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Per la prima volta, sono d’accordo col Sindaco di Pietracamela, Antonio Villani, che ieri, in un attimo di slancio poetico / istituzionale ha postato sulla sua pagina Facebook una splendida foto del Gran Sasso innevato… ma vuoto, con gli impianti fermi, accompagnata da una didascalia: “sconcerto, delusione, rabbia”.
Ecco, con quella didascalia sono d’accordo.
Anche io, sono sconcertato, deluso e arrabbiato, nel guardare quella foto, ma le comunione di sentimenti col Primo Cittadino pretarolo, finisce qui.
Ai sentimenti.
Perché già nell’origine di quegli stessi sentimenti, siamo diversissimi: quelli del Sindaco muovono dalla dolorosa constatazione dell’ennesima invernata passata invano, con le piste aperte solo a chiacchiere e gli alberghi pieni solo di occasioni perdute.

I miei, nascono proprio dal Sindaco, sul quale non vi ripeterò il mio giudizio (ormai lo sapete tutti, che lo considero il peggiore degli ultimi quarant’anni di storia pretarola), e sono sentimenti che si nutrono proprio del post del Sindaco.

A quale titolo parla di sconcerto, il Primo Cittadino di un Comune che, nel doloroso deserto di un’offerta turistica affidata a pochi temerari i quali, nonostante tutto e tutti, combattono contro tutto e contro tutti, testimoniando una presenza che va oltre la passione, decide di pulire il piazzale accatastando tutta la neve sulla strada che porta ad un rifugio, solo poche ore dopo che il gestore di quel rifugio se l’era riaperta da solo?

Lo sconcerto, creda Sindaco, è tutto mio.

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A quale titolo parla di delusione,il Primo Cittadino di un Comune che, davanti ad una nevicata annunciata, che viene ad imbiancare i giorni a cavallo della festa più santa, che sono giorni di ritorni in paese e di famiglie riunite, offre a chi torna e si riunisce la bellezza di strade così pulite?


La delusione, creda Sindaco, è tutta mia.


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E a quale titolo parla di rabbia, il Primo Cittadino di un Comune che, a Natale, per rischio valanghe, ha dovuto nuovamente firmare un’ordinanza “…di chiusura al traffico veicolare e pedonale del tratto della Provinciale del piazzale Amorocchi dei Prati di Tivo compreso tra la fine del piazzale, Bar Prati di Tivo e l’inizio del condominio Prati di Tivo…», mentre il costoso sistema degli “obelix”, pagato milioni di euro pubblici e destinato proprio a gestire il rischio valanghe, dorme a valle, al calduccio di una casa cantoniera?

La rabbia, creda Sindaco, è tutta mia.
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Certo, immagino che qualcuno tra i miei lettori stia già mugugnando, ribadendo che non è tutta colpa del Sindaco, ma anche della Provincia, e della Gst, e dell’Asbuc, e della Regione, e di chi più ne ha più ne metta… è vero, ma è il Sindaco che rappresenta quel Comune e che deve difenderlo, andando oltre le competenze e le burocrazie.

E’ per quello che è stato eletto.

Per lasciare un segno.

Se non ci riesce, non deve dirsi sconcertato, deluso e arrabbiato.
Ad un Sindaco, non è concesso lo... sconcerto di fine anno.

Deve lasciare un segno ancora più netto.

Dimettendosi
ADAMO