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Chissà, forse l’avrà fatto nella speranza di un divino intervento…. o magari di una grazia immediata… oppure immaginava che anche solo passando sotto la Porta Santa di Atri, subito l’acqua sgorgasse a litri dai rubinetti del suo Comune… 

Non lo so.

Quello che so è che oggi Andrea Scordella, Sindaco di Silvi, nel momento peggiore della peggiore crisi idrica che i silvaroli ricordino, coi rubinetti a secco, i residenti in grandi difficoltà, le attività commerciali senza soluzioni in vista, gli stabilimenti balneari nel panico, i turisti inferociti che se ne vanno, in qualche caso minacciando anche denunce per risarcimento danni… ha deciso di andare ad Atri all’apertura della Porta Santa della Cattedrale.

A sfilare… di tricolore fasciato.


PHOTO-2024-08-14-23-11-35.jpgScreenshot_2024-08-14_alle_22.29.29.pngNon voleva mancare.

Perché rinunciare ad una bella passeggiata tra gli altri tricolorati?

Certo, vista la situazione drammatica del suo Comune, con i cittadini costretti ad aspettare le autobotti… sì, le autobotti, come nelle lande sub-sahariane, arrivando in qualche caso anche a litigarsele tra i condomini… avrebbe potuto delegare un assessore…

Se addirittura l’onnipresente Sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, ha mandato un suo assessore, di certo avrebbe potuto farlo il Primo Cittadino di un Comune che vive da giorni senz’acqua.

E poco conta - come mi dice qualcuno, tentando un’impossibile difesa - che Scordella sia stato in Comune fino alle 14… se c’è una situazione d’emergenza, il Sindaco dal Comune non esce.

Tanto più che a Silvi hanno attivato il Coc e s’è mobilitata la Protezione Civile.

Già, ma a parte le inopportune sfilate del Sindaco, perché a Silvi manca l’acqua?

Perché Silvi è legata all’Aca, l’acquedotto pescarese, che ha grandissimi problemi, sia strutturali (con una dispersione impressionante), sia di approvvigionamento, tanto che ancora una volta è dovuto intervenire il Ruzzo (grazie al lavoro del direttore generale Pierangelo Stirpe), in soccorso, immettendo nella rete litoranea dell’Aca, nel punto di “contatto” tra i due acquedotti, a Pineto, ben 85litri al secondo.
Per farla semplice: è praticamente il consumo giornaliero di un Comune di 14mila abitanti. 

E’ tanto, ma non basta a coprire tutto il fabbisogno dell’Aca, perché oltre agli 85 litri al secondo del Ruzzo, avrebbe bisogno di altri 250 litri al secondo (più o meno il consumo giornaliero di un Comune come Teramo), tanto che alcuni territori, come Gissi, sono senz’acqua da quattro giorni.

Ma se il Ruzzo immette acqua a Pineto, perché Silvi è in emergenza?

Domanda lecita, risposta semplice: perché l’Aca utilizza l’acqua del Ruzzo per tutta la sua rete, quindi anche per Pescara e Chieti… per gli ospedali, e per tutte le situazioni più delicate… quindi l’acqua del Ruzzo non va direttamente ai Comuni “teramani”.

E Silvi soffre.

Costretta ad aspettare le tre autobotti, che stanno cercando di aiutare la popolazione, mentre una quarta viaggia solo a servizio dell’ospedale di Atri, per evitare pericolosissime mancanze.

La soluzione?

Una, già possibile e già “pensata”: raddoppiare il potabilizzatore di Montorio, uno dei pochissimi del Centro Italia, sul quale c’è già un progetto da 55 milioni, che una volta realizzato potrebbe consentire al Ruzzo di cedere, in casi di emergenza come quello attuale, ben 850 litri al secondo all’Aca, ovvero dieci volte l’attuale.

Di riprendere quel progetto e di farlo ripartire, si sta occupando il vicepresidente della Regione, Imprudente, ma questa è cronaca del futuro.

Quella dell’attualità è cronaca di un Comune coi rubinetti a secco.

E di un Sindaco che sfila in devota processione verso il Duomo di Atri

Dove l’acqua non manca.

E’ Santa, ma c’è.

ADAMO