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Se c’era una cosa che “Cicirinella” non teneva… era una denuncia.
Ne sono certo.

Una denuncia, non la teneva proprio.

Teneva nu cane, che muccicave a li cristiane, e na 'na gatta sorde ceche e matte, ma un avvocato, quello no, non lo teneva.
Teneva anche 'na vacca che alzava la coda e mostrava la ‘ntacca e 'nu tore chiamato corna d’ore, ma non era mai entrata in un tribunale.

Credo fosse, tutto sommato, anche sessualmente appagata, visto che lu spose, j'addureve sempre la rosa, ma sono certo che mai abbia vissuto l’ansia delle carte da bollo.

Adesso, invece, Cicirinella tiene una grana.

Una grana legale e musicale, anche bella grossa.

Così grossa, che ha già costretto all’intervento gli uffici legali della più importante web holding del pianeta, Alphabet, che riunisce, tra moltissimi marchi, anche Google e Youtube.

Che c’entra Cicirinella, con un gruppo americano che fattura 182 miliardi di dollari?

Ve l’ho detto: Cicirinella tiene una grana.

Una grana, grossa, che scoppia quando Youtube comunica ad Enrico Melozzi che sta per rimuovere il video integrale della “Notte dei Serpenti”.

E qui, apro una parentesi.

A parte i costi (sui quali la politica regionale, prima o poi, dovrà fare un po’ più di chiarezza), la Notte dei Serpenti è stata un successo di marketing territoriale. 

Ho amici toscani, che canticchiano con piacere di “scardezzate ‘nnanze a Cuncettina”, amplificando il ritornello di quello che è diventato un nuovo inno abruzzese.

E’ un bene che la gente l’ascolti.

Ed è un bene che sia su Youtube.

Ma YouTube la cancella…

Perché?

Per un ricorso della “Tequila e Montepulciano Band”, con una “richiesta di rimozione per violazione del copyright”.

Indovinate un po’: quali sono i due minuti e cinquantacinque secondi contestati?

Esatto!

Quelli!

Proprio “Cicirinella”.

Con tutto il suo rustico zoo.
Compreso lu porche, che scarufave tutte l’orte.

Alla notizia della rimozione del video, Melozzi reagisce a modo suo:
 «Ecco perché l'Abruzzo sembra non potercela fare. C'è chi si appropria di un canto popolare antichissimo e impedisce agli altri di pubblicarlo. A causa di Tequila e Montepulciano Band che ritiene di essere esclusivo depositario del canto Cicirinella, il video integrale della Notte dei Serpenti 2024 è stato rimosso da YouTube. I meccanismi ridicoli di tutela del copyright hanno dato ragione a loro, ma io andrò fino in fondo dimostrando il contrario nelle sedi opportune e restituendo un canto che è bene comune a tutti quanti. Anziché essere contenti della visibilità che stiamo dando alla musica popolare si fanno sgambetti. E pensare che l'anno scorso io avevo invitato la loro cantante che per motivi sconosciuti poi non ha presenziato alla Notte dei Serpenti. Che dire? Continuo a credere nell'Abruzzo anche se certi soggetti mi fanno passare la voglia...».

Non sono un esperto di musica.
So suonare solo clacson e citofoni.

Anche col flauto delle Medie, non ho mai avuto feeling… ma leggo molto.

E ricordavo di aver letto che “Cicirinella” era una canzone popolare antichissima.

Scritta secoli fa.
Anche prima della nascita di tutti i “Tequila”.

Però, loro la rivendicano.

Infatti rispondono a Melozzi: «Caro Enrico Melozzi, grazie innanzitutto per la visibilità che stai dando alla musica popolare Abruzzese e complimenti per il successo della Notte dei Serpenti. Quello che però hai scritto in riferimento a "Cicirinella Teneva Teneva" e alla "Tequila e Montepulciano Band" purtroppo non corrisponde al vero ed è grave, perché le tue parole traggono in inganno centinaia di persone ignare dei meccanismi del Copyright e del Diritto D'Autore in Italia. Tu sei un grande professionista e non puoi permetterti certe leggerezze e/o superficialità. Sono certo e voglio augurarmi che sei stato consigliato male o sarà stata una svista.
Il fatto è questo. Sul tuo palco è stata eseguita la versione di "Cicirinella Teneva Teneva" dei Tequila e Montepulciano ma questo è stato fatto senza alcun riconoscimento delle spettanze agli aventi diritto. L'Opera è poi stata caricata su YouTube, nuovamente senza alcun riconoscimento delle spettanze agli aventi Diritto. Infatti l'Opera che tu hai eseguito "Cicirinella Teneva Teneva", è regolarmente depositata in Siae come rielaborazione della originale versione popolare napoletana e la Siae, a seguito di regolare procedura, ha riconosciuto ai titolari della rielaborazione, la totalità dei diritti…».
Come dire: sì, è vero, Cicirinella è un’antichissima canzone napoletana, ma noi ne abbiamo fatta una nostra versione e l’abbiamo depositata.

Melozzi rilancia: «Sul mio palco non mi sarei mai sognato di eseguire la vostra versione. Piuttosto mi sarei amputato una mano. La mia versione nulla ha a che fare con la vostra. Se avete le orecchie confrontatela. Inizia con una elaborazione della registrazione di Alan Lomax e procede con la versione popolare cantata ovunque che ho conosciuto decenni fa cantata da diversi gruppi tra cui l'Eco tra i Torrioni di Cellino Attanasio, paese che frequentavo venti anni fa. La vostra azione è del tutto farneticante».
E tanto che c’é oltre alla risposta, arriva l’affondo: «…dire a me che ho usato una vostra versione, con testo totalmente riscritto per evitare le volgarità (da voi usate e cavalcate) soluzioni armoniche curate e innovative, spunti ritmici e arrangiamenti del tutto nuovi, è totalmente pretestuoso, arbitrario e, ripeto, farneticante. Perché mai avrei dovuto usare una vostra versione? A che pro?…»
Non sono un esperto, l’ho detto, ma la cosa comincia ad appassionarmi.
Così, ho chiesto a chi ne sa più di me (e credo anche di Melozzi e di tutti i Tequilos) di scrivere un suo intervento, anche perché di questa vicenda ne sa.
E tanto.

E’ il professor Elso Simone Serpentini: « …nota anche con il titolo “Tarantella di Posillipo”, Cicirinella ha avuto centinaia di versioni regionalizzate, in tutte le province meridionali, lungo l’arco temporale di tre secoli, eseguite da centinaia di interpreti diversi, tra cui perfino la cantante francese Marie Laforet. Nell’inserirla nella seconda edizione della Notte dei Serpenti, il Maestro Enrico Melozzi ha chiesto ai suoi consulenti dialettali (quorum ego) un nuovo testo per la sua “Cicerenella”, da lui sottoposta a nuovo arrangiamento. Nuovo testo, quindi, e nuova armonizzazione del testo di una filastrocca-tarantella popolare napoletana risalente ai primi del Settecento».
Ma allora, se l’hanno riscritta e Melozzi l’ha riarrangiata, la canzone è diversa…

Non è quella dei Tequila.

L’ho sentita, e a me quella della Notte dei Serpenti sembra in effetti diversa. 

E non solo, perché Serpentini aggiunge altro, ed è un “altro” che sembra importante: «…la versione dei Tequila veniva cantata da tempo nelle contrade intorno a Cellino Attanasio da un vecchio, (con le “'ntacche e le 'ntaccarelle” e le altre amenità, che trasformavano l’antica filastrocca in un canto goliardico o in un canto da taverna), esposta a storpiature alquanto oscene e da taverna. Il testo venne raccolto da Vincenzo Cori e da Federico Del Papa, che la cantavano in giro per i borghi e le case e alle feste con il loro gruppo "Eco fra i Torrioni" di Cellino Attanasio, poi la incisero e la inserirono con il titolo “Cicerenella teneva teneva” su un cd con tanto di bollino Siae. Questo nel 2010».
Bollino Siae?

Ma se c’era già un deposito Siae… allora la canzone dei Tequila, depositata nel 2011, non era originale.

Il mistero s’infittisce…
Dopo la notte dei serpenti… il giorno dei veleni.

Chi avrà ragione?

Voglio saperne di più.

Cicirinella merita la verità.

E anche lu galle, che canteve pe' tutta la valle.
Vi terrò informati.
ADAMO