Sulle prime, giuro, ho pensato che fosse uno scherzo di Carnevale. Leggere proprio ieri, martedì grasso, su una nota ufficiale del Comune che “Teramo è tra le cinque città finaliste per l'edizione 2024 del Premio Città Italiana dei Giovani”, ha scatenato in me un moto di ilarità.
Ho pensato subito: “ma che simpatico burlone è il nostro Sindaco, che proprio nell’ultimo giorno di Carnevale, vuole farci uno scherzo ….”.
E, come pretende la tradizione antica della festa che precede la Quaresima, uno scherzo esagerato e paradossale.
Perché sostenere che Teramo possa essere considerata “città dei giovani”, è davvero un paradosso.
Sarebbe come dire che il problema di Venezia, è quello delle buche sulle strade, tanto per citare un’alta città famosa per il Carnevale.
Poi, però, leggendo, ho capito che non era uno scherzo.
Era vero.
Teramo è tra le cinque città finaliste per l'edizione 2024 del Premio Città Italiana dei Giovani.
A questo punto, la mia curiosità ha preteso di sapere quali fossero i nostri quattro rivali, quali le città che con noi si battono per l’ambito riconoscimento.
Eccole: Catania, Jesolo, Pisa e Potenza.
Scoperti gli avversari, ho cercato di capire quale fosse il premio: milioni di euro per i giovani? Una coppa d’oro tutta tempestata di diamanti? Una targa d’argento da esporre sulle porte della città? Un video del Sindaco D’Alberto, mentre dice “Buongiorno Teramo”, mandato a loop su cartoonito? Un selfie - pass per D’Alberto e Filipponi, per andare al prossimo Sanremo e farsi foto con tutti i cantanti?
Insomma, che si vince?
Niente.
Solo il titolo.
Chi vince, per un anno potrà definirsi “Città Italiana dei giovani”.
Emozione pura.
Immagino quanto le popolazioni di Catania, Jesolo, Pisa e Potenza siano, in queste ore, preoccupate dal doversela vedere con un competitor forte come noi.
Perché in tema di iniziative giovanili, diciamocelo, Teramo non vede nessuno.
Volete forse dire che ai piedi dell’Etna ci siano più birrerie che a Teramo?
Volete forse sostenere, che i cicchetti dei bacari tra le calli, siano meglio di uno spizzico sulle sedie di via Capuani?
Volete forse ipotizzare, che nel capoluogo lucano si pisci e si vomiti in centro storico meglio che a Teramo?
Volete forse raccontare che all’ombra della torre pendente, ci sia un’università più attrattiva della nostra?
Vinceremo noi, è chiaro.
Se si parla di città dei giovani, Teramo non ha rivali.
Lo dice anche la nota del Comune, che ricorda tutti i progetti meravigliosi messi in campo:
Leggete insieme a me:
“In questi anni l'amministrazione comunale ha messo in campo numerose azioni e iniziative volte a far diventare Teramo una vera città dei e per i giovani, valorizzando le loro capacità e avviando un percorso virtuoso con il loro coinvolgimento. Solo per citare alcuni esempi si ricorda il rapporto con l'università e in particolare l'accordo per Teramo città universitaria, attraverso il quale si andrà a promuovere e implementare progetti, servizi, iniziative e tariffe agevolate a favore degli studenti; il progetto “Space Market” realizzato assieme al comune di Ascoli Piceno investendo sulla creatività artistica e manageriale di giovani under 35, che ha portato alla rigenerazione di alcuni locali inseriti nel complesso del Mercato coperto; il progetto “NexTe” volto ad attivare uno sportello per favorire la nascita di nuove imprese; il progetto “I giovani, lo sport e la comunità” che ha l'obiettivo di favorire l'inclusione dei giovani e in particolare di quelli svantaggiati mediante attività sportive ed extra sportive; i numerosi progetti di partecipazione e tutta la programmazione e progettazione relativa alla rigenerazione urbana con attenzione a quella dei contenitori culturali e cittadini”.
Leggendo questa fantasiosa ricostruzione della realtà, mi è venuta in mente una splendida metafora, che rubo dal film Avatar e che, per tanti motivi, mi sembra appropriatissima: “Ci pisciano in testa e non ci fanno nemmeno la cortesia di chiamarla pioggia”.
Sostenere che Teramo sia una “Città per i giovani”, citando “l'accordo per Teramo città universitaria” che festeggia i cinque anni di nulla gianguidico; il progetto “Space Market”, ovvero sessantamila euro spesi per sistemare due ex negozi del mercato coperto e usarli solo un paio di volte; il famosissimo progetto “NexTe” del quale, confesso, non ho mai sentito parlare e del quale non trovo alcuna notizia e il progetto “I giovani, lo sport e la comunità”, che invece conosco abbastanza per sapere che è stato pensato, elaborato e organizzato dalla Lions Teramo Handball” e il Comune non ha messo soldi né idee…. significa ancora una volta cedere alle suggestioni gianguidiche della città che non esiste.
Che, peraltro, non servono: sono inutili tentativi di strappare un applauso impossibile, visto che, per il premio “Città dei giovani”, tutto questo non conta.
Partecipiamo con un’altra grandiosa idea gianguidesca, come spiega la nota ufficiale: “Il progetto con il quale la città di Teramo ha ottenuto la candidatura, è intitolato “Teramo Youth Friendly” e si propone come sperimentazione innovativa, con l'obiettivo di proseguire sulla strada già intrapresa ed aumentare e favorire la partecipazione alla vita cittadina dei giovani della fascia di età tra i 15 e i 29 anni, permettendo loro di riappropriarsi della città e promuovendo elementi di attivazione di meccanismi di cittadinanza attiva. Il progetto si snoda attraverso tre azioni: orientamento su servizi e opportunità, per garantire una piena partecipazione dei giovani alla vita cittadina; arte, creazione di laboratori artistici tematici; Bilancio partecipativo giovanile”.
Vinceremo?
Se la giuria del premio va ghiotta per le frittatone d’aria, non avremo rivali.
Intanto, per oggi aspettiamoci il “buon San Valentino Teramo”, cuoricino bianco - cuoricino rosso.
E i giovani so’ felici.
ADAMO