In capo a tutti c’è il selfie, almeno uno al giorno. Questo ognuno lo sa.
Poi viene “buongiorno Teramo” e “Buonanotte Teramo”.
Poi vengono i concerti in piazza.
Poi vengono gli annunci.
Poi, nulla.
Poi, ancora nulla.
Poi, ancora nulla.
Poi vengono le cose da fare davvero.
Ma molto poi.
Abbia pietà di noi, l’eterno Maestro di Fontamara, ma il fatto di dover scrivere di una cosa “scolastica” ha evocato, in me, momenti di vita vissuta in aula.
Anche se, in realtà, la storia che sto per raccontarvi, avrebbe meritato un richiamo diverso, meno aulico e più saggistico, quello de “il dubbio”, il libro di Luciano De Crescenzo nel quale l’autore tenta di rispondere a tre domande filosofiche: "È il caso o il destino a governare il mondo?", "Cos'è lo spazio?", "Cos'è il tempo?".
Ecco, lo farò anche io, cercando di rispondere proprio a queste domande.
È il caso o il destino a governare il mondo?
Il mondo, non lo so, il Comune di Teramo di sicuro, visto l’infinito rincorrersi di ritardi, errori, e rinvii.
Cos'è lo spazio?
Nell’articolo di oggi, la distanza tra il Municipio provvisorio di via Carducci e l’ingresso del Convitto a piazza Dante. Un centinaio di metri, più o meno.
Cos'è il tempo?".
Tutto quello perduto dal nuovo Consiglio di Amministrazione del Convitto, nell’attesa che il Comune nomini un suo rappresentante.
Manca solo quello.
La Provincia ha nominato il suo.
Il Ministero ha nominato il suo.
L’Agenzia delle entrate ha nominato il suo.
Il Comune, no.
La gianguideria, in tutt’altre faccende affaccendata, non ha trovato il tempo di procedere alla nomina.
Eppure, c’è stato un bando.
E il bando ha avuto risposte.
E questo è il problema… l’origine del dubbio e dell’eterna attesa che logora il Convitto, di fatto paralizzato anche nella possibilità di effettuare una piccola spesa.
A quel bando, infatti, avrebbero risposto (uso in condizionale solo per enfatizzare il senso del dubbio) due ex presidi molto conosciuti in città: Loredana Di Giampaolo e Adriano Trentacarlini, ovvero due ex “inquilini” famosi dell’antico palazzo di piazza Dante.
La DI Giampaolo è stata preside del Classico, Trentacarlini proprio del Convitto.
Entrambi, sicuramente titolati per poter rappresentare il Comune nel cda del “Delfico”.
Entrambi, sicuramente esperti nelle materie da trattare.
Entrambi, sicuramente considerati persone di valore.
Entrambi, purtroppo… vicini all’area del Centrosinistra, e in particolare a quella del PD, ovvero del partito nel quale il Sindaco spera di poter rientrare al più presto, sembrerebbe (condizionale…. come sopra) per prepararsi alla corsa verso il Parlamento, che gli sarebbe impossibile in un ruolo civico e senza un partito alle spalle.
Però, scontentare un ex dirigente scolastico sicuramente titolato, sicuramente esperto e sicuramente considerato persona di valore, non è un buon modo per rientrare nel PD.
Così, sua Gianguidità ha scelto la strada dell’attesa, del rinvio, del dubbio reso regola… sperando in chissà quale soluzione alternativa.
Come dite?
Se non sa scegliere tra due, scelga un terzo…
Mai!
Significherebbe scontentarne due…
Scegliere o non scegliere… questo è il problema…
ADAMO