Con una curiosa coincidenza, oggi i due quotidiani che ancora ospitano pagine di cronaca teramana, pur amando la nostra città tanto da aver chiuso le redazioni, titolano su un progetto “straordinario” e “innovativo”. Come tutti i progetti dell’era gianguidica: sono sempre “straordinari” e “innovativi”… in realtà sono soprattutto quasi sempre irrealizzabili, destinati a restare annunci.
Ancora rido al ricordo dell’enfasi con la quale l’assessore Cavallari prima e il Sindaco poi, annunciarono il progetto di ristrutturazione del vecchio stadio… è passato un anno, non è ovviamente successo nulla, ma il Sindaco è stato rieletto e Cavallari va in Regione.
E il "grande concerto" che avrebbe dovuto compensare quello di Elodie?
Ai teramani bastano gli annunci.
Torniamo alla “coincidenza”, che coincidenza non è, ma precisa “strategia comunicativa” (si notino le virgolette), visto che la gianguideria che governa il Comune è convinta, da sempre, che i quotidiani di lunedì siano più letti. Per via dello sport.
In realtà non è così, ma tant’è… amano uscire sui quotidiani di lunedì, così organizzano la divulgazione mirata delle notizie.
Quello di oggi è l’annuncio di un progetto che - udite udite - darà a Teramo un teatro alternativo, mentre si rifà il Comunale.
L’annuncio è questo: “grazie al progetto di un privato, la Acs, Teramo avrà una nuova sala teatrale da 500 posti, col palco più grande d'Abruzzo, ma anche residenze per artisti che sceglieranno quel complesso per mettere a punto i loro spettacoli, laboratori di falegnameria e di scenotecnica, ma anche una biblioteca, una scuola di teatro che coinvolga le associazioni e le compagnie già operanti sul territorio e anche un asilo e una scuola materna”.
E dove si farà questo “straordinario e innovativo” progetto? Nell'area alle spalle del santuario della Madonna delle Grazie.
In pratica, dove ora sopravvivono i vecchi e malmessi magazzini del Comune.
Già, ma quanto ci vorrà?
“Il progetto sarà depositato in Comune entro metà maggio e, salvo imprevisti, per l'inizio dell'anno prossimo il complesso diventerà operativo”.
Così scrive uno dei quotidiani: a maggio il progetto… ad inizio 2025 tutti a teatro.
Rido.
Di gusto anche.
Perché un progetto come questo, presentato da un privato, può essere accolto solo come project, ma i project pretendono tempi e gare d’appalto che sono molto, ma molto più lunghi. E non solo: c’è da demolire le strutture esistenti, portare in Consiglio le varianti, stabilire le contropartite del project.
Non bastano pochi mesi.
Ci vogliono anni.
Andrà a finire che, per sostituire un teatro che sarà chiuso per tre anni… ne faremo un altro pronto tra … tre anni.
Ma intanto, l’annuncio è stato pubblicato.
Oggi arriveranno i microfoni.
Ora Teramo puó… cuoricino bianco, cuoricino rosso…
ADAMO