra le antiche “ville” teramane con un Virgilio d’eccezione che ha guidato nel tour per raccontare Teramo prima di Teramo su un pulmino della scuola, nelle frazioni con uno “storico” e un architetto che hanno offerto una visione prospettica e prospettiva»?
Perché se - come recita la delibera - «…il progetto non solo ha mantenuto il programma previsto ma lo ha ampliato…» tutto quello che era stato previsto nel programma è stato realizzato, giusto consigliere comunale Luca Pilotti, delegato ad Extramuros?
Lei che è pratico di leggi, delibere e accessi agli atti, non avrà difficoltà nell’offrirci adeguata documentazione di come, quanto, quando e dove il programma di Extramuros sia stato rispettato.
O magari, potrebbe spiegarcelo la collaboratrice dell’organizzatrice, cioè Pina Manente, così prodiga di conoscenze anche sui trascorsi professionali del vostro Adamo, dal promettere di rivelarle… ma sto aspettando da più di un anno.
Però, su Extramuros, manifestazione alla quale ha offerto la sua diretta collaborazione, mettendo coi suoi pistolotti a durissima prova le platee degli incontri, affollate di ottuagenari in libera uscita, magari qualcosa potrà dirci per davvero.
E, tanto che c’è, anche sullo sconto.
Raccontateci di quale miracolosa virtù risparmiatoria abbia sfoderato la promotrice, Roberta Melasecca, nel gestire l’evento «…coinvolgendo tantissimi operatori culturali locali, regionali e fuori regione e numerosi artisti noti in ambito nazionale e internazionale…»?
Ma soprattutto, perché chiedere una compartecipazione al Comune, sia pure ridotta a diciottomila euro, quando si annunciò con la massima enfasi, ringraziamenti ufficiali in conferenza stampa e pubbliche lodi alla benefattrice Antonella Di Pancrazio, che era arrivata una sponsorizzazione da 40mila euro?

Se hai quarantamila euro regalati da un privato e ne spendi trentasettesima e quattrocento… perché ne chiedi diciottomila al Comune?

Logica vorrebbe che non si chiedesse nulla, ma si spendessero i 2600 euro rimasti per commissionare una bella targa di marmo, magari da esporre sul muro comunale, vicina a quella, unica al Mondo, che celebra la memoria di una persona viva.
Una bella targa:

«Alla benefattrice che donò 40mila euro
per pagare la metà dei costi di una manifestazione
che ne costò 37mila e 400.

Extramuros pose con eterna gratitudine

Luca Pilotti dettò

Pina Manente declamò»Il giorno che l’appenderete, chiamatemi: vengo e canto un canzoncina augurale, che fa così
Gingolbel gingolbel 

gingol ol de ueis

o uat fan iz tu raid
In e uanors open sleig

ADAMO