Ancor non si spegne l’eco gioiosa del felice rimpasto, che rinnovò negli animi gianguidici il vigor di governo, che all’orizzionte s’addensano nubi fosche.
So’ poetico, vero?
E’ che quando (finalmente) s’avvicina settembre, mi prende come una sottile vena d’euforia, che accompagna il ritorno agli impegni autunnali.
E’ sempre stato così: sono “meteoscuolico”, nel senso che vivo con grande piacere i periodi che accompagnano l’inizio e la fine delle scuole.
Retaggi dell’età perduta, forse, ma in assoluto l’Autunno e la Primavera sono le mie stagioni preferite.
Sto divagando, scusate.
Torno alle fosche nubi dell’entrante autunno, perché quest’anno oltre alle foglie, potrebbe cadere anche altro.
Un assessorato.
Quello dell’assessora Alessandra Ferri, per la precisione.
Ufficialmente, non si tratterebbe di una decisione “politica”, ma personale, visto che la Ferri, che è dottoressa, dirigente medico di gastroenterologia, vorrebbe tornare a dedicarsi pienamente alla sua attività ospedaliera e, ovviamente, gli impegni comunali non glielo consentirebbero.
E ci sta.
Sarei un cattivo osservatore, però, e un pessimo cronista, se non vi raccontassi che proprio sull’assessorato della Ferri, che è stata eletta in Consiglio ed è approdata allo scranno assessorile grazie a Johnny Cavallari, si è combattuta e si combatte una “guerra” silenziosa ma violenta.
Cavallari, non la riconosce più.
O meglio: è lei, che non si riconosce più nella corte dell’ex assessore ai Lavori Pubblici di Teramo, al quale certo non fa piacere avere - sulla carta - due assessorati, ma in realtà soltanto uno.
Nei giorni del rimpasto, Cavallari fu tra i più difficili da accontentare, ma la nomina della Tullii quale suo - sulla carta, anche qui - secondo assessore, non è bastata a placarlo.
Non è più una questione di poltrone, ma di persone.
Non vuole più la Ferri in Giunta.
E minaccia uscite dalla maggioranza, appoggi esterni, voti contrari etc etc.
Un “gioco” politico che piace quasi sempre ai politici, ma quasi mai a chi aveva della politica un’idea “altra” e “alta” e che, suo malgrado, si ritrova a vestire un ruolo.
Come Alessandra Ferri.
Che avrebbe già annunciato ai fidatissimi, di aver preparato la lettera di dimissioni, da inviare al Sindaco non appena si sarà chiusa la vicenda dello Stadio Bonolis.
Una volta passata in Consiglio la transazione, l’assessora sarebbe pronta a tornare al suo impegno medico e alla sua famiglia, chiudendo questa sua - comunque soddisfacente - parentesi politica.
E poi?
Se così sarà, la Giunta gianguidesca scenderà ad otto assessori: quattro uomini e quattro donne, offrendo al Sindaco la totale libertà (anche di genere) di scegliere il nuovo nono componente, non dovendo rispettare quote rosa.
Toccherà a Jhonny il nuovo assessore?
Oppure al Gruppo misto?
Oppure, una sorpresa?
Chissà…
Per ora, aspettiamo.
“Si sta
come d’autunno
sugli alberi
le foglie…”
ADAMO