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EsuccexÈ successo… che non è successo. 
Contemplo il beffardo contrappasso che affligge chi, pieno di una tale considerazione di sé stesso dall’essersi autodedicato addirittura una sorta di libro celebrativo… intitolato “È successo”, abbia rimediato una figuraccia epocale,  per un fatto che… non è successo. 
È curioso come, in questa città, i problemi si rincorrano fino a confondersi, fino a mischiarsi. Al punto che, mentre si parla del nuovo teatro e della gestione dello stadio, va a finire che proprio lo stadio diventi un teatro, il palcoscenico di una commedia degli errori, anzi: di una commedia dell’arte. 
Peggio: di una recita a soggetto.
Del resto, gli elementi del teatro d’improvvisazione sembra che ci siano tutti: c’è l’oggetto conteso, c’è l’autorità, c’è il protagonista che vuole l’oggetto conteso e l’antagonista, che non glielo vuole dare, e c’è anche lo spunto comico in “lingua buffa”  (quella usata dal cronista inneggiante con geometrica puntualità). Eppure, come in tutte le commedie degli equivoci, nulla è mai come sembra, tranne per il cronista dall’incerto idioma, perché quello è proprio come sembra. 
Basta con le metafore, passiamo ai fatti, perché già quelli sono abbastanza teatrali. 
Perché è successo… che non è successo.
Tutto comincia in conferenza stampa, quando il presidente del Città di Teramo, Filippo Di Antonio, offre ai cronisti (potete rivedervi l’integrale qui),  l’unica notizia degna di essere definita tale in quella conferenza stampa: “Dal primo luglio saremo al Bonolis, me l’ha detto il Sindaco”: notizia (o presunta tale), che eccita, fin quasi all’orgasmo mediatico, il già citato cronista, ma che si rivelerà per lui un coitus drammaticamente interruptus nelle ore successive. 
Perché è successo… che non è successo.
Perché quella notizia, non era vera.
Nel senso più pieno e totale del termine.
La prima smentita arriva all’ora di colazione, quando sul nostro sito l’attuale gestore dello Stadio, Franco Iachini, rivela che nell’accordo transattivo, in fase di definizione tra lo stesso gestore e il Comune, nel periodo che va da 15 giugno al 31 agosto il Bonolis sarà sempre riservato alle iniziative dello stesso gestore attuale, per concerti o eventi. 
La seconda smentita arriva all’ora di pranzo, quando il Comune, con tutta l’ufficialità delle voci del Sindaco e dell’assessore allo sport, diffonde una nota con la quale deve  “…smentire quanto dichiarato dal Presidente Di Antonio in merito alla data del 1 luglio”. 
Una notizia… due smentite.
È successo…. che non è successo.
Eppure, il presidente del Città di Teramo sapeva benissimo dell’esistenza del periodo estivo riservato all’attuale gestore, visto che “Quando il Comune ci ha chiesto di incontrare il Città di Teramo, per spiegare la nostra proposta di accordo - spiega Franco Iachini - quel periodo andava dal 15 maggio al 31 agosto, poi è stato ridotto di un mese”.
Quindi Di Antonio sapeva, e allora perché diffonde una notizie non vera?
Nel suo comunicato pomeridiano, non lo spiega, dice di aver frainteso, di aver equivocato… eppure aveva parlato di “parole chiare del Sindaco.”
Il mio sospetto - ma è molto più che un sospetto - è che abbia voluto forzare la mano, sia per spingere il Comune ad accelerare i tempi, sia per  scaricare un’eventuale colpa del mancato ingresso al Bonolis sull’attuale gestore, il tutto per distogliere l’attenzione dei tifosi da quella che sembra essere una fase molto delicata della vita del club. Vinto il campionato di Eccellenza, infatti, si entra in una dimensione molto più costosa, con un campionato ben più impegnativo, dal punto di vista economico. È noto in città, il fatto che lo stesso Presidente stia cercando soci, contattando imprenditori. Possibile che le preoccupazioni per il campionato che arriva, lo impensieriscano al punto di fargli fraintendere le parole del Sindaco, annunciando una notizia che non esiste?
Di Antonio, nella sua fiacca nota di controreplica, la butta sull’equivoco.
Così come sembra voler fare quando, parlando del futuro, dice di voler partecipare al bando per la gestione dello Stadio, precisando che “lo stadio sarà a disposizione della società di calcio, ovviamente pagando i consumi di energia elettrica e quant’altro”.
Altra notizia non vera.
Se il Città di Teramo si dovesse aggiudicare la gara per la gestione, non dovrà pagare “i consumi”, ma la gestione dello Stadio. Per essere più chiari, il Comune non si farà carico dei costi dello Stadio per non farli pagare alla società calcistica, così come non fa con nessun altro impianto sportivo e per nessuna altra società, la gestione avrà un costo del quale il nuovo gestore dovrà farsi carico, e che sarà ovviamente più alto, molto più alto di quello dei soli “consumi”.
Anche questo, Di Antonio lo sa, ma non lo dice… anzi, lascia intendere il contrario.
Succede, quando si recita a soggetto.
Quando si improvvisa.
Quando si cerca uno spazio sul palcoscenico, anche se non è il momento di entrare in scena. 
È successo.
Sipario… 

ADAMO

Nota a margine: benché annunciato dalla Prefettura, la tv dello stesso Presidente Di Antonio, SuperJ, non effettuerà la diretta delle manifestazioni del 2 giugno. Chissà che ...è successo...