E tra i due litiganti… il terzo s’incazza.
Un po’, confesso, mi sembrava strano che il Comune (che pur di responsabilità in questa vicenda ne ha tantissime, specie nella gestione dei tempi della querelle) accettasse, senza colpo ferire, di passare per l’unico vero responsabile del “problema Bonolis”.
Sì, mi sembrava davvero strano, specie da quando ho avvertito che, pur di deviare l’attenzione dal problema dei debiti dell’anno scorso, il presidente Di Antonio avesse in qualche modo orientato la “colpa” della mancata possibilità di giocare a Piano d’Accio, proprio verso il Comune, che “…aveva promesso che la prima partita si sarebbe giocata al Bonolis…”.
Anche i commentatori, professionali e non, gli opinionisti de’ noantri, i chiacchieratori prêt-à-porter, avevano iniziato a spostare l’attenzione sul Comune… e su quel Consiglio Comunale ancora da fissare (probabilmente, il 30 settembre), che dovrebbe (ma in realtà così non è) risolvere la questione, che invece si “risolverà” solo quando, secondo l’accordo, saranno pagati i primi due milioni.
Nell’attesa, il Comune non ci sta a prendersi la colpa.
E s’incazza.
Certo, s’incazza coi modi e coi tempi della gianguideria, quindi con una lettera formale, non firmata da un politico, ma da un dirigente, ma che è molto più politica di tanti altri documenti politici veri e propri.
Grazie alla gentilezza di un consigliere di maggioranza - polemico assai e che chiede l'anonimato - certastampa è entrata in possesso di quella lettera, inviata a Di Antonio e Iachini.
Leggiamola, a cominciare dal tono, che è burocraticamente incazzato:
«…si apprende (senza peraltro averne avuto alcuna comunicazione formale) che la Società Sportiva, la quale aveva già inizialmente indicato alla Lega Calcio di voler utilizzare un campo di gioco diverso dall’impianto “G. Bonolis” per la stagione sportiva 2024-2025, sembrerebbe aver confermato tale volontà per i prossimi impegni sportivi. A tal proposito non può che manifestarsi lo stupore per il mancato utilizzo del principale impianto della Città, a scapito e a danno dell’utenza teramana, nonché dell’immagine della Città, a causa, sembrerebbe, del mancato accordo tra le parti…».
Letto?
Quel «…non può che manifestarsi lo stupore…» non è da tecnico, ma da politico, e lo è ancora di più qualche riga dopo, quando si ricorda: «…la principale società sportiva di calcio della Città, nata a seguito del bando emanato all’epoca dal Sindaco del Comune di Teramo che, in forza di specifica previsione di legge, ne aveva facoltà, al fine di preservare il valore sportivo ed il titolo della Città».
Come dire: è grazie al Comune se esiste, oggi, quella società.
Tanto che: «…l’indicazione, da parte del Città di Teramo 1913, di un impianto diverso dal “G. Bonolis” per il campionato 2024/2025, rischia di vanificare l’enorme sforzo economico ed organizzativo del Comune di Teramo, sforzo messo in campo già all’epoca, per garantire la continuità dell’attività sportiva del calcio, e rinnovato e moltiplicato oggi, per definire le problematiche economiche e tecniche del rapporto concessorio, sempre con il fine ultimo di poter consentire il perpetuarsi di una tradizione sportiva molto sentita dai cittadini di Teramo…».
L’avevo detto che s’erano incazzati.
Ricapitolando, il senso è: ma dopo tutto quello che abbiamo fatto e speso, e faremo e spenderemo, per ridarvi il Bonolis… voi ve ne andate a giocare a Notaresco, solo per un “mancato accordo” col gestore?
E siccome un Comune, quando s’incazza, lo fa anche “ufficialmente”, dopo lo sfogo, e la strigliata al Presidente Di Antonio, ecco le richieste.
Il Comune vuole sapere dai due litiganti:
«1) quali indicazioni la Società Città di Teramo 1913 ha inviato agli organi sportivi competenti, per l’impegno sportivo di domenica prossima e per i futuri impegni, al fine di poter valutare la programmazione dell’utilizzo dell’impianto sportivo per la stagione prossima ventura».
Traduzione: fateci capire se vi interessa il Bonolis, altrimenti appena torna alla gestione del Comune, faremo altre scelte.
«2) per quali circostanze e motivazioni l’impianto sportivo resterà inutilizzato domenica prossima., come è stato possibile peraltro dedurre solo dalla mancata convocazione del G.O.S. presso la Questura e dalle notizie di stampa».
Traduzione: è vero che non giocherete al Bonolis, solo perché non avete voluto onorare il debito dell’anno scorso con la Soleia e perché ritenete di vantare un credito con l’Infosat? Che poi - aggiungo io - se anche così fosse, le due posizioni sarebbero comunque non compensabili.
«3) cosa intendete fare, sia la società calcistica sia il gestore, al fine di favorire l’ utilizzo dell’impianto in oggetto».
Traduzione: trovate una soluzione.
Adesso, non resta che attendere le risposte delle sue società e, lo dico subito, certastampa si dichiara disponibile a pubblicarle anche integralmente, allo scopo di consentire a tutti la massima comprensione del problema.
E’ venuto il momento che la verità tutta la verità, venga messa… in campo.
ADAMO