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Assessore: RIVITALIZZAZIONE E RIGENERAZIONE ECONOMICA E CULTURALE DI TERAMO CITTÀ CAPOLUOGO - COMMERCIO - EVENTI - PUMS E TRAFFICO

VOTI DI PREFERENZA 866

STIPENDIO DA ASSESSORE 5.796 euro (lordo mensile)

Il tre premia l’impegno. No, non quello dedicato alle Nature Indomite e ai Natali “meravigliosi”, che continuano ad essere, nella mia considerazione, la più palese dimostrazione della asincronia esistente tra l’allegra brigata gianguidica e la realtà. Continuare a pensare, dopo anni di concerti, che questi costosissimi “eventi” possano davvero essere uno strumento per “rivitalizzare” il Centro Storico, significa alimentare una illusione ingiustificata, alla luce dell’evidenza delle serrande abbassate. Basti pensare alla campagna elettorale per le regionali: i candidati che hanno voluto aprire una sede in centro, hanno avuto l’imbarazzo della scelta: la Persia e Cavallari “dietro la Tercas”, Di Bonaventura e Palumbi in Corso San Giorgio, la Provvisiero in via Capuani, Dodo Di Sabatino in piazza Sant’Agostino, perché ovunque ci sono locali sfitti, monumenti silenziosi alla totale inefficacia di tutte le politiche di rivitalizzazione del commercio nel Centro Storico.
Un centro che di storico ha offerto la manifestazione contro il Comune, nella serata dell’accensione delle luminarie natalizie, che - per volontà dello stesso Filipponi - il Comune ha acquistato, condannandoci ad un futuro di luminarie sempre uguali, magari alternate tra le strade, ma sempre le stesse. Detto questo, ci si chiederà perché Filipponi abbia meritato un 3 e non un voto più basso. Lo dicevo all’inizio di questa pagella: il tre premia l’impegno, e soprattutto la faccia, intesa come coraggio di affrontare una città che, all’improvviso, ha scoperto di essere stata condannata all’eterno parcheggio a pagamento. Filipponi è assessore al Pums, l’odioso (e a mio avviso inutile) Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, che a Teramo si declina come ulteriore tassa quotidiana.
Filipponi non evita il confronto, anzi: sfodera una invidiabile tranquillità e cerca di farsi portatore della necessità di avere un Pums, che necessità non è perché nessuno ce lo impone, tanto che adesso il Sindaco stesso s’affanna a spiegare che «Tanto lo potremo cambiare in corso d’opera», intanto però dei “biglietti di cortesia” non se ne parla più e le multe per due minuti di ritardo continuano a piovere.

ADAMO