Mancano solo TikTok, Tinder e Badoo poi il Comune di Teramo sarà davvero “social”.
Grazie al fondamentale intuito creativo dell’assessora Pina Ciammariconi, il Comune di Teramo, infatti, si socializza, sbarcando su ogni possibile piattaforma.
E qui, consentitemi di chiedere scusa all’assessora, della quale ho più volte sottolineato l’inutilità amministrativa, l’inconsistenza politica e l’evanescenza assessorile: mi sbagliavo.
Non potevo sapere che il suo silenzio, celasse in realtà un lavoro enorme, di programmazione e di visione.
Non potevo immaginare che la sua invisibilità fosse, in realtà, il momento creativo di una rivoluzione, che oggi esplode in un atto destinato a segnare la storia della nostra città.
Lo sbarco sui social.
Accogliendo una proposta dell’assessora, infatti, la Giunta del Comune di Teramo ha deliberato con unanime trasporto dei presenti (mancavano solo Sbraccia e Tullii) di varare una «… strategia di comunicazione del Comune di Teramo per l’utilizzo dei social network che deve essere capace di sviluppare una comunicazione diretta con i cittadini, il concetto di trasparenza da obbligo normativo in strumento di partecipazione, una maggiore capacità da parte dell’Ente di cogliere le istanze reali della società, il monitoraggio delle opinioni dei sulle tematiche di competenza, la partecipazione e la cittadinanza attiva».
Non avete capito?
Leggiamo ancora la delibera: «… le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione ci proiettano verso un’epoca di importanti cambiamenti sociali e culturali in cui gli individui e le organizzazioni si devono confrontare con una molteplicità di nuovi strumenti e linguaggi comunicativi; la Pubblica Amministrazione, nel corso degli ultimi anni, ha seguito la crescita di stili di vita associati al web, consapevole che il mondo digitale, i suoi ritmi, i suoi linguaggi e i suoi vantaggi…».
Quindi?
Quindi: «…è intenzione del Comune di Teramo attivare i seguenti account istituzionali:
- Canale YouTube.com - Comune di Teramo
- Canale Telegram - Comune di Teramo
- Canale WhatsApp - Comune di Teramo
- Profilo Instagram - profilo istituzionale
perché l’obiettivo di incentivare l’interazione e la partecipazione dei cittadini si attua attraverso il presidio di tali articolati canali».
Che rivoluzione!
Finalmente, un passo avanti deciso verso il futuro.
Adesso sì, che Teramo può.
Usciamo dal medioevo informatico e, grazie all’assessora pentastellata, ci apriamo al futuro.
Ma ve l’immaginate?
I video del Sindaco non più costretti alle sole epifanie facebookiane, ma liberi di apparire ovunque, su ogni piattaforma, in un fiorire di socialità che al confronto Trump è un analfabeta informatico.
Un rincorrersi di cuoricini bianchi e rossi, che al confronto San Valentino sembrerà fiacco.
L’assessora Ciammariconi, è un fiume in piena.
Non solo vuole aprire pagine social ovunque, anche dove già esistono (vedi Instagram, dal 2016) ma vuole anche educare ed educarci tutti.
Sia all’interno, sia all’esterno degli uffici comunali.
Vuole, infatti: «…definire le principali regole di gestione dei social network del Comune di Teramo da parte del personale interno…» il che significa, immagino, che un dipendente in orario di servizio (cioè pagato da noi), non può stare su facebook ad insultare gli articoli di certastampa; ma l’assessora vuole anche «…definire le regole di comportamento per i cittadini/utenti rispetto ai luoghi digitali del Comune, con l’obiettivo di informare, sensibilizzare e fornire strumenti pratici diretti a definire le modalità di relazione e comunicazione adottate dall’Ente per i cittadini».
Non ho capito bene, sento un po’ odore d’aria fritta, ma tant’è.
Nell’attesa di scoprire chi e come (e pagato quanto) avrà l’incarico di aggiornare tutte la pagine social comunali (ma non mi meraviglierebbe la nascita di un ufficio gianguidico alla propaganda web), leggo e rileggo un passaggio della delibera ciammariconiana «…la Pubblica Amministrazione, nel corso degli ultimi anni, ha seguito la crescita di stili di vita associati al web, consapevole che il mondo digitale, i suoi ritmi, i suoi linguaggi e i suoi vantaggi possono contribuire a ridurre la distanza fra i cittadini e le Istituzioni…».
Non so voi, ma io più la leggo e più ripenso a quel: «Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità»
Parole di Joseph Goebbels, uno che di propaganda se ne intendeva.
ADAMO