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NonseneAzzera o rimpasta? Manda tutti gli assessori a casa e ne nomina di nuovi, oppure ne cambia due o tre e ridistribuisce tra tutti le deleghe?
L’antico indecisionismo genetico del nostro Sindaco, rende di fatto problematico anche il semplice dare un nome a quello che sta accadendo in queste ore.
Facciamo così: lo chiameremo “azzerimpasto”, anche perché “rimpastazzera” sarebbe ancora più brutto.
Sua Gianguidità, dunque, “azzerimpasta” la Giunta, ma stavolta - ha promesso ai consiglieri che ha incontrato in questi giorni - non sarà come nel primo mandato, quando dopo l’azzeramento (quello lo fu), che vide l’uscita di Marroni e Mistichelli, lasció per settimane la città senza Giunta.
No, stavolta no.
“Farò tutto in una settimana” ha detto.
E c’è anche una deadline: il 22 maggio, giorno del prossimo Consiglio Comunale. 
Nell’attesa, si agitano un po’ tutti, sia quelli che coltivano ambizioni, sia quelli che non le coltivano ma vogliono distruggere quelle degli altri, sia quelli che sperano di rimanere, sia quelli che stanno facendo di tutto per mettersi in mostra.
Insomma, il solito teatrino politico del chi c’è,  chi non c’è e chi crede di esserci.
E, soprattutto, chi non se ne vuole andare.
E allora vediamo di capirci qualcosa, gruppo per gruppo. 
INSIEME POSSIAMO: ha eletto sei consiglieri ed esprime tre assessori: Antonio Filipponi, Graziano Ciapanna e Ilaria De Sanctis, ma è noto che il “gruppo storico del partito” (leggi Lancione in primis) non abbia mai gradito le poltrone assessorili assegnate a chi non c’era all’inizio del progetto, come Ciapanna, e soprattutto a chi c’era, ma se ne andò, come la De Sanctis. Al Sindaco, il gruppo ha rinnovato la richiesta del ritorno all’ortodossia Podemica, ma sua Gianguidità non sarà così violento. La mia previsione? Esce la De Sanctis, l’ex assessora Sara Falini ridiventa assessore e per surroga entra in Consiglio la signora o signorina Silvia Romani.
PD con quattro consiglieri eletti, esprime un assessore, Stefania Di Padova, che è anche vicesindaco, e il presidente del consiglio Alberto Melarangelo. Coi “dem” il Sindaco deve cercare di risolvere il “peccato” originale della sua Giunta, cioè l’esclusione del più votato del Pd, Marco Di Marcantonio, che adesso sarà assessore …ma al posto di chi? La risposta sembrerebbe facile: della Di Padova, ma facile non è, visto che sarebbe più logico togliere il secondo assessorato a Bella Teramo e aumentare la rappresentanza del Pd in Giunta, anche perché D'Alberto ha bisogno di tenersi buone tutte le anime del Pd, sia quella mariana sia quella pepesca, perché ha bisogno di tutti e due i consiglieri regionali dem, per rientrare nel partito e candidarsi al Parlamento. Col doppio assessorato Pd, però, la carica da vicesindaco dovrebbe andare ad altri, magari a Insieme possiamo, che non gradirebbe vedere assegnare al Pd il suo stesso numero di poltrone ma con una rappresentanza consiliare inferiore. Però Insieme Possiamo ha anche avuto la vicepresidenza della Provincia. L’unica certezza è che, comunque vada, rientra in Consiglio per surroga l’ex assessora Martina Maranella. 
BELLA TERAMO: con tre consiglieri eletti, ha avuto due assessori, Giovanni Cavallari e Alessandra Ferri. Con l’elezione di “Johnny” in Regione, meritato premio all’assessore ai Lavori Pubblici dei cantieri promessi e mai avviati oppure avviati e mai finiti, il gruppo potrebbe perdere una poltrona, visto anche che alle Regionali gran parte della maggioranza si è spesa per Cavallari, a cominciare dai Podemos, col chiaro intento di liberarsene. Credo sia difficile che la consigliera Miriam Tullii salga all’assessorato, ma se così fosse entrerebbe in consiglio la signora o signorina Lorenza Contrisciani
TERAMO VIVE: ha eletto tre consiglieri ed esprime  un assessore, Valdo Di Bonaventura. Qui la situazione è molto più chiara: dopo la candidatura di Valdo alle Regionali, i rapporti col Sindaco sono glaciali. Di Bonaventura, inoltre, non gode più dell’appoggio del suo gruppo, che si è sfaldato. Se il Sindaco vorrà rispettare, comunque, l’esito elettorale, Valdo lascerà il posto a Simone Mistichelli, già assessore nel primo mandato, che rientrerà in Giunta, sanando un altro vulnus. Se così sarà, rivedremo in Consiglio per surroga l’ex Paolo Di Sabatino.
IN COMUNE PER TE: con tre consiglieri eletti, la lista voluta dal Presidente della Provincia Camillo D’Angelo esprime un assessore, Mimmo Sbraccia. Ne vorrebbe un altro, visto anche il ruolo sinergico che D’Angelo svolge a supporto della Gianguideria, e i cordiali rapporti con la lista del Sindaco, i Podemos, sublimati dalla nomina di Andrea Core alla vicepresidenza della Provincia. Il secondo assessorato toccherebbe, per risultati e lunga attesa, a Graziella Cordone, che potrebbe ereditare il Sociale dalla De Sanctis. Se così sarà, potrebbe non entrare il primo dei non eletti, ovvero Pasquale Vittorini, neo comandante della Polizia Provinciale, ma la signora o signorina Valeria Di Giandomenico.
M5S: con un consigliere, esprime un assessore, Pina Ciammariconi. Nella mia personale valutazione, sia del valore politico dei Cinque stelle, sia dell’efficacia della succitata assessora, il problema non si pone, visto che ritengo che questo assessorato sia un paradosso. Avrà il Sindaco il coraggio di salutare i Ciqnue stelle a meno di un mese dalle Europee e dal voto in molti Comuni, nei quali una sorta di campo largo ancora esiste? Chissà. Nel caso, entrerebbe in Consiglio il signore o signorino Valentino Torbidone.
Vi sarete accorti che, di riffa o di raffa, ci sono dodici pretendenti per dieci posti. 
E allora vi dico la mia, ovvero quella che è la mia previsione, il mio personalissimo toto - Giunta
Per i Podemos: Filipponi, Ciapanna, Falini;
Per il Pd: Di Marcantonio, Di Padova e Melarangelo presidente
Per Bella Teramo: Ferri, con nomina da vicesindaco
Per Teramo Vive: Mistichelli 
Per In Comune per Te: Sbraccia, Cordone.

Restiamo in attesa dell' azzerimpasto

ADAMO