• CANTORO
×

Avviso

Non ci sono cétégorie

BRANDE.jpg
Se c’è una cosa che sanno tutti, è che per essere “riconoscibili” turisticamente ci vuole un brand.
Un logo, un marchio, un nome, un disegno, che evochi immediatamente la suggestione di un posto, di una città, di una montagna, di una spiaggia… di una costa.

E tutti sanno anche che, perché quel logo, marchio, nome, eccetera, divenga davvero riconoscibile ed evocativo, ci vuole tempo.
E soldi.

Perché lo devi promuovere.

Ci devi credere.

Lo devi “imporre” al mercato turistico e renderlo onnipresente, nei territori di quel brand.

Sì, lo sanno tutti, o meglio: dicono di saperlo tutti.

Il problema, è che poi se ne scordano, e di tanto in tanto spunta un nuovo brand, una nuova idea, un nuovo grande progetto di comunicazione turistica.

E, in un attimo, nello spazio di una conferenza stampa, tutto cambia e si ricomincia da capo.

Benvenuti, allora, in questa piccola storia (triste) della promozione turistica della Costa Teramana…

In principio, fu la “Costa Blu"
CostaTroppo.jpg
Siamo nel 2010, e la Provincia “acquisisce” dal Comune di Giulianova il logo “Costa Blu”, e il progetto viene presentato con l’enfasi che merita, finanche alla Bit. Si disse: «Il lancio del marchio costituirà soltanto il primo tassello di una vera e propria strategia di marketing territoriale incentrata sulla promozione del “prodotto mare” e dei punti di forza che nel tempo hanno reso la costa teramana una delle realtà turistiche più importanti d’Abruzzo».

Bello, bellissimo, talmente bello che solo un paio d’anni dopo, gli operatori turistici di Martinsicuro, Alba e Tortoreto, lanciano “La Costa dei Parchi”.
logo-costa.jpg


Nuovo logo, nuovo nome, ma stesso scopo: « La promozione della provincia teramana in tutti i suoi aspetti è la missione primaria che ci proponiamo con la creazione di un'identità di territorio: "Costa dei Parchi” - dissero - è un obiettivo ambizioso come l'integrazione verticale tra gli operatori che la nostra terra di appartenenza naturalmente propone, fatta di turismo balneare, dell'entroterra, montano, enogastronomico, termale, storico culturale e di eco-turismo».
A questo punto, starete pensando: se c’è la “Costa dei Parchi”, significa che la “Costa blu” non c’è più… e invece no, perché la Costa blu non solo c’è ancora, ma rilancia, e infatti ecco che, qualche anno dopo, spunta il “Flag Costa Blu”.
gac-costablu-marchio2x.png
E’ un “Gac” cioè un gruppo di azione costiera, ma la sostanza non cambia: «Insieme per valorizzare la nostra costa: è la mission del Gruppo di Azione Costiera della Provincia di Teramo, chiamato GAC Costa Blu proprio per sottolineare il legame tra il territorio e le attività marinare».

Bellissima, e potenzialmente vincente l’idea di legare territorio e costa, con un occhio particolare per tutta l’economia del mare, talmente bella che, quasi in contemporanea, la Camera di Commercio sfodera “Teramare”
teramare.jpgAltro brand, questo però caratterizza un evento, che nasce per «…Valorizzare le infrastrutture portuali dell’area teramana, perché la costa teramana, con le località balneari distribuite su 45 km di litorale, deve puntare a valorizzare maggiormente i suoi asset storici legati al turismo, che contano oggi su 3 milioni di presenze, attraverso nuovi progetti legati alle filiere, ai porti, alle interconnessioni regionali, nazionali ed internazionali, alla sostenibilità, all’enogastronomia e ai servizi».

Sugli scopi, siamo sempre tutti d’accordo.

E arriviamo alla cronaca di oggi, alla presentazione dell’ultimo quadro da appendere nella galleria dei brand.
Stavolta niente "costa", ormai troppo abusata, ci si butta su un più elegante richiamo stiloso, quello della riviera, ed ecco infatti “La Riviera del Gigante”.

rivi.png
Scopo? Manco a dirlo: « E’ un brand turistico unico, che da Nord a Sud include i 7 Comuni teramani di Martinsicuro, Alba Adriatica, Tortoreto, Giulianova, Roseto degli Abruzzi, Pineto e Silvi. Questa operazione di branding creativo consente di posizionare in maniera distintiva il litorale Nord abruzzese e lo qualifica come una vera e propria “costa giardino”, trasformandolo in una delle mete turistiche più ambite del panorama nazionale e internazionale, mettendone in luce i molteplici plus naturalistici ed esperienziali».

Tra tutti, confesso, questo è quello che mi piace meno, perché credo che non sarà facile far comprendere ai turisti, specie quelli stranieri, che quel “Gigante” è una montagna, e che è così vicina al mare. Forse, ma la mia è solo un’osservazione (suggerita da una chattata con un operatore) sarebbe stato molto più funzionale un «Riviera del Gran Sasso», per lucrare visibilità riflessa da un “brand” già conosciuto, quello della montagna più alta dell’Appennino.

«La nascita del brand turistico “Riviera del Gigante”, che riunisce i sette Comuni della costa teramana, è certamente un primo passo positivo verso una gestione più integrata e capace di competere a livello nazionale e internazionale con le altre località turistiche».
Commenta Giulio Sottanelli, che si firma “deputato di Azione e unico Parlamentare della Provincia di Teramo”. 

Primo passo?

Dov’è stato Sottanelli, negli ultimi quattordici anni?, quelli che cominciarono con il "Primo tassello" della Costa Blu?
Mi consola il fatto che tanto… tra un paio d’anni si cambia tutto.

Stessa spiaggia, stesso mare… altro brand.

ADAMO