Alle 19,23 di ieri, primo giorno di agosto dell’anno del Signore 2024, il Ministro della Infrastrutture e trasporti, Matteo Salvini, nonché vicepremier, nonché leadel della Lega, nonché “comandante” delle camicie verdi e gran sacerdote del sacro terreno di Pontida, ha lasciato in lacrime Palazzo Chigi.
Secondo le agenzie, Salvini voleva incontrare la premier Giorgia Meloni, che era in Francia ad abbracciare i medagliati, per presentarle una lettera di dimissioni irrevocabili da tutti gli incarichi di Governo presenti, futuri e passati.
Ma come, direte voi, anche quelli passati?
Non si può, ormai sono passati…
E invece sì, anche da quelli.
Lui può.
A motivare la decisione, che sconvolge i piani del Governo, mina la stabilità della maggioranza, rallenta tutto l’iter del Pnrr e mette in forse il Ponte sullo stretto, è stata la notifica a Salvini della mozione presentata dal consigliere Michele Raiola, in Consiglio Comunale a Teramo.
Una mozione che, per visione prospettica, portata civica ed importanza storica, merita di essere inserita tra le quattro o cinque carte fondamentali dell’Umanità, insieme alla Dichiarazione universale dei diritti dell’Uomo, alla Costituzione Italiana, alla Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti d’America e al taccuino degli appunti del professor Henry Walton Jones jr, detto Indiana.
Perché in questa pietra miliare della storia politica teramana, abruzzese, italiana, europea, mondiale, universale e della Federazione dei Pianeti Uniti, c’è una verità destinata a farsi pietra angolare di ogni futura codificazione stradale.
I miei lettori lo sanno: ho più volte criticato Raiola, chiedendomi quale fosse il suo posto nella storia (adesso non me lo chiedo più, perché l’ho capito), così come mi sono interrogato su quali fossero le motivazioni che, nel segreto del seggio elettorale, hanno spinto 132 teramani a scrivere il suo nome sulla scheda… ma oggi, grazie a questa storica mozione, credo che quei 132 siano davvero orgogliosi.
E allora ascoltatelo (a fine articolo), Michele Raiola, mentre - con il tono dei momenti importanti - con una postura a tratti cinematografica, a metà strada tra il Vittorio De Sica che difendeva la procace Lollobrigida e il Joe Pesci di “Mio cugino Vincenzo”, con pause d’enfasi che evocavano il Marco Antonio di Marlon Brando, ci spiega le ragioni di questa sua innovativa mozione.
Se non vi va di ascoltarlo, potete leggere le righe che seguono, che sono quelle dalla Mozione presentata il 22 marzo 2024 al Consiglio Comunale di Sondrio (LEGGI QUI), dai consiglieri Francesco Bettinelli, Donatella Di Zinno e Alessandro Spolini... perché sono le stesse che Raiola legge…
Esattamente le stesse, già molto "ispirate" a documenti precedenti della Fiab.
Scrivono in Valtellina...
«… la riforma limita pesantemente l’autonomia di azione delle amministrazioni comunali, prevedendo l’intervento del Ministero per la decisione circa la progettazione e realizzazione di piste ciclabili, ZTL, aree pedonali, aree di sosta nelle città, comportando così di fatto un arresto della realizzazione di strumenti di incremento della sicurezza stradale, oltre che di contrasto alle emissioni climalteranti collegate alla mobilità;
introduce una nuova previsione che subordina le ZTL alle esigenze della mobilità automobilistica e dell’economia, indebolendo con ciò la possibilità per le amministrazioni di assumere provvedimenti volti alla riduzione del traffico motorizzato privato;
non tutela chi è più vulnerabile, indebolendo la convivenza tra diversi utenti della città (pedoni, ciclisti, micromobilità, bambini, anziani, persone con disabilità);
usa un approccio repressivo, concentrando il focus sull’abuso di alcol e di sostanze stupefacenti che sono tuttavia causa di solo circa il 5% degli incidenti; non interviene sulla prevenzione delle principali cause di collisioni, come l’alta velocità, la distrazione alla guida e le mancate precedenze;
complica e restringe la possibilità di installare e usare gli autovelox fissi, mobili e in movimento (benché già omologati) per far rispettare i limiti di velocità;
introduce la possibilità di violare i limiti di velocità anche più volte ricevendo una sola multa ogni ora, anziché una per ogni infrazione;
delega al Governo l’assunzione di provvedimento volto a introdurre l’obbligo generale di casco, targa e giubbotto riflettente per le biciclette, equiparandole ai veicoli a motore in deroga alla normativa UE;
delega al Governo la revisione dei limiti di velocità, prevedendo la possibilità di innalzamento rispetto a quelli attuali»
Due le cose: o i consiglieri di Sondrio Democratica sapevano già, cinque mesi fa, che Raiola stava segretamente lavorando ad una mozione che, per la sua visione prospettica, portata civica ed importanza storica, avrebbe messo in difficoltà Salvini, tanto da spingerlo alle dimissioni in lacrime... e hanno voluto rubargliela, per anticiparlo… oppure, cinque mesi dopo una a mio avviso inutile mozione approvata a Sondrio, il consigliere Raiola ha ritenuto importante spendere il tempo della politica teramana, per presentare una mozione che, a mio avviso. è doppiamente inutile, visto che è la “copia” di quella del Comune in Valtellina.
Senza neanche fare lo sforzo di riscriverla… limitandosi al copia e incolla.
Intanto, è arrivata una nuova nota di agenzia, che chiarisce come Salvini stesse davvero piangendo dopo aver letto l’ultima raiolata… ma piangeva dal ridere.
ADAMO