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ArrampixL’unico motivo di interesse (e già definirlo interesse è sforzo di fantasia) nel Consiglio Comunale di questa sera, dedicato alle interrogazioni, è stato il malriuscito tentativo del Sindaco D’Alberto di offrire alla distratta platea, una sua prova di abilità nell’ arrampicata su parete specchiata.
Confesso che, vista l’assenza del consigliere Raiola, avevo temuto di annoiarmi fin oltre la soglia della narcolessia, anche se ho molto apprezzato l’intervento di Rabbuffo sulla casina estiva del vescovo, antica costruzione di via Fonte Regina che meriterebbe il vincolo della Soprintendenza.
Poi, per fortuna, il lampo gianguidico.
Rispondendo all’interrogazione della Marroni, che incalzava sugli iper annunciati lavori nella scuole, temendo forse che l’argomento potesse mettere il cattiva luce l’assessore Cavallari, per la candidatura regionale de quale il Primo Cittadino si sta spendendo oltre misura, lo stesso D’Alberto ha giocato la carta del contropiede, sfoderando una capriola, politica e verbale, che si è trasformata in un salto mortale senza rete. Invece che rispondere alla Marroni, il Sindaco l’ha criticata, accusandola di non aver detto nulla sull’ “autonomia differenziata”. 

Mi spiego: la Martini ha chiesto notizie sulle scuole, D’Alberto ha risposto “Mi aspettavo che dicessi qualcosa sull’autonomia delle Regioni”.

È come se, in una famiglia, un marito contestasse l’infedeltà della moglie e la fedifraga replicasse “Perché non dici nulla dell’inflazione?”.

Arrampicata sugli specchi, appunto.

D’Alberto finanche s’infervora, si scalda quasi, troneggia quasi fosse a Montecitorio, incalza sulle posizioni nazionali dei partiti, accusando la Marroni di appoggiare la ricandidatura di Marsilio. 

Insomma, la butta in caciara, per non rispondere.

Gattopardeggiando, affinché tutto resti com’è, D’Alberto - alla presenza dell’immancabile suo addetto ai social - cerca la ribalta, ma non risponde.

Qualche minuto dopo, si replica a soggetto: ad Antonetti che chiede notizie sull'iter del nuovo ospedale, D'Alberto replica accusando Antonetti di una serie di colpe improbabili.

Un po' come se la moglie infedele di cui sopra, oltre all'inflazione chiedesse al marito cornuto anche ragione del fatto di non aver cucinato, mentre lei era in tutt'altre faccende affaccendata.

D'Alberto risponde interrogando, l'addetto ai social registra tutto.

Seguirà post sui social.

Con relativa “buonanotte Teramo”. 

Che s’addice, questa sì, al momento storico. 

Notte fonda.

ADAMO