La preta e lu bronze. Anzi: la preta più lu bronze uguale 50 mila euro.
Per la precisione, 14.850 euro di pietra e 35.380 euro di bronzo. Tanto pesa sulle casse del Comune di Pietracamela, il monumento dedicato agli “Aquilotti del Gran Sasso”, che oggi, in una solenne cerimonia organizzata dallo stesso Comune, sarà inaugurato in Piazza degli Eroi.
Il monumento consiste in una grossa pietra, che fa da basamento, e in un alpinista in bronzo impegnato in una scalata, opera dello scultore vicentino Vittorio Tessaro, che per me era fino ad oggi un illustre sconosciuto, e sul sito del quale leggo una simpatica promo: “Sculture uniche e statua in bronzo a prezzi e misure varie con figure di donna: nuda in nudi artistici, maternità, ballerine, amanti. E ancora animali, cavalli, tori, guerrieri. Sculture personalizzate in vendita anche su commissione. Inoltre monumenti in bronzo e vendita statue giardino. Scegli ora la TUA statua di bronzo: ogni opera d'arte è un pezzo unico!".
A parte la curiosa offerta stile televendita, nulla togliendo all’arte dello scultore veneto, sottolineo che con la stessa cifra si sarebbe potuto acquistare un Kostabi, offrendo alla memoria degli aquilotti la firma di un artista di fama mondiale.
Ma i gusti so’ gusti ed, evidentemente, al Sindaco Villani e alla sua Giunta è piaciuta l’opera di Tessaro ed è quella che oggi si disvelerà sulla pietrona pagata quasi 15mila euro che, da mesi, arreda la piazza pretarola.
Cinquantamila euro, dunque, per il monumento agli aquilotti, più del doppio dei ventimila euro spesi a Teramo per l’Ivan Graziani colorato di Marco Lodola.
Anche Lodola, mi sento di dire, è artista con quotazioni ben diverse rispetto al Tessaro scelto dal Comune di Pietracamela, che sarà di certo un artista di sicuro valore, ma potendo scegliere, a metà prezzo, io avrei scelto una firma come Lodola.
Ma tant’è.
Il monumento pietra / bronzo celebra i cento anni dell'associazione Aquilotti del Gran Sasso - Alpinisti di Pietracamela costituita nel 1923. “Una delle Associazioni di alpinisti più longeve d'Italia, che ha scritto la storia del Gran Sasso, della comunità di Pietracamela e che ha caratterizzato l'evolversi della cultura delle genti della montagna teramana” leggo nella nota ufficiale del Comune.
E penso.
Penso che, spesso, le sculture si usano anche per celebrare la memoria di un qualcosa che si è perduto.
Ecco, visto che oggi avremo la straordinaria fortuna di avere a Pietracamela lo stesso scultore Tessaro, si potrebbe cogliere l’occasione per commissionargli una scultura dedicata ad una figura che a Pietracamela non esiste più… il turista sciatore.
ADAMO