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Che quella di Andrea Core, fosse una strategia gianguidesca, l’aveva detto il Sindaco, pur senza parlare, nel corso della conferenza stampa dello stesso Core, alla quale sua Gianguidità aveva partecipato da spettatore. 

Era fin troppo atipico il fatto che, in una conferenza che ufficializza l’uscita dell’ex capogruppo della lista del Sindaco dalla stessa lista del Sindaco… il Sindaco partecipasse sorridente.
Qualcosa non tornava.
Però, nel Tetris scomposto di una Giunta che sa di essere in nomination, ci mancava ancora un dettaglio, quello che stabilisse anche nei numeri i contorni del sospetto che cullavo dal giorno stesso della conferenza di Core.
E cioè che tutto fosse costruito per arrivare all’incastro perfetto, quello che “spegne” le pretese di Insieme Possiamo (che ha “puntato” gli oriundi Ciapanna e De Sanctis), di Bella Teramo (che pretende due assessorati) e del PD (che rivendica l’assessorato per Di Marcantonio).

Il pezzo lungo del Tetris, quello che risolve la partita, che azzera tutte le costruzioni artificiali (e artificiose) e che s’infila preciso nello spazio che gli avevano preparato, è caduto pochi minuti fa, quando Sara Falini ha ufficializzato la sua uscita dal gruppo di Insieme Possiamo.

Adesso, può partire la reazione a catena.

Seguite il mio ragionamento: con l’uscita della Falini (dopo quella di Core), Insieme Possiamo scende da sei a quattro consiglieri… troppo pochi per avere tre assessori, dovrà sacrificarne uno.
Toccherà ad Ilaria De Sanctis (così i quattro superstiti del gruppo saranno comunque contenti), ma a questo punto la Giunta va in deficit di quote rosa, visto che entrerà Di Marcantonio al posto lasciato libero da Cavallari. Il PD sarà contento, ma dovrà rinunciare alla carica di vicesindaco, che andrà all’unico assessore residuo di Bella Teramo, cioè la Ferri, così anche Cavallari potrà incassare il no sul secondo assessore, ma porterà a casa comunque un risultato.
Già, ma resta una poltrona vuota da destinare ad un assessore donna, a chi andrà?
Certo non ai Cinque stelle, che devono continuare ad accendere ceri a San Berardo per sil posto della Ciammariconi, né a Teramo Vive, che manterrà l’assessorato di Valdo Di Bonaventura, anche sulla scorta del sostegno popolare che lo stesso Valdo ha raccolto, un po’ ovunque, non appena s’è diffusa la voce della sua “cacciata”.
Il Tetris gianguidesco lascia una sola strada possibile: l’assessorato femminile andrà a In Comune per Te, la lista del presidente della Provincia, Camillo D’Angelo, e sarà Graziella Cordone ad ereditare la poltrona (e le deleghe) della De Sanctis.
E’ la quadratura del cerchio, sia per la Giunta, perché bene o male mette tutti d’accordo (Cavallari mugugnerà un po’ e urlerà un altro po’, ma accetterà), sia per il futuro politico gianguidesco, perché il Sindaco deve necessariamente costruire un asse con D’Angelo, anche alla luce del fatto che entrambi stanno per rientrare nel PD (o meglio: mi risulta che D’Angelo sia già rientrato) e D’Alberto, che ambisce alla candidatura parlamentare tra tre anni, non potendo certo arrivare a fine mandato senza una prospettiva politica chiara e ad un anno dalle Regionali, ha bisogno di un partito che lo candidi.
Il PD, inoltre, con il rientro del Presidente della Provincia e del Sindaco del capoluogo, dovrà necessariamente rivedere i propri quadri, e non è difficile intuire quanto D’Angelo sia destinato ad assumerne la leadership, anche in vista - lui sì - di una corsa verso la Regione.
Il pezzo Falini s’è incastrato nel Tetris nel giorno più giusto, quello che precede il voto in 23 dei 47 Comuni del Teramano, e che potrebbe ridefinire anche le strategie su qualche partecipata, aprendo il campo a nuove battaglie che D’Alberto non può e non vuole affrontare senza un patto di ferro con D’Angelo. Soprattutto se Core e Falini (e non solo) entreranno in In Comune per Te, che a quel punto di posti in Giunta potrebbe chiederne tre....
Intanto il patto c'è.
Sancito sulla poltrona di un assessorato.

ADAMO