Carissimo Babbo Natale, mi chiamo Gianguido e sono Sindaco di Teramo. Siccome quest’anno sono stato buono, per favore… potresti cambiarmi i regali di tre anni fa? Tanto non li ho usati
Sì, è vero, la lettera ll Sindaco non l’ha mandata a Babbo Natale via posta al Polo Nord, ma via pec al commissario della Ricostruzione, Guido Castelli, anzi: al Commissario Straordinario del Governo per la riparazione e la ricostruzione sisma 2016 Sen. Avv. Guido Castelli.
Ma il resto non cambia.
E confesso che è la prima volta, in vita mia, che mi capita di leggere una lettera nella quale un Comune chiede zero euro, per tre opere importanti.
Cioè, tre scuole.
Anzi: fa di più.
Chiede zero euro, per tre scuole che avevano già ricevuto un finanziamento, tre anni fa, ma sulle quali - nel solco della migliore tradizione gianguidesca - non era iniziato alcun lavoro.
Eppure, i soldi c’erano.
E tanti.
Per la precisione, c’erano 12.874.726 euro.
Soldi buoni per gli annunci dell’ex assessore Cavallari, ma rimasti di fatto congelati, in attesa che la gianguideria passasse dagli annunci ai progetti,
Come è andata a finire, lo sapete: l’unico progetto realizzato da Cavallari, è stato quello di andarsene in Regione, mentre i lavori sulle scuole restavano una chimera.
Fino a ieri, perché ieri il Sindaco ha scritto la sua letterina, chiedendo di “definanziare” tre scuole.
Definanziare, cioè togliere i finanziamenti.
Ripeto: è la prima volta che leggo una richiesta del genere.
Le tre scuole sono: la media "Carlo D'Alessandro*, che passa da 6.975.372 euro a zero euro; l’elementare "Son Berardo", che passa da 3.059.808 euro a zero euro e la scuola dell'infanzia "Arcobaleno”, che passa da 2.069.761 euro a zero euro.
Totale 12.874.726 euro… che diventano zero.
Attenzione, però, perché nel progetto gianguidesco, quei soldi non scompaiono, ma si spostano… ricomparendo all’improvviso spalmati su altre tre scuole.
La “raffinata” pensata, infatti, è quella di utilizzare quei soldi per altri interventi, che all’improvviso sono diventati “vitali”. E adesso vi spiega anche perché.
Cominciando dall’Asilo Nido "Nepezzano", che passa da 769.785 euro a 2.000.000 di euro, con uno stanziamento più che raddoppiato, che immaginerei supportato da un’improvvisa impennata delle nascite… ma visto che a Nepezzano non mi risultano tassi di natalità da record, il sospetto è che si sia voluto anche premiare una frazione che, in termini elettorali, non ha fatto venir meno il suo apporto al Sindaco.
Altri 2.750.000 vogliono spostarli alla “Nuova scuola primaria Villa Vomano”, cioè il rudere abbandonato vicino alla nuova materna, per il quale non c’era neanche un euro, benché Cavallari favoleggiasse, tre anni e mezzo fa, il 6 maggio del 2021, raccontandoci di come fosse stato bravo, a “…programmare con progetti per il futuro delle nostre scuole, grazie ai quali possiamo partecipare a bandi di finanziamento, come non avveniva da tanto, troppo, tempo. E’ l’evidenza della sollecitudine di una amministrazione che nonostante le problematiche del momento, riesce in pochissimo tempo ad essere pronta per un bando di tale importanza…”.
Se vi va, il comunicato leggetevelo tutto QUI, è una fedele testimonianza dei risultati del Gianguido Primo, cosi efficace nel partecipare a quel bando, che nel Gianguido Secondo bisogna rinunciare ad un’altra scuola, per sistemare il rudere di Villa Vomano.
Ma la vera chicca, è un’altra.
Ed è il colpo di teatro, la giocata ad arte, il coniglio che spunta dal cilindro, la gianguidata ad effetto.
Davanti ad un crescente fermento cittadino, che identifica in maniera sempre più chiara il vecchio Stadio quale sede della scuola jolly temporanea, il Sindaco - ormai alle strette, visto che non esiste alcuna possibile logica spiegazione, nel negare quello spazio, se non qualche inaccettabile, enfatica, nostalgia sportiva - sfodera l’annuncione; un polo scolastico all’ex Fornaci di Cona. Sì, avete letto bene: un polo scolastico, con scuola dell’infanzia, elementari e medie.
No, non quella “…sistemazione entro settembre… per ospitare i ragazzi del Convitto..” che col tradizionale annuncio del lunedì, ieri leggevamo su un foglio abruzzese mai critico con la gianguideria, ma un progetto molto diverso, con uno stanziamento che passa da zero euro, visto che quella struttura era stata ormai abbandonata, a 8.124.726 euro
Otto milioni di euro, altro che lavori entro settembre, si tratta di un intervento molto più complesso… e più lungo. Anzi: coi tempi della gianguideria, forse di un settembre si può parlare… ma non dell’anno di quel settembre.
L’unica soluzione possibile, in attesa che riapra il Delfico, resta il vecchio Stadio… quello che - come scrisse un fido cantore cavallariano; “…sarà pronto entro il 2024”
Appunto .
ADAMO